9 DICEMBRE 2005

2 APRILE 2016

24 FEBBRAIO 2007

24 SETTEMBRE 2000

28 AGOSTO 2000

POESIE

Le parole riescono a comunicare non solo la concretezza del nostro essere ma ogni piccola, minima e allo stesso tempo enormemente importante, sfumatura. Dai tormenti dell'adolescenza, all'apparenza così miseri e semplici nel rileggerli all'alba della maturità, in realtà dilanianti e disperati nel viverli nell'età senza ragione; alla quiete della serena e controversa accettazione, pregna di consapevolezza e di un pizzico di rassegnazione dinanzi alle gigantesche realtà del comune vivere, soffrire, gioire e amare.

Il buio dell'affacciarsi agli anni dell'adolescenza, la paura di dover vivere in un mondo che non senti tuo, la speranza proveniente dall'amicizia, la condanna delle prime cocenti e strazianti delusioni del piccolo amore della gioventù. L'assenza. Il ritorno alla vita.

La maturità colma di gioia, il nuovo confronto con dolori veri, le riflessioni sull'esistenza, sui sentimenti, sulle questioni della quotidianità che ignorandoci porta avanti un mondo che crede di non aver bisogno di noi.

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Florilegio sacro dedicato ai peccati capitali: Superbia, Avaritia, Luxuria, Invidia, Gula, Ira, Akedia.

La globalizzazione degli intenti, il duro confronto con la realtà che ci circonda nella sua spietata crudeltà alternata alle dolci carezze dell'amore e dell'intimità. La nuova consapevolezza della meravigliosa inutilità della vita, giusta da vivere!

Quando l'età matura, le basi si solidificano, intorno a te tutto cambia immutato e gli unici problemi che continuano ad assiltarti sono solo materiali. Entri dentro a ciò che vedi e lo diventi, lo fai tuo intimo e lo puoi sentire, capire, accettare nella sua contradditoria incomprensibilità e ti accorgi che sei tu, è il mondo. E alla fine il mondo sei tu e puoi fare qualunque cosa, pregare o canticchiare una filastrocca, con amore. Se non è Amore, tutto il resto è silenzioso infinito vuoto.

Dove la poesia si riempie di note e diviene canzone, dove la canzone si ammanta di poesia per poi lasciarsi andare incontro alla musica e farsi abbracciare completamente, l'evoluzione finale di un cammino lungo una vita. Dal timido silenzio pungente della poetica al fragore narcisista del mondo del pentagramma.
Una poesia per ogni anno, di me e intorno a me, i primi venticinque anni.

Continuano le poesie della mia vita, altri venticinque anni.

La poesia insiste e piano piano la melodia vuole prenderne il posto e ogni declamazione si trasforma in canto.