CARO DIARIO...
9 gennaio – Steve Jobs presenta l'iPhone, l'ultima sfida targata Apple, un enorme salto in avanti su tutta la concorrenza, in pratica è stato reinventato il telefono che dà il via a una rivoluzione nel modo di utilizzare il cellulare; un progetto che da tre anni coinvolge in prima persona lo stesso Jobs partendo dall’idea di un telefonino dal design avveniristico, con un solo tasto e che si possa controllare con le sole dita; quello che viene realizzato è un dispositivo multifunzione, che unisce le peculiarità del cellulare con quelle di un palmare e di un iPod con infinite possibilità di connessione: navigazione in internet, foto ad alta risoluzione, chat in diretta, download di musica e film, email e mappe; lo schermo è un sensibilissimo touchscreen con una gestione intuitiva; la magia appare con il pinch to zoom, la tecnica che permette di ingrandire e rimpicciolire un'immagine allargando o avvicinando due dita, un gesto ormai divenuto abituale; la presentazione ufficiale avviene al Moscone Center di San Francisco, per l'annuale appuntamento con il Macworld Conference & Expo; Steve si presenta sul palco sulle note di «I feel good» di James Brown con la consueta tenuta in dolcevita nero e jeans, marchio di fabbrica, esordendo con un “Siamo qui per scrivere un pezzo di storia” e il pubblico in sala e poi nei negozi non lo smentisce e con l’uscita sul mercato il 29 giugno, ne vengono venduti oltre cinquecentomila ad una folla accampata da quattro giorni; è partita la sfida ai colossi Nokia, Sony e Motorola; le versioni si susseguono a ritmi serrati e con l’avvento del 3G nel 2008 arriva anche l'App Store da cui scaricare le nuove applicazioni; nel 2012 l’iPhone 5 vende cinque milioni di esemplari in un fine settimana e il 28 luglio 2016 Tim Cook annuncia il traguardo di un miliardo di iPhone e le versioni arrivano fino alla "8", "8 plus" e "X". Un’evoluzione che non smetterà di arrestarsi scatenando la concorrenza di nuovi protagonisti sulla scena, Android e Samsung. E come spesso accade il mondo si divide fra chi lo odia e chi lo ama.
2 febbraio – l’assurda violenza di tifoserie avverse provoca la morte dell'ispettore Raciti, un poliziotto catanese, padre di due figli, colpevole di trovarsi a prestare la propria attività di servizio d'ordine, in un maledetto venerdì di campionato; si gioca Catania – Palermo, il Derby di Sicilia, una sfida che in serie A non si vedeva dalla '62-'63, il Catania milita di nuovo nella massima serie dopo trentasei anni , la sfida va in calendario al 4 febbraio, in concomitanza con la festa di Sant'Agata Patrona della città, cosa che aveva spinto le istituzioni cittadine a chiederne il rinvio temendo disordini; viene così anticipata al venerdì alle 18.30; già dall’inizio della partita all'esterno dello stadio "Angelo Massimino", si registrano i primi scontri tra gli ultras delle due tifoserie con in mezzo un cordone di centinaia di agenti in assetto antisommossa, tra loro l'ispettore capo di polizia Filippo Raciti, quarant'anni; fuori gli scontri si infiammano mentre all'interno tutto procede normalmente, poi ai primi lanci di lacrimogeni si scatena il panico che causa una fuga in massa verso i cancelli, e la partita sospesa per quaranta minuti; intanto fuori si susseguono notizie sui primi feriti tra gli agenti ma il dramma si consuma dopo la fine dell'incontro con l’accendersi di una vera e propria guerriglia con più di mille agenti impegnati contro la furia devastatrice di due centinaia di ultras locali, dopo ore di devastazioni alle dieci di sera si apprende della morte di Raciti, colpito violentemente da un corpo contundente era stato trasportato al vicino ospedale Garibaldi in gravi condizioni dove dopo tre quarti d'ora di agonia, era spirato. il mondo del calcio si ferma sconvolto e le istituzioni governative adottano forti misure di prevenzione e di punizione per prevenire episodi simili, tra le quali la possibilità di autorizzare o meno le trasferte delle tifoserie più "calde"; i fatti vengono ricostruiti in breve tempo grazie alle numerose riprese video risalendo velocemente all'identità degli autori dell'aggressione omicida, che con un sottolavandino scardinato dai bagni dello stadio avevano colpito Raciti; Antonio Speziale, minorenne, e Daniele Micale, ultras del Catania; Speziale viene condannato in Appello a otto anni per omicidio preterintenzionale, Micalea undici; a Raciti va la medaglia d'oro al valor civile alla memoria e in sua memoria la moglie Marisa Grasso si è impegnata attivamente come ambasciatrice di una cultura dello sport estranea a qualsiasi forma di violenza, in campo e sugli spalti presenziando al derby di Sicilia del 2011, tornato a giocarsi nuovamente al Massimino a quattro anni dalla morte di Raciti. La memoria, la memoria; la memoria ce l’abbiamo troppo corta.
 
6 dicembre – all'una di notte di giovedì 6 dicembre 2007,durante un normale turno di lavoro alla linea 5 delle acciaierie ThyssenKrupp, si scatena un drammatico incendio che investe in pieno gli otto operai in servizio in quel momento a causa della fuoriuscita di olio bollente, utilizzato per raffreddare i laminati; i tentativi di circoscrivere i primi focolai con gli estintori non hanno esito e l’uso dell’acqua provoca una spaventosa fiammata che trasforma in torce umane alcuni degli operai; Antonio Schiavone muore sul colpo mentre Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi moriranno nel giro di un mese, un drammatico bilancio di vite umane che fa scatena le proteste dei lavoratori con scioperi e manifestazioni in tutta Italia; le indagini della magistratura si rivolgono verso l'amministratore delegato della Thyssen, Herald Espenhahn, a cui verrà contestato il reato di omicidio volontario con dolo eventuale e incendio doloso, mentre sulla testa di altri cinque dirigenti penderà l'accusa di omicidio colposo ed incendio doloso; emergerà poi che un incidente simile si era verificato già nel 2003 necessitando di addirittura quattro giorni per spegnerlo; l’evento invece che aumentare la sicurezza dell’impianto aveva preso la decisione di chiudere la fabbrica torinese per trasferire la produzione a Terni, cosa che poi avvenne a giugno del 2008; tra l'azienda e i familiari delle vittime viene stipulato un accordo per un risarcimento di circa 13 milioni di euro che non arresterà il non fermerà il processo, nell'aprile del 2011, la sentenza di primo grado della seconda Corte d'Assise di Torino condanna Espenhahn a 16 anni e 6 mesi di reclusione e gli altri cinque a avranno sentenze fra i dieci e i tredici anni; come al solito la Corte d'Appello nel 2013 mitigherà le pene derubricando il reato da omicidio volontario a colposo e riducendo le pene a tutti i manager, con conferma in Cassazione nell'aprile del 2014. Non c’è mai stata, non c’è e sicuramente non ci sarà mai vera giustizia per chi muore sul posto di lavoro.

2007

2007

E poi…

eccoti ancora qua

eccomi ancora qua accanto a te

per dire un’altra volta sì

due pazzi noi

gioia sul viso

non smetto mai

di innamorarmi

degli occhi tuoi

con la tua mano

nella mia mano

e innamorati

l’amore intorno a noi

la gioia intorno a noi

la festa è per noi

ancora una volta

anzi di più

il cavaliere rosso

e la donzella dalla gonna corta

per sempre insieme

innamorati

cantate

cantate

e tu scrivi canzoni

doni il ritmo alle tue rime

scrivi canzoni

che la voce tenore del mondo

non canterà più

scrivi canzoni

e intanto il mondo si apre

chiudendosi in un telefono.


2 FEBBRAIO 2007

PRESSO LA SALA CONVEGNI DELLA
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SIGNA
VIENE PRESENTATO DALLA CASA EDITRICE
"MASSO DELLEFATE"
IL
"PRIMO ANNUARIO DEGLI ARTISTI DELLE SIGNE"
ALESSANDRO CALONACI LEGGE LA POESIA
IL CALENDARIO DEL NAUFRAGO
19 - 26 MARZO 2007
REPUBBLICA DOMINICANA

BAHIA PRINCIPE CLUBS & RESORTS
ALTOS DE CHAVON
19 MAGGIO 2007
MONTECATINI TERME: CERIMONIA DI PREMIAZIONE DEL
2° CONCORSO EUROPEO DI NARRATIVA
"... E CON IL CIELO STELLATO SOPRA DI NOI..."
COMUNI DELLA VALDINIEVOLE

1° PREMIO CITTA' DI PESCIA
L'ASSESSORE ALLA CULTURA DEL COMUNE DI PESCIA GUJA GUIDI PREMIA STEO PER LAFAVOLA
"LA TRISTE STORIA DEL MOSTRO BABALU'"
TRATTA DALLA RACCOLTA GIGI PER IL MONDO
7 LUGLIO 2007

NON SMETTEREI MAI DI SPOSARTI
13 - 15 LUGLIO 2007

NAPOLI
AGOSTO 2007
SUPERSANO

PAROLE

E

MUSICA

15 gennaio 2007

Per te

È per te

anche se non lo vedi

è per te anche quando non ci sei

quando non ci sono io.

È per te

in ogni sole del giorno

e in ogni luna della notte

per te

anche quando non senti

per te

anche quando non vuoi sentire

o non voglio ascoltare io.

È per te

in ogni battito di tempo

in ogni lacrima di pioggia

in ogni raffica di vento.

È con te

quando cammini

quando ridi

quando soffri

quando l’ira si impossessa dei tuoi sentimenti.

È con te

e di te vuole avere cura.

27 febbraio 2007

La caduta della città di Megalon

Candide

le ho viste librarsi da sole

ed ho riso di gioia

scuotendo lontano lacrime

che non mi appartenevano più.

Ricordo il giorno in cui le raccolsi

con mani tremanti

e me ne adornai i capelli

tutto cambiò.

Un abisso vorticante

avviluppò le mie torri

le mura e i miei cavalli

soffiando via ogni cosa

per lasciare il posto

a un oceano frizzante

mai calmo, mai quieto.

Rinnovato e forte

nelle mie debolezze

adesso nulla più

è per me certo

adesso temo ogni giorno

che si apre davanti a me

adesso vivo

dove la mia imponenza

non mi avrebbe mai fatto arrivare

e lascio che il vento le soffi via

perché più lontano andranno

più saranno me e in me

ed io con loro

nell’eterna beata incertezza

nella paura

nel dolore

senza scudi, elmi o alabarde

baciato dal sole

scosso dalle emozioni

lancinanti o malinconiche

vivo

guardandole volteggiare

e rido

come un ipocrita

come un bambino

come un innamorato

come un pazzo

che il giorno tace

e la notte canta nei suoi sogni

dove tutto

è finalmente realtà.

27 febbraio 2007

Trappola per topi

A forza di piccoli morsi

era riuscito a mangiarsi l’intera crosta

due volte più grande di lui

e solo allora

con la pancia piena e la vista annebbiata

si accorse

di essere entrato in un luogo

da cui non c’erano vie d’uscita

se non quella di vomitare

tutto ciò che aveva avidamente trangugiato

ed infilarsi fra le sottili sbarre di quella prigione.

Si pentì

dell’effimera gioia provata

nel sentirsi satollo

e perì d’inedia

dopo settantaquattro anni

senza aver mai deciso

se lasciarsi catturare

o rendere ciò che aveva ingurgitato

e fuggirsene via!

28 febbraio 2007

Dimmelo tu

Non domandarmi

perché

non domandarmi

come

non chiedermi

quando

ma dimmi tu

quanto

e lascia che io goda

delle tue risa

e dei tuoi occhi

pieni di luce

finché la luce stessa

non si vergognerà

e se ne andrà via.

12 aprile 2007

E poi…

E poi, eccoti qua

fra la tua gente, col tuo vestito

e temi, ancora che

il nostro amore, non sia esistito

e poi, eccomi qua,

fra tanta gente, nel mio vestito

è strano ma il nostro amore, lo abbiam vissuto.

Lo sai, non cambi mai

non perdi mai, il tuo sorriso

lo sai, non lasci mai

che un filo d’ombra, ti solchi il viso

lo so, non cambio mai

testardo io, che ti sorrido

non lascio che un desiderio, non sia esaudito.

Che bella sai la libertà

di stare insieme perché ci va

per sempre tu per sempre noi

per sempre insieme come tu vuoi

con la tua mano nella mia mano e innamorati.

E poi eccoci qua

fra tanta gente in mezzo al riso

raggianti due pazzi noi

la nostra gioia dipinta in viso

lo so viziarti e poi

che folle io non smetto mai

di innamorarmi perdutamente degli occhi tuoi.

Che bella sai la libertà

di stare insieme perché ci va

per sempre tu per sempre noi

per sempre insieme come tu vuoi

con la tua mano nella mia mano e innamorati.

Con la tua mano nella mia mano e innamorati.

8 maggio 2007

Uniti in Matrimonio

Il Signore ci ha unito

offrendoci l’amore e la fede

e regalandoci

il più bello fra tutti i privilegi

la capacità di contraccambiarsi l’amore

di consolarci l’un l’altra

di sorreggerci nel momento del bisogno

e di gioire insieme

per questa grande possibilità.

Il Signore ci ha unito

e veglierà su di noi

sulle nostre debolezze

sulle paure e i timori

sulle incertezze e sui dolori

rafforzando ogni volta la nostra fede

l’uno nell’altra e insieme in Dio

ispirandoci, sorreggendoci

consolandoci per i nostri errori

e insegnandoci ogni giorno ad amare.

Il Signore ci ha unito

tanto tempo fa

quando le nostre luci

si sono accese levandosi da Lui

per lungo tempo le ha fatte volteggiare

lasciandoci temere di esserci persi

fino al giorno in cui

siamo divenuti una sola luce

una luce di amore

una luce di fede

fino al giorno in cui

illuminati

abbiamo finalmente sentito

di esser stati da sempre

per Lui una sola fiamma

con Lui una vibrante bagliore

in Lui la forza universale

della vera e unica luce di vita

l’Amore.

14 giugno 2007

Tutto tace

È notte

le promesse si spengono

gli occhi rincorrono i sogni

con movimenti rapidi e convulsi

le membra si stendono

i cuori riposano

e il respiro regola il suo ritmo

sul rumore della risacca.

Tutto tace.

Tutto si quieta.

È notte.

Le promesse si spengono

aspettando domani.

16 giugno 2007

Preghiera

Signore,

Tu che hai avvicinato

le nostre vite

donandoci l’amore e la pace

benedici la nostra Sacra Unione

e aiutaci a fortificarla

onorando i tuoi insegnamenti.

Facci sentire la Tua presenza

nei momenti di bisogno

così che noi, uniti in Te

possiamo con amore accettare

superare ed amare

anche i giorni meno lieti.

Non lasciarci mai soli

saremmo altrimenti

due miseri corpi spenti,

accanto alla Tua luce invece

possiamo risplendere

come un'unica anima d’amore.

11 luglio 2007

‘A sposa tua

Che bella cosa sta jurnata 'e sposa
si’ chiu serena con l’anello a ‘o dito!
Statten’accorta mo tieni marito
che bella cosa na jurnata 'e sposa.

Ma n'ata sposa
Cchiu' bella, n’ce
‘a sposa tua
Sta qui con te!
‘A sposa, ‘a sposa tua
Sta qui con te!
Sta qui con te!

Quanno fa nott' e 'o sposo s’asserena
pieno d’amore e de malincunia
fra’ e braccia toie quieto restarria,
Quanno fa nott' e 'o sposo s’asserena.

Ma n'ata sposa
Cchiu' bella, n’ce
‘a sposa tua
Sta qui con te!
‘A sposa, ‘a sposa tua
Sta qui con te!
Sta qui con te!

8 agosto 2007

La luna e la candela

La luna.

Ah, la luna non c’era quella sera.

Ah, se ci fosse stata

quante ne potrebbe raccontare.

Filava la lama

sotto il cadenzato ritmo della mola

e rideva

solleticata da quell’incedere monotono

ma delizioso.

La luna non c’era

e l’arrotino vedeva soltanto

il lieve barlume della lama

alla flebile luce di una candela.

La luna non c’era

l’arrotino guardava la lama filare

e ne rimaneva accecato

orgoglioso del suo lavoro

e della stima che ne riceveva.

Ebbro di se stesso e della lama

esultò

quel tanto troppo

da far cadere la candela

e tutto intorno a lui andò a fuoco.

L’arrotino prese a disperarsi e maledirsi

per quello che la sua vanità gli stava togliendo.

Tutto bruciava intorno

le lacrime correvano sulle guance

evaporando al calore del fuoco

le lame si contorcevano in forme astruse

tanto che nessuno le avrebbe più potute filare

neanche uno bravo come lui.

L’arrotino alzò in alto le sue mani

quasi a chiedere un miracolo o a imprecare

ma non ebbe il tempo

né per l’uno né per l’altro.

Fra le dita stringeva ancora

ciò che rimaneva del coltello

una lama contorta e fusa

e sotto di essa incastonato nell’impugnatura

un rubino splendeva

rosso

più rosso del fuoco che gli ardeva intorno.

Smise di piangere

vide la luna levarsi

la guardò attraverso il suo rubino

e gli apparve luminosa come il sole.

Spense con calma il fuoco

ricostruì la sua bottega

e si mise a fare candele.

Perché dove brucia

nasce sempre vita nuova.

29 agosto 2007

La gamba di Gino

La vidi di lontano

mi parea appen’abbronzata

galoppava fantasia

liscia lunga e affusolata.

Pian piano più vicino

s’ingrandiva agl’occhi miei

e già mi pregustavo

di veder chi era costei.

Ma quando fui d’appresso

varicose e peli ahimè

la gamba pia di Gino

palessassi avant’amme.

Ah mera l’illusione

di una linea alla Bardò

poi Gino mise in moto

dette gasse e se n’andò.

Ormai la delusione

lasciò il campo ad altri eroi

rimase a me che ridere

e di schernimmi poi.

11 novembre 2007

Un mare di parole

Vorrei sapere perché

parlo parlo parlo

e non mi ascolto mai.

Le rane saltano

e non mi ascolto mai.

Cerco il tesoro

no, cerco l’isola del tesoro

no, cerco la mappa dell’isola del tesoro

ma non mi ascolto mai

e trovo l’isola che non c’è.

I gabbiani volano

ed io non mi ascolto mai.

Non ne posso più di sentirmi

parlare parlare parlare

così non mi ascolto mai.

Le torri crollano

e io continuo a parlare.

Cerco il pirata

che ha nascosto la mappa dell’isola del tesoro

ma non ho nave

non ho equipaggio

e non ho nemmeno un mare

solo un mare di parole

ma non mi ascolto mai.

Le ciminiere fumano

e io non mi ascolto mai.

Il sonno mi vince

stordito dalle parole

appoggio la testa sul cuscino

e sento il rumore

il tintinnio delle monete

che cadono una dopo l’altra

e rimango lì ad ascoltarmi

ad ascoltare il tesoro che mi parla

bum bum bum bum bum bum…

24 novembre 2007

29 XI 2007

Ci sono voluti undici anni

ma alla fine è venuta giù

l’ho vista

solcare l’aridità della roccia

renderla finalmente animata.

Ti ha impaurita, sconvolta e scoperta

infine ti ha dato la vita

la stessa

che ogni giorno

tu doni a me.

14 dicembre 2007

Ode alla rinascita

Lenta cala la sera

sopra miserie e affanni

copre con manto funebre

i fiori gli occhi e i danni

luce non torna intorno

l’umido attacca l’ossa

tutto tace silente

colmando a vuoto fossa

veglia la speme invano

ignar che non v’è scampo

se d’improvviso almeno

baluginasse un lampo

forte cozza la pietra

con l’altra pietra in mano

a provocar quel folgore

rendendo volto umano.

17 dicembre 2007

Gocce dietro i vetri

Guardo il cielo con un dito

tocco il soffitto e l’infinito

tengo dentro le mie mani

la speranza di domani

non potrò sapere

quante primavere

ma potrò contare

tutti i giorni di Natale

quando avrò abbastanza tempo

per capire che non c’è

un’altra primavera né un natale senza te.

Ti cercherò in ogni cosa del mondo

nel sorriso più rotondo

ti verrò a trovare

dopo i saldi a carnevale

ti lascerò soltanto

quando sarò triste e stanco

ma di te

non ne avrò abbastanza mai

sempre nei pensieri miei

rimani

rimani

domani oggi e ieri sempre se

nella testa sempre dai

e sogno ancora di toccare l’infinito

con te

tu con me.

Guardo gli occhi e ridi ancora

vedo già la prima aurora

tengo strette tra le dita

le migliori gioie della vita

non potrà far male

ridere e sognare

ma potrò cantare

tutti i mari da solcare

non è mai abbastanza il tempo

da dividere con te

un’altra primavera e un Natale insieme a te.

Ti cercherò in ogni cosa del mondo

nel sorriso più rotondo

ti verrò a trovare

dopo i saldi a carnevale

ti lascerò soltanto

quando sarò triste e stanco

ma di te

non ne avrò abbastanza mai

sempre nei pensieri miei

rimani

rimani

domani oggi e ieri sempre se

nella testa sempre dai

e sogno ancora di toccare l’infinito

con te

tu con me.

Guardo il cielo con un dito

tocco il soffitto e l’infinito

tengo dentro le mie mani

la speranza di domani

non potrà far male

ridere e sognare

ti potrò cercare

tutti i giorni che sto male

non avrà più senso il tempo

non ha senso sai perché

c’è un’altra pioggia ancora

da ammirare insieme a te.

17 dicembre 2007

La casa in riva al mare

Mauro con le mani nell’acqua tutto il giorno

Mauro che d’estate è un forno

mentre ancora l’aria profuma di pane

Mauro porta a spasso il cane

quando tira vento la tuta è una vela

Mauro che d’inverno si gela

con la pezza in mano Mauro tira la cera

mentre aspetta che arrivi sera

con la laurea in mano tiene al caldo un sogno

del riscatto attende il giorno

quando è tardi Mauro prende la strada e va

dove il cuore lo porterà.

E insieme vita ci sarà

lungo tutta la città

dove vivono i colori

batteranno i loro cuori

dove luce intensa ci sarà

si diranno la verità

con la forza della loro passione

canteranno una canzone

già li vedi li a sognare

di una casa in riva al mare

con un cane e tre gattini

due limoni e mandarini

quanti ne vorranno fare

quanti porterà l’amore

in un giorno non lontano

mentre tendono la mano.

Silvia coi bambini degli altri fino a sera

Silvia che non è mai seria

mentre prende i mezzi per andare a insegnare

Silvia si mette a cantare

quando c’è la pace arriva subito un pianto

Silvia che ogni bizza è un tormento

con le mani Silvia è pronta a consolare

non importa se c’è altro da fare

con i libri in mano tiene al caldo un sogno

del rispetto attende il giorno

quando è tardi Silvia prende la strada e va

dove il cuore la porterà.

E insieme vita ci sarà

lungo tutta la città

dove vivono i colori

batteranno i loro cuori

dove luce intensa ci sarà

si diranno la verità

con la forza della loro passione

canteranno una canzone

già li vedi li a sognare

di una casa in riva al mare

con un cane e tre gattini

due limoni e mandarini

quanti ne vorranno fare

quanti porterà l’amore

in un giorno non lontano

mentre tendono la mano.


 

6 - 9 SETTEMBRE 2007

TRA I QUADRI IN MOSTRA ALL'ANTICA "FIERA DI SIGNA"
A CURA DELL'ASSOCIAZIONE "PRO ARTE"
LE POESIE E I RACCONTI DI STEO
E I PENSIERI EVOCATI DAI DIPINTI RACCOLTI FRA GLI AFORISMI DI


DELL'ARTE E DINTORNI
7 NOVEMBRE 2007
FIRENZE: PREMIO NAZIONALE DI NARRATIVA
"IL FEMMINILE TRA LE RIGHE"
ORGANIZZAZIONE "MURENA LETTERARIA"

2° PREMIO NELLA SEZIONE RACCONTI CON
"DAVANTI ALLO SPECCHIO"
TRATTO DALLA RACCOLTA ATTIMI... NEL CORSO DI UNA VITA
11 NOVEMBRE 2007

ESCE LA PUBBLICAZIONE "365 AFORISMI PER UN ANNO" EDITO DA "PRAGMATA" E CONTENENTE UNO DEGLI AFORISMI DI STEO
8 DICEMBRE 2007
GRAZIE DI TUTTO "MANOLETE"
19 DICEMBRE 2007

LUIGI LOCANTO LEGGE STEO DALLA RACCOLTA DI POESIE "MUSA". PRESSO L'ASSOCIAZIONE CULTURALE "MAGICA BULA" A FIRENZE

GUARDA I VIDEO:
SULL'ARENILE - LO SAPRAI DOMANI