III MILLENNIO

III MILLENNIO

29 XI 1999

Chiuso dentro di te
avvolto
cullato
egoista
affamato del tuo amore
delle tue attenzioni
libero e felice
di consumarmi in te
solo
e di librarci noi
uniti insieme
io, tu e il nostro amore.

 
1999
Buon Natale

Caro Babbo Natale
non ho capito
se ho capito male
se il mio regalo
che mi è capitato
era in ritardo
o anticipato
sei mesi dopo l’ultima rima
o se i sei mesi son stati prima
non un balocco né un torrone
né un golf di cachemire color marrone
non una moto né una sterlizia
ma tutto a un tratto è arrivata Patrizia.

 
1999
Padre nostro

Salvami
dai mari impetuosi
che trascinano rozzi relitti
e inanimati corpi
che poi lasciano abbandonati
sulle rive
sulle spiagge deserte
infilati come frecce puntate nel cielo
salva me
dai turbinanti venti
vorticosi
che raccolgono
fame e sudore
che risucchiano
pane ed amore
scaraventandoli lontano
dove nessuno può soffrire
dove nessuno può gioire
dona a noi la pace
dona a noi la pace
facci sentire i nostri dolori
lasciandoci urlare
lasciandoci resistere
mentre il mare ci porta via
mentre il vento ci strappa le vesti
facci godere dei nostri amori
salvati e riconquistati
ritrovati uniti scampati
dona a noi la pace
dona a noi la pace
Non ci chiudere le porte in faccia
non lasciare che ci sbraniamo da soli
siamo poveri e indifesi
cattivi orrendi
miserabili e serpenti
non ci togliere la luce
non lasciarci accecare dall’odio
siamo solo dei bambini
incapaci di guardare lontano
incapaci di dare una mano
di aiutare senza chiedere in cambio
di volare cullare donare
e vivere un sogno
dona a noi la pace
dona a noi la pace
facci sentire i nostri dolori
lasciandoci urlare
lasciandoci resistere
mentre il mare ci porta via
mentre il vento ci strappa le vesti
facci godere dei nostri amori
salvati e riconquistati
ritrovati uniti scampati
dona a noi la pace
dona a noi la pace
Salvami
salva me
e soprattutto salva
tutto il resto del mondo
gli animali le foglie
i piccoli cuori
i bambini i vecchi
i cattivi
le brutturie e gli orrori.
Dona a noi la pace
dona a noi la pace
facci sentire i nostri dolori
lasciandoci urlare
lasciandoci resistere
mentre il mare ci porta via
mentre il vento ci strappa le vesti
facci godere dei nostri amori
salvati e riconquistati
ritrovati uniti scampati
dona a noi la pace
dona a noi la pace.

 
1999
Natale 1999

Caro Babbo Natale
vorrei mio padre indietro
e so che non lo puoi fare
caro Babbo
porta allora indietro il tempo
sì che una volta ancora
io ti possa riabbracciare
prima di festeggiare.

 
1999
Scrivo

Se le mie mani
avessero scolpito
avrei dato alla roccia
la forma del mio dolore
se avessero dipinto
avrei steso
su di una tela
l’aurora più fresca
se avessero fregiato il legno
l’avrei cesellato
con le sembianze
della mia passione
se avessi avuto voce
in toni da tenore
avrei cantato
le romanze più calde
se avessi avuto genio
mille cose nuove
avrei inventato
scoperto o fatto
e se avessi avuto cuore
avrei scritto per te
solo parole d’amore.

 
2000
Marcellina

Se fosse vivo
ti scriverebbe ti amo
ti farebbe arrabbiare
e ti darebbe un bacio
se potesse
ti abbraccerebbe
combinerebbe un guaio
e ti chiederebbe perdono
se non hai fretta
tutto questo
un giorno
sarà ancora tuo!

 
2000
Cover

Un grazie
a tutti coloro
che hanno contribuito
affinché questa fosse la mia vita
un grazie
ai colori e ai suoni
che riescono a darmi
delle splendide sensazioni
grazie al mondo di essere così
perché se fosse in un altro modo
non sarebbe il mondo
grazie alle cose buone
e a quelle cattive
che ogni giorno
troviamo sulla nostra strada
grazie a tutto ciò che è
perché se non fosse
non sarebbe il mondo
grazie a tutti coloro
che mi sono stati vicini
e a quelli che sono rimasti lontani
grazie a coloro
che mi hanno insegnato cos’è la vita
che me l’hanno rovinata
che me l’hanno cambiata
che l’hanno deviata
verso ogni dove
grazie per quei piccoli momenti
che avete passato con me
che avete sprecato per me
che avete sprecato perché
perché non sono riuscito a capirvi
allora
adesso sì
grazie!!!

 
2000
Angiolin bellin bellino

È questo che sento
non chiedetemi dolore
ora
non chiedetemi la rabbia
non cercate in me
disperazione
odio
tristezza
oggi posso darvi
solo
gioia
felicità
ed un briciolo di malinconia.
Ci sono stati
certo
i giorni della tigre
ed ha ruggito
forte
contro tutto
e contro tutti
ed ha graffiato me
fino in fondo.
È giunto un cherubino
a curare le mie ferite
a leccarle
a baciarle
è arrivato
armato di viola
e di voce celeste
ed ha sciolto
in lacrime
tutto il ghiaccio
dell’anima mia.

 
2000
Lavori in corso

Le parole
sono come una mandria di cavalli in corsa
galoppano nella nostra mente
avvolte dalla polvere
non chiare
indistinte
le vediamo scorrere
davanti ai nostri occhi
ed immediato
ci viene l’impulso di cercare una penna
un foglio
una pagina di giornale
qualsiasi cosa pur di scrivere
scrivere
prima che questa mandria imbizzarrita di fieri cavalli bianchi
attraversi la valle dei nostri pensieri
e se ne vada via.
Così buttiamo giù un idea
poche righe
una pagina
mezza pagina
un fiume di parole
o un ripido ruscello
che si getta di colpo
nel mare misterioso della poesia.

 
2000
Poeti nella notte

A volte
ci riprendiamo di soprassalto
dal primo sonno della notte
ci svegliamo attraversati da una frase
da una parola
da un concetto
forse una nuova idea per un racconto
una poesia una storia
che se ne possa così
scendere lieve su di un foglio bianco
la rincorriamo
agitandoci sotto le coperte
la ripetiamo all’infinito
dentro la nostra mente
poi anche se sfiniti e vinti dal sonno
cerchiamo di raggiungere
il quaderno ai piedi del letto
di impugnare la penna e
magari anche al buio
vergare sulle pagine vergini
la strana idea
che ci ha svegliato quella notte
tentiamo
ma non ci riusciamo
e certi che il mattino dopo
potremo fare tutto
più comodamente
con la luce del sole
e con la luce nella mente
ci addormentiamo
sereni
cullandoci
con questa meravigliosa frase nella testa
con la nostra nuova grande idea
da elaborare
una piccola creatura da allattare
ci addormentiamo si infine
e con il sorriso sulle labbra
ma ci risvegliamo poi
senza ricordare niente
ci sembra eccome
di aver pensato qualcosa
di aver assistito
come alla nascita di un nuovo sole
ma le parole
le frasi le idee
se ne sono ormai volate via
leggere
come veli fluttuanti
nella dolce brezza del mattino.

 
2000
Leggimi

Scrivere é come piangere
le parole
sono le lacrime della nostra mente
le sentiamo scorrere su di noi
finire leggere
o a volte invece
pesanti
sulle pagine bianche
intrise dei nostri umori
delle sofferenze
delle gioie
delle felicità
e dei dolori.
Ho scritto
la gioia
è una pagina bianca
sfuggita al libro di un poeta.
Mi chiedono
condividi i tuoi entusiasmi
ed io regalo allora
la gioia mia
del viver tra i dolori.
Godo
della felicità mia propria
per le piccole cose
che ho
e che ogni giorno
come fido diario
lascio su un foglio bianco
da donare alla
musa mia
e la ringrazio
del dono suo
che fece a me
di goder
del poco che ci resta
che è molto
per tanti
che invece
nulla hanno
neanche due righe
d’amore
da dedicare alla donna lor
che gli fé scoppiare il cuore.
2000
Solo
Quando ti senti
un punto minuscolo
nel mezzo di una pagina bianca
solo
insulso
senza significato
hai bisogno
bisogno di credere
credere in te
ma non ti basti
hai bisogno
bisogno che gli altri
gli altri credano in te
quando gli altri
non sanno neppure
che esisti
si siedono
egoisti
irritanti
irrispettosi
si siedono
sulla tua sedia
alla tua tavola
nella tua casa
e non chiedono
dove
perché arrogano loro
i diritti che credono di avere
e tu li vorresti picchiare
peggio
schiaffeggiare
peggio
vorresti dire loro
quello non è il tuo posto
questa non è la tua tavola
questa non è la tua casa
ma ti arrendi e soffri
perché non ne hai il coraggio
perché non capirebbero
e perdi
perché sei
un insulso punto nero
su di una pagina bianca
telefonano
e chiedono di altri
gli spieghi
dove sei
gli dici
dove hanno chiamato
e loro ti credono un altro
perché non sanno
che esisti
perché per loro
non ci sei
parli
parli
ridi per non piangere
per non gridare
scherzi per non urlare
perché rispetti
lei che loro
e non capisci
non capisci
perché
dopo tutto ciò che hai fatto
come sempre
come trent’anni fa
come vent’anni fa
come dieci anni fa
come sempre
credi di fare
e poi pretendi
rispetti e poi pretendi
rispetto
ma sei solo
un insulso
punto nero
su di una pagina bianca
e perdi
perché è questa
la tua vendetta.

 
2000
Virgo Maria

Grazie Monsignore
per le sobrie parole
accalorate e calme
che regalaste
a noi
riunita folla
intorno al tumulo
del padre mio.
Grande faceste lui
e l’opera condotta
grandi le prove sue
grande l’amore
per ciò che lui
teneva nel suo cuore.
Alta la voce
grande la passione
per l’ingiustizie tutte
e per la croce
grande il suo ego
che lo metteva
innanzi a tutto
e lo spingeva
a battersi
con l’arma in pugno
anzi
innella gola
che lo faceva
battere tutti
e scappar via
sì da restare
sempre vincitore.
Lui che bambino
era e fu
come già scrissi
la che sul monte suo
è a divertissi
tra le campagne e i vini
tra polli sarti
preti e ciabattini.
Grazie Signore mio
ringrazio Lei
d’avermi detto
e capir fatto
che il padre mio
ch’io odiai distratto
uomo grande
di mole umana è stato
per altri
e non per me
sacrificato
solo perché
il bambino suo ignorava
in quale modo
un figlio s’abbracciava.
Lacrime ho pianto
in quella chiesa
di dolore
d’ansia
e di miseria
e le parole Sue
e l’amor tutti
gioia infinita
le tradusser
pria che il freddo marmo
grevi le toccasser.
Entrai da vincitor sconfitto
e vinsi invece
un padre ver
che morto
m’amò di più
di quant’io
non avessi mai a sapere.
E prego sì
ogni dì
l’anima sua
che in braccio a Lei
ch’è Santa e Pura
a divenir s’appresti
quam sia matura.

 
2000
Il poeta ragioniere

Scrivo
e le lacrime mie bagnando carta
addivengono versi tristi per chi guarda
la mia fatica intrisa di sudore
genera pace gloria odio e dolore
vergo parole nuove infamia e rabbia
verso colui che ci mise in questa gabbia
vago nel cielo volo picchio e scatto
sull’erba alta sopra i fiori e dal mio corpo scappo
sono piviere trota e puledrino
sono un bambino piccolo o un alpino
sono tutte le genti del mondo e grido anch’io
la gioia mia d’amore verso Iddio
trovo rifugio in quattro versi in rima
o beghe scrollo nella valle dalla cima
con mille termini strambi ed insensati
in fila o uno sull’altro situati
vedo la sofferenza mia e del mondo
sento la gioia pura e amor giocondo
e tutto questo spalmo ogni mattino
sul pane mio di carta ed olio e vino
ma siccome di poesia niun da solo s’è campato
e non m’aspetto gloria oltre il selciato
oggi son qui declamo mangio e prendo bere
domani son poeta si ma ragioniere.
 
2000
Ave

Non ho mai conosciuto una donna che non portasse con se un po’ di tenerezza, la tenerezza calda delle donne. Una donna porta, nella sua borsa, in tasca, riposte da qualche parte e pronte ad apparire come per incanto, un po’ di carità, un po’ di generosità, una buona parola e lei sola sa quando ognuna di queste sue peculiarità possono essere portate fuori, quando possono essere viste, sentite, palpate dagli altri. Si certo sorride a chiunque, parla con tutti e si mostra gentile, poi magari parla male di te ma non è questo, tutto questo non lascia tracce, passa senza avere una ragione di essere, c’è qualcosa di più, più di quello che si vede, più di cosa, più di quando, c’è come e perché. Il sorriso, il movimento del volto con cui una donna stira le labbra curvandole leggermente in alto, lasciando appena intravedere una sottile striscia di denti bianchi non è soltanto un impegno per qualche decina di muscoli, non è “body building”, non serve a mantenere giovane la pelle, il sorriso di una donna è un riflesso, una trasposizione speculare di un movimento interno che sale su dal cuore ed esplode dalla bocca e dagli occhi e si fa sentire. Certo che si sente è impossibile non riuscire ad accorgersi del sorriso chiaro di una donna, si può far finta di non vederlo, si può fuggirne ma è impossibile non rimanerne folgorati, almeno per un attimo e loro sanno quando, come, dove e soprattutto chi glorificare a vittima delle proprie saette. No, non parlo di sesso, di attrazione fatale o meno è l’affetto, è l’amicizia è il prendersi cura ed il preoccuparsi per gli altri e poi certo perché no c’è anche la sessualità e la sensualità, c’è il divertimento c’è il ballo e lo sballo che gira frenetico intorno a lei ma è come una donna si muove all’interno del vortice, come tutto questo entra nella sua vita, la coinvolge e ne esce nuovamente amplificato in un amore universale.L’amore innato che la donna, che Eva porta oggi, terzo millennio, dentro di se è la somma di tutto l’amore che le donne di tutto il mondo da sempre hanno dato, l’amore che, gli eventi, le hanno costrette a dare, la lacrima di Dio sulla terra. Eva è una ragazza giovane, cova e nasconde dentro di se mille sogni, mille speranze, mille obiettivi per se, per il suo futuro e per l’umanità tutta intera. Ancora non si rende conto di quante montagne dovrà scalare, dei pericoli che si ritroverà ad affrontare, delle lunghe traversate che sarà costretta ad intraprendere da sola, portando sulle spalle il fardello del suo passato, sempre più enorme, sempre più imbevuto del disprezzo dell’umanità, non sa che si ritroverà a giostrare una corrida lungo le strade del mondo, rincorsa e punzecchiata da ogni parte, adulata e sbeffeggiata, bramata ed allo stesso tempo sottomessa.
Sottomettere: un azione di innalzamento della propria persona o di una razza, di una cultura, di una religione al di sopra di un’altra o che quest’altra si è abbassata a tal punto da venire calpestata dalla prima, sottomettere implica la presenza indiscussa della violenza, i Romani hanno sottomesso i popoli del mediterraneo, li hanno vinti in battaglia, forse anche con onore ma poi li hanno sottomessi, li hanno messi sotto ai loro piedi, nel fango, costringendoli a versare tributi per un Senato lontano, rubando, saccheggiando, sfruttando, uccidendo, stuprando, stuprando le donne tra le loro gambe e nelle loro menti; infine i popoli si sono ribellati trasformandosi da vittime in nuovi carnefici ed il gioco è andato avanti così, ancora e poi ancora e ancora continua oggi diverso ma uguale. Sottomettere gli altri al nostro volere tramite la forza, costringerli a soddisfare i nostri desideri con il bastone è violenza pura, picchiare per ottenere, pretendere per godere. Sottomettere e poi sottomettersi, dopo la grande violenza, arriva quella enorme quando siamo noi a sottometterci al volere altrui perché lo temiamo, perché ne abbiamo paura, una paura nata dall’esperienza, quante volte abbiamo già assaggiato il bastone e se non obbediamo, quante volte dovremo ancora sopportarlo; allora meglio sia stendersi ai piedi del vincitore, sottomettersi, in attesa di una vendetta, che ben sappiamo sarà servita fredda, freddissima, gelata.
Quando Eva è nata ha portato un raggio di sole nella vita di sua madre che si è vista recapitare inaspettata una nuova amica, una vera amica, di più una sorella, una madre, una nuova se stessa, un candido cuore a cui donare le proprie esperienze, con cui parlare, confidarsi, intrecciarsi, confondersi ed infine a cui insegnare a difendersi, lasciandosi assimilare, facendosi imitare, saturandola dei propri bene e dei propri male anche se poi, purtroppo, non li ritroverà in una vita che nel frattempo avrà fatto passi da gigante. Eva è arrivata a metà degli anni sessanta, più o meno quando sono nati tutti, il rock, i Beatles, la seicento, la guerra nel Viet-Nam, ha vissuto l’infanzia del “Boom Economico” tra pappe Plasmon e tazze in Moplen, ha sfruttato i primi pannolini e non si ricorda un fico secco di “Italia Germania 4-3” perché era troppo piccola e poi non le importava un bel niente di quei pupazzi sbiaditi che correvano dentro la tivù mentre il babbo sbraitava. (Sbraitare: urlare frasi sconnesse e gesticolare senza coordinazione alzandosi e sedendosi ripetutamente.) Eva cresceva, come tutto intorno a lei cresceva in quegli anni di rivoluzione, rivoluzione sessuale, rivoluzione studentesca, rivoluzione industriale, rivoluzione politica, un attimo prima era gioia era correre liberi, erano promesse di vita serena, di assistenza, di lavoro, di futuro e un attimo dopo erano barricate, erano rivolte, erano colpi di pistola. Nata come una promessa, illusa dalla bambagia, illusa dalle pappine e dalla pasta di Fissan, illusa di vivere in un mondo morbido, da succhiare, da ciucciare come una caramella mou, costretta invece a lasciarsi crescere i denti per mordere, sbranare, dilaniare il suo futuro. Eva cresceva con i suoi balocchi e i suoi pupazzi, cresceva con i pizzicotti sulle guance con i bacini delle zie, cresceva aggrappata ai calzoni del babbo in un adorazione infinita di quell’uomo così grande, così alto e soprattutto così bello, quell’uomo che la guardava, le sorrideva e poi leggeva il giornale e gridava: Silenzio! quando seguiva la tivù, quell’uomo che non le dava carezze, non la guardava, non l’abbracciava mentre lei aveva tanto tanto bisogno di essere abbracciata, di sentire il calore del corpo di suo padre, di sentire le sue mani ed i suoi baci. Quante, quante piccole innocenti Eva hanno poi dovuto, più grandi, ancora acerbe ma abbastanza mature da abbozzare un seno, da inturgidire tra le gambe, quante hanno dovuto subire, sopportare, le mani ruvide e violente dei propri padri mentre le usavano, mentre come orchi le mangiavano, le uccidevano, le stupravano, le rendevano loro schiave, per se e per la loro viscida congrega. Donne usate oggi e talmente violentate nella mente che domani avrebbero additato le altre donne, tacciate di lussuria, di volgarità, di vendersi, anima e corpo per arrivare, per ottenere, per poter avere, vendersi proprio a quegli stessi orchi che da sempre così le hanno educate per poterle poi comprare, dando loro l’illusione di essere per poi accorgersi di essere niente, gli stessi orchi che sarebbero corsi poi, tra le loro braccia forti di donna, a farsi consolare a farsi coccolare, perché il mondo brutto e cattivo li faceva comportare come loro non avrebbero voluto, usare per poi ritrovarsi in mano un pugno di cenere, usare, violentare e poi stamparsi sulla faccia quell’aria da saputello tipica dell’uomo orco, presentarsi con un espressione grave e scuotendo un po’ la testa, in segno di rassegnazione all’evidenza, esclamare: Le donne sono tutte puttane, tranne mia madre e le mie sorelle! Vincere la coppa dell’ipocrisia e portarla alta e ben in vista durante il giro del campo gridandosi dentro sono bravo, sono bravissimo sono il meglio, vero?!
 
2000
Galassia

Ci sono galassie
mondi pianeti e stelle
brillano nell’infinito
scuro
dell’universo
o si nascondono
dietro nubi
dietro oscuri ammassi di materia
girano
peregrini infiniti
e all’infinito
non hanno posa
non hanno fermezza
non hanno destino
vagano
inutili
senza cercare
senza trovare
senza sapere
ci sono mondi
pianeti satelliti
stelle e stelline
inesauribile scelta
interminabile varietà
ci sono costellazioni
astri
galassie
e oltre
al di là di questo infinito silenzio
ancora una volta
ci sei tu.

 
2000
Preghiera

Gesù Cristo
che sei sulla Croce
e cammini fra di noi
Tu carezzi i nostri cuori
e guarisci i dolori del mondo,
fatto uomo sulla Croce
hai sofferto le pene per noi
hai subito i nostri insulti
e patito i nostri inganni,
mite Agnello sacrificato
Tu che hai dato la Tua vita
a insegnare amore a noi
accogli l’umile supplica
prendi la nostra mano
illumina la via
e guidaci nel cammino
verso il regno che è nei cieli
ove Amore è il Padre Tuo.

 
2000
Sono rimasto

Grido
dal profondo di me
cercando invano di fuggire
il mio corpo
immobile
non risponde
agli ordini della mia mente
via di qua
via
lontano
lontano dai volti mongoli
lontano dai tagli insipidi
di capelli neri
dalle bocche imbronciate
lontano dal covo dei serpenti
dalla fossa dei leoni
dentro il grido aumenta
via
via da qui
è questo che voglio
che pretendo
via
via da qui
perché non sono come loro
io non sono come loro
e non voglio neppure
sapere che loro esistono
via da qui
via
lontano
perché loro sono diversi
sono sinceri
sono semplici
perché loro
amano
senza domandarsi perché
perché loro
sono meglio di me
ed io potrei anche amarli.

 
2000
Sacre menti

Ho due desideri
nascosti
ho due piccoli fiori
che sognano
di sbocciare
due petali rosa
racchiusi
nella corolla
delle mie fantasie
due grandi conquiste
che affondano
le loro radici
nelle mie paure
di bambino
nel timore
di non poter diventare
uomo
la mia paura di morire
prima che questi due
miti dolci innocui giganti
sogni
possano realizzarsi
ho tentato entrambi
ed entrambi li ho uccisi
uno con la mia mano
uno con la mia mente
testarda e cieca
incapace di sentire
incapace di lasciarsi andare
e spezzare le catene
in tempo
la falsa strada
adesso è corretta
ma il tempo
e il modo
svaniscono
dietro nubi di non è più
ed emerge
da dentro
la malinconica angoscia
di non vederli sbocciare
quei due rosei fiori
di sogni perduti.

 
2000
Verita

Sogno
e a volte
i sogni mi catturano
e mi portano via
gli occhi aperti
su di uno schermo bianco
su cui scorrono
le immagini fantastiche
della mia vita
desiderata
famiglie
onori
glorie
amori
mi ritrovo
a parlare
a discutere
ad agire
mi muovo
come sul fondo di un letto agitato
come in un incubo
bagnato di volontà
mentre invece
sono solo
i bambini dei miei desideri
che allegri e creduloni
giocano
ignari
della loro non esistenza
ignari
che di lì a un momento
svaniranno
come polvere
in un soffio di vento
e ancora spero
che l’aria matrigna
li possa deporre
su suoli più fertili
e che un giorno
passando
io possa raccogliere
i fiori aulenti
e colorati
e possa mangiarne
i frutti rossi
e polposi
come pomi tentatori
che oggi sibilano
intorno all’albero
della mia vita
e che la rendono
al tempo stesso
triste
di deluse voglie
e serena
di futuri sogni
che giorno dopo giorno
si rimandano
e che restano
la gioiosa chimera
che rende la vita
cara alla vita mia.
“Io nel pensier mi fingo
e naufragar m’è dolce in questo mare.
Giacomo Leopardi”

 
2000
Show

Facile sarebbe
stare lì
a disquisire di arte
parole
pittura e marmi
facile
ritrovarsi sopra a un palco
d’improvviso
senza studio
senza memoria
senza
aver lasciato cadere una goccia
dalla fronte imperlata
del caldo d’agosto
facile e rapido
schioccare le dita
e stare poi a puntarle
ad indicare
ad accusare
a giudicare
strada lunga e tortuosa
percorrere non vuoi
aspetti che ti chiamino
che vengano a porti sul cranio
l’alloro dei romani
e con la lira in mano
come novello Nerone
che sull’Arno vivi
bruci gli anni tuoi
e non li spengi
con l’acqua dove tutti
son venuti a lavar panni.

 
2000
Tempo che passa

Strano destino noi che abbiamo fatto i trenta
che con l’amore chissà cosa c’entra
ci ritroviamo soli o in compagnia
con una donna ch’è già stata tua
strano destino stare innamorati
di chissà cosa come dei malati
ci ritroviamo incatenati a vista
o solo dopo un po’ di tempo e basta
prendiamo in faccia quattro schiaffi pieni
da quel cupido che ti leva i freni
presi di petto da una donna vera
che con la vita è stata già sincera
passano gli anni amando come matti
fra canti bali e letti stradisfatti
giornate piene di sana allegria
dolori appena guarda che sei mia.
Un giorno vedi le sue vecchie foto
con un marito che ti era già noto
ma riconosci solo una bambina
con gli occhi tristi e l’aria da damina
e t’innamori ancora di quel viso
che insieme a te non han tirato il riso
vorresti avere il tempo nelle mani
perché il suo ieri fosse il tuo domani
ti piacerebbe correre nel vento
e all’incontrario ritrovare il tempo
vai a cercarla acerba liscia e tinta
come la Robbia non l’ha mai dipinta
la vedi parli e muori d’emozione
ma lei non sente più la tua canzone
e nel tuo letto sorridente e sfatto
ti svegli a corsa e scalpiti di matto
cresciuta infine la rivedi ancora
e l’ami come non potevi allora.
Vorresti avere il tempo nelle mani
perché il suo ieri fosse il tuo domani
ti piacerebbe correre nel vento
e all’incontrario ritrovare il tempo.

 
2000
Santa Giovanna

Beata
e colma di emozione
sì che quando rivide
la cella sua
perduta e antica
quando
potè riviver gli anni suoi
in cui fanciulla
trovava grazia nel Signore
quando
su quegli stessi cocci
pose i suoi passi
dai miti buoi trainata
tanta la gioia
ed il ringraziamento suo
a noi
che umili la traghettammo
pel paese dei ponti e delle torri
che le sue gemme d’occhi
devoti e santi
si tramutarono in pioggia
sì da bagnar di grazia
Signa
e i paesani suoi festanti
grazie ci rese Lei
che grazie invece
noi le riconoscemmo
per l’opera Sua
e la Sua fede.

 
2000
Prezioso

Chiuso
come un diamante incastonato
imprigionato
da corti bracci
che ghermiscono la tua anima
appoggiato mollemente
su di un finissimo filo
di oro bianco
splendi di luce
catturata e restituita
brillante
dei mille colori
delle tue infinite sfaccettature
generoso di luce
con chi
per caso
si trova a venir carpito
dalla tua vista
ignaro
in fondo
di essere un semplice fiore
sbocciato a primavera
su di un timido prato di città.

 
2000
Ieri

Ricordo
quei giorni di non ricordo
e ancora oggi
non sento
come non ho sentito allora
non vedo
come non vidi
e come non avevo mai visto
fa paura
non per quello che è stato
ma per quanto possa essere
niente
quello che è stato
vagare per ore nei ricordi
e perdersi in un nulla vuoto
mi duole
per me e per chi c’è stato
il non aver avuto
ed il non aver dato
di me
quanto ora so che posso dare
mi ritrovo
adesso
perso nel nero niente del passato
a consolare un bimbo
che come un alieno
scende dalla sua nave
che ha viaggiato anni luce
per lo spazio freddo e solitario
e mi viene incontro
porgendomi le mani
e cercando in me
il calore e l’aria
che tanto gli sono mancati
ed io
riconoscendomi in lui
lo tengo stretto a me
e lo riparo dai mali
che furono suoi prima
e miei di poi
e con le lacrime agli occhi
lo tengo
come un figlio
lui che mi è padre
e piangendoci insieme
finalmente lo amo.

 
2000
Giro giro tondo

Non puoi sapere quanto è bello il mondo
finché non vedi tutto il suo rotondo
non puoi capire quanto è pura l’aria
se non respiri quando è fresca e gaia
non puoi restare chiuso nel tuo mondo
ed aspettare che ti giri intorno
se quel paese l’hai già visitato
ce né già un altro che non hai toccato
se vedi un mondo che non ti dà gioia
dall’altra parte non c’è solo noia
se giri il mondo gira che rigiro
ti va a finire che diventi vero
e poi ti accorgi che se un tempo è andato
c’è sempre il tempo per un altro fato
tornare indietro o proseguire avanti
è sempre vita più che star costanti.

 
2000
Musa

Tu sei
non perché
io ti porti nel mondo
ma perché tu
porti me
non perché
io declami all’aurora
spargendole al vento
parole
che scrivano te
nei cieli d’agosto
non perché
tu
ti veda dipinta
su tele
di maggio fiorite
esposte
in cristalli di sole
dove la gente
ti possa ammirare
non perché
ti scorga scolpita
in nuvole d’oro
intorno ad altari
eretti a tuo eterno delirio
no
non perché
io
ti mostri
sprezzante del premio sudato
no
non perché
ma per me.

 
2000
Dlen

Pizzico distrattamente le corde
assorto
nella meraviglia dei suoni
muovo le dita in accordi perfetti
e le mie dita si muovono
ritmiche
sul pentagramma
correndo su e giù
per quei brevi spazi
fra una linea e l’altra
apro gli occhi
e immergo la vista
tra le labbra della scura apertura
ove le note entrano stridule
e ne riescono
amplificate
in melodie celesti di angioletti canterini
che svolazzano
nel cielo
colmo di piccole nubi
su cui appoggiare i paffuti piedini
e salgono
da un batuffolo all’altro
innalzando
ad ogni saltello
l’acuto del suono
fino a che sgorga
possente e impetuoso
un ultimo accordo
un giro armonico
e dopo
solo un ansante respiro.

 
2000
Pace diffusa

Posso insegnare a me stesso
l’amore
la verità
la vita
posso trovarla
qui tra le dolci carni fresche
della donna amata
posso bastarmi come sono
con quello che ho
posso
ma il difficile
non è sapere
ma lasciare che il sapere
si muova calmo
dalla massa grigia inerte
e si trasmetta
alle membra
alle labbra
al cuore
che diventi volontà umana
il desiderio di pace che è in me.

 
2000
Globalization

La vita
è tutta un’altra cosa
non è correre
e dannarsi
non è stringere bulloni
intorno a viti
troppo più grandi di noi
scavare la terra
per trovare la nostra fame
ed essere costretti
in vestiti diversi da noi
vivere in case
quadrate
e non poter chiudere le finestre
e non poter spalancare le porte
tingere i muri con i nostri colori
e scrivere strade
intorno alle nostre vite
la libertà
vive dentro di noi
chiusa segreta
senza via d’uscita
senza che noi possiamo aprirle
i cancelli di ferro battuto
che la tengono prigioniera
nelle nostre tradizioni
nelle nostre tribù
molti morranno
per pochi
e la tragedia mia
è
di non poter essere tra i pochi
a godere
ed a seminare
e la tragedia mia
è
se quei pochi
che un giorno vivranno
sapranno godere
e potranno
davanti a un Renoir
sentire la gioia della loro libertà
o se rimarranno tristi
a piangere la loro solitudine.

 
2000
A mici

Ci son segrete campanule
che suonano negli occhi miei
e che nessuno sa
di note dolci
o crude o colorate
riempiono lo sciame d’aria
che si perde
dietro i passi miei
corsi ansando
al seguito degli occhi che mi presero
e avidi di me
mi gettarono nell’oblio della vita
dove mi fu permesso
di navigar
godendo dell’amore
della fame
e del veder le cose
sopra una nuova lastra
di acciaio
che mi riflesse indietro
la stessa immagine mia
che infinite volte
avevo già veduto
e che mai avevo visto
così mirabile aperta e schietta
e le campanule rosa e celesti
insistono
ancora oggi
il loro suono
segreto a molti
e rivelato a loro
che nel mio cuore duro
della pietra antica
hanno trovato spiraglio
di amicizia e gioia
tra le pieghe ancor libere
dall’amor mio
per l’artigliato micio
portano la vita mia in alto
e come foglia leggera
la lasciano librarsi in volo.

 
2000
Capelli

Bianchi
candidi
canuti
leggermente arricciati
dietro la nuca
leggermente unti
di quel trasandato
tipico di una certa età
quando non conti più i giorni
tra una lavata ed un taglio
quando
portare le mani sopra la testa
è già un impresa impossibile
ed il barbiere
non è di tutte l’occasioni.
Aperti
come un anfiteatro romano
composti
come tanti spettatori
intorno all’arena rosea
di pelle
puntinata di efelidi
e di inevitabili
macchie d’età
e in mezzo
quei pochi superstiti
che come virili gladiatori
lottano per la loro sopravvivenza.
Corti
sopra una mente di fantasie immense
che ha tolto loro
da sempre
la vita e il vigore
alta la fronte
alta sì da circondare il mondo
e ritrovarsi agli antipodi.
Li guardo
dentro lo specchio vigliacco
che ogni giorno
me li mostra perdenti
e perduti
e mi rammenta
che non riuscirò
a vederli bianchi
che sia io
o che loro cadano prima.

 
2000
To Sam

There was a man
from the green south land
he worked hard
his life
six time he went to the sun
six time he came back with the moon
with the lovely face
of the moon
and from her
he picked up
six pence
one for every dream they had
today you can finally see
the treasure he received
six wonderfull million pound
that are going all around.

 
2000
Vista da occidente

Posata
tra le colline
allegre e verdi a ponente
e la piana marcia
delle paludi insane
tra colli alti e bassi
e laghi tondi e colmi d’acqua
quel tanto da servir come riserva
all’amata e odiata capitale.
Fiera si erge
del suo castello
come del ponte
che vi fu una volta
e che ancor oggi si raffigura
sugli stemmi colorati e stinti
dell’opere e degli stendardi
che per Beata
sventolano
soffiati dalla fede e dal mercato.
Circondata
e avvolta dall’Arno
che le carezza il ventre pronunciato
e porta via le scure fogne de’ cenciai
che d’improvviso
si trovano a passare in mezzo ai campi
dove li Mori trovaron casa
e si fecero santi.
Di cappelli di paglia di rammagli e sassi
ne han venduti
oltre quelli che si potea pensare
ma men che se ne sarebbe voluto
e ancora agli altri voglion vendere
ma in casa propria
pochi ci comprano
che le botteghe
buie di serrande abbassate
for quelle tre o quattro
che son di voga
per la moda e per la signoria.
Gente con le monete in tasca
e gente con le pezze
come in tutto il mondo se ne trova
case parecchie
e pinnacoloni pochi
a fortuna di un bel vedere
forchè in piazza
dove la torre nuova
brutta di più assai
é che le torri belle
che in alto e verso Miniato
ancora reggono il tempo e l’usura.
E tra conventi suore e il bel Lorenzo
ch’è un gioiello in mezzo a tanta folla
sonnecchia pigra
senza mercati grandi
senza teatro
e senza lode
affumicata da quell’arteria grossa
che l’attraversa in lungo
e che riscuote ogni tanto
un po’ di sangue innocente
e un po’ di botti tra i viandanti
distratti dalla fretta per rincasare
chè non la voglion proprio viver tutta
questa città che per chi passa
zitta e mesta pare
di gente rustica
che non si po’ pigliare.

 
2000
Casa dolce casa

Abbiamo avuto tetti
sopra le nostre teste
che non ci hanno riparato
dal dolore
dalle lacrime.
Ci siamo affacciati a finestre
da cui si vedevano
soltanto le verdi erbe
dei vicini.
Le nostre mani
chiuse tristi
in pugni di rabbia
si sono abbattute
su mura
che ci hanno costretto
in spazi
dove la nostra libertà
stava morendo
a poco a poco.
Piegati sulle ginocchia
abbiamo portato
il cemento della nostra unione
fino al negozio dei sogni
e ne siamo usciti
a cavallo di una nuvola rosa
che si è posata su di un colle.
Da lassù
lasciamo scendere
i fiumi della pace e della tranquillità
a bagnare
le distese aride
che ancora si annidano in noi.

 
2000
Amo

Amo
non come neonato
che lancia i suoi primi vagiti
amo
non come bimbo
che piange i ginocchi sbucciati
amo
non come giovane
che corre i suoi primi sospiri
che lotta
contro le grida degli avi
che furono avversi
amo
non come adulto
che brama la palla
e suda tra ruote dentate
amo
di quel genere d’uomo
che chiude impaurito le porte
ai suoi mostri
che invece felici
sbucano fuori
da finestre incantate
da cui si intravedono
i mille colori di luci
celati
nelle stanze dipinte di rosa e celeste
amo
della gioia di amare
e sentirmi sfiancato di pace
per l’amore che mi suda addosso.

 
2000
Romanzi.com

Vediamo un po’ di che si tratta
se è cosa seria o se è una malafatta
se leggi premi e li denari acchiappi
o se rispondi con un foglio e dopo scappi.
Tento la sorte ancora e spero tanto
domani di potermene far vanto
che sì li onori vincere è importante
ma cose a scriverne mi grada averne tante.
Corse ne feci e delusioni assai
perché buono non sono o perché sai
che reti dentro al mare ce n’è molte
e pesci come me ne tiri a frotte.
Ma la passione a scrivere mi comanda
e vita mia d’artista in l’aere manda
alla ricerca di un nuvola celeste
che di lauro e fama m’abbia a far veste.

 
2000
Triologia del mare

Onda


Sbatte
sulla pigra salita
e stanca
rinuncia alla meta
ritorna alla piatta vallata
e poi ancora sbatte.

 
2000
Triologia del mare

Sabbia


Perle
sulla riva del mare
luccicanti
carezzate dolcemente
dalle onde
brillano di mille colori
sotto il sole caldo d’occidente
le raccogli
le conservi
custodite con amore
dentro scuri cassetti
che riapri una sera
in inverno
e ti accorgi
che sono solo sassi.

 
2000
Triologia del mare

Ombrelloni


Pose
le membra stanche
che del respiro assente
come ali spente
si rivolgono abbasso
quando a sera brezza
dal mar che vien
li sveglia
e sona e batte e toni e colpi fanno
finchè di notte
viene il padron dei bagni
che tutti chiude e zitta
fino che il sole sveglia
e l’apre come fiori
sul campo suo di rena.

 
2000
Entusiasmo

Finché t’ho amato
t’amai
d’amor che t’ama
dopo
piansi
l’amore mio
che non t’amava più.

 
2000
Metti le ali bambino mio

Vivo
a metà
tra me e la fine
scorgo
dietro le fronde dei salici
in fondo al mio giardino
la faccia
ridente e buffa
di un giovinetto
mi saluta
amabile e sincero
scusandosi
di non tenermi più la mano
mi ringrazia
per esser stato il solo
in un misero distratto momento
a pensare
che anche per lui
potesse esserci una vita
fuori dalla buia vita
della tristezza e della vergogna
che gli tarparono le ali
prima ancora di sapere
cos’è mai volare.

 
2000
Jude

Chi vi ha strappato vile
alle terre vostre
che dal sorgere del sole
vi ha portato ovunque
a spandere in miseria di vita
in mezzo agli ori
perché odiaste e foste odiati
sì tanto che ovunque poggiaste piede
là contro di voi
si mossero popoli servi e regni
a ripigliar con forza
i denari sonanti
che gli strappaste prima
con l’astuzia e con l’acume
dell’arte di passar di mano.
Chi vi ha dato la grazia degli eletti
e nello stesso vi maledì a vagare erranti
per deserti mari e tempi
fino a stiparvi in disarticolati monti
sotto le docce e tra le fiamme
dietro cancelli che
arbaitando macerono voi friberi
quale elezione vi dette mai
tutti i mali che il mondo conserva.
Ah popolo integrale
delle leggi e delle usanze antiche
che vi portarono a soffrire più di tutti
tra le viventi genti
gli ultimi diverranno principi
dice il verbo che si tramutò in macello
e solo ora illumino la mente mia
che già si vede parar dinanzi
gli inferi per sé
e le più celesti volte a voi
che pagaste in questa vita
per riscuotere la pace poi.
Beati voi
e se potete perdonate me
che rappresento l’imperfetto
perché non v’odiai e non v’amai
ma camminai sopra di voi distratto
credendovi letame e foste ambra.
Portate al Dio di tutti la mia prece
che mi mandasse acqua a spese vostre
a calmierar le fiamme
che bruceranno l’anima mia male educata.

 
2000
Umano

Non per rabbia né perché t’odiai
con pace in core
e amore come mai
a capo chino e in grazia di Dio
preferirei fosse morto il tuo
e non il padre mio.

 
2000
Ah saperlo!

Cosa avrei fatto
ieri
se avessi saputo
oggi
avrei corso
avrei sudato
avrei pianto
degli amori perduti
mentre mettevo a posto i miei balocchi
avrei gridato contro Dio
o contro il padre mio
avrei preso le sberle
avrei passato i miei tempi
piegato su acidi libri
ho pensato la morte
ho pensato potesse venire a trovarmi
ho temuto e bramato
cosa avrei fatto ieri
se avessi saputo
se con gli occhi
avessi potuto vedere
con le mani toccare
con la mente mia immaginare
cosa avrei fatto oggi
se avessi saputo domani
avrei goduto dei giorni
avrei colto i miei fiori
avrei seminato su prati maturi
avrei corso per mano alla musa
dentro il sole cocente di fuoco
avrei potuto sentire la gioia
domani mi risponderò
mentre giunte le mani
o piegati i ginocchi
lascerò le domande
a chi potrà restare senza risposta.

 
2000
Vista da dentro

Ho scoperto un mondo nuovo
seduto sopra un colle
con il cappello di paglia
calato sulla fronte
le braccia a cingere le ginocchia
una spiga di grano da mordere e succhiare
che cambia lentamente direzione
mentre gioca con la lingua
e sparge i semi
di qua e di là dal monte
piccole gocce di sudore
calano lente lungo le tempie
e si asciugano rapide
sotto il sole caldo
di un estate
che non finisce mai.

 
2000
Con la falce in mano

Viene e taglia il giardiniere
viene e taglia quando sia
non si ferma mai riposa
viene e taglia ovunque sia
e una lacrima vi posa
viene e taglia chiunque sia
margherita o viola o rosa.

 
2000
Ale-oo!

Incontrare te è stata una rivoluzione
è stato come vincere giocando a pallone
urli salti canti di gioia
mai disperarsi mai la noia
passano i giorni ti tengo la mano
dolori e minacce li superiamo
facciamo il giro bandiere al vento
lacrime e risa felice e contento
resto in ginocchio in mezzo allo stadio
la coppa è vinta Dio sia lodato.

 
2000
Poi…

Ho conosciuto la gioia
e fa quasi paura
ho vissuto per anni
credendola
vedendola
intorno a me
sfiorandone la superficie polverosa
con le mani
nella speranza
che una lacrima di felicità
rimanesse attaccata alle mie dita
ho lasciato
che piccole tristi illusioni
remassero per me
lungo il fiume noioso della vita
fino a che
non sono arrivato al mare
violento e burrascoso
mi ha strappato i vestiti
mi ha gettato
nelle sue azzurre profondità
dove ho lasciato
che il canto soave delle sirene
mi cullasse fino a stordirmi
adesso galleggio ebete
sul limbo del mare
e godo della gioia
quella gioia che fa quasi paura
perché
come tutte le cose che non conosci
quando le incontri
fanno paura
poi…
…poi le guardi negli occhi
e lasci che ti prendano per mano.

 
2000
Al Caffè Andrea

Piazza
comodamente seduta a tavolino
o frettolosa in piedi
sorseggia
cioccolate calde
caffè all’amaretto
infusi di tè
mentre
con mano attenta
cerca
tra i tanti bignè
un pasticcino prelibato
da inghiottire in un sol boccone
o da gustarsi lentamente
fra le chiacchere e la politica
fra la borsa e la chiesa
intanto la caffettiera sbuffa
come un vecchio treno a vapore
e sul bancone verde
si inseguono rumorosi
tazze e bicchieri
in un ritmica danza
vivace e tintinnante
e la gran cassa suona
i suoi metallici ding dong
fra torte incantate
e vassoi di bontà
infine
quando la porta chiude
e le candele fumano
corrono i ritardatari
a raccogliere avidi
le ultime briciole di curiosità.

 
2000
Ite missa est

Non piangete per i vostri morti
non versate lacrime
per i loro corpi
per le loro anime
non pregate per il loro viaggio
per assicurare loro un alloggio divino
per sventare le fiamme
che li potrebbero attendere avide
No
non lasciate che i vostri occhi
tradiscano la vostra essenza
non lasciate che le vostre orecchie
si facciano contaminare da voci impure
da dubbi da spaventi e terrori
amate lieti ogni atto terreno
amate ogni evento
che prevarica la vostra volontà
subite fieri ogni ingiustizia
chinate il capo davanti ai vostri fallimenti
piegate le ginocchia
dinanzi all’impotenza delle vostre mani
all’ignoranza del vostro sapere
scendete lenti le scale della dignità
con passo grave e fare mesto
mentre la vostra superbia
crede di salire veloce
verso la sommità della gloria
macchiate le vostre vesti
col sangue del nemico
fatelo ancor peggio
con quello del vostro fratello
rubategli il cibo dalla tavola
insozzate il suo nome
ed il vostro con lui
violentandone il cuore e la donna
colpite duro credendo
ad ogni rintocco
di salire i gradini della grandezza
della munificenza
andate povere bestie senza un padrone
selvaggi animali privi di un tetto
di un rifugio di una coscienza
di un rimorso di un gesto d’amore
andate errate inutili per la terra intera
calpestate la patria che vi fu madre
che vi dette la vita e il sostegno
giungete stanchi all’attimo che sarà
Ma
un momento prima che tutto sia
saprete
in quel soffio di tempo
vedrete
conoscerete
capirete
soffrirete i dolori del mondo
avrete la fame di un bambino
la paura di un vecchio
sotto le bombe di odio
allora in quell’attimo fatale
vedrete il voi bambino
riconoscerete l’amore che era in voi
che stupidamente avete lasciato che spengessero
Perdono
sarà il vostro pensiero
perdono sarà il vostro sentimento
perdono sarà la vostra vita
perdono sarete voi stessi
nell’immensa gloria che sarete divenuti
perdono sarà dato a voi
Morte
sarà la vostra immensità
dall’alto del cielo attenderete
tranquilli e stupiti i vostri cari
che inutilmente piangono pregano
calpestano e uccidono
senza sapere
che un attimo prima di morire
si potranno perdonare.

 
2000
E tre

Hei gente sono qua
sono venuto a sbalordire
la vostra sonnacchiosa città
sono uno che non si nasconde
sono uno che si dà
sono pronto ai vostri insulti
alle sberle e ai caldi baci
delle bimbe di ogni età
mi guardate come uno straniero
ma adesso sono come voi
e sono vero
sono arrivato per darvi noia
per raccontarvi prima di esser qui com’ero
per lasciare che i miei sogni
diventino quelli segreti vostri
ed in chiesa accendiate un cero
cambiare fa paura
ma vi assicuro che si può
senza fretta e senza premura
il futuro vi passa di sopra
anche se voi fate finta
e dopo è dura
guardo la città nuova
che nasce senza di voi
e me ne sto qui a ridere
fra le mie quattro mura.

 
2000
Occhi Ali

Vedo
il mondo attraverso vetri
che distorgono la mia realtà
non riesco a impedire
che mi siano mostrate
vite
che non potrei mai capire
allora lascio
che l’anima gentile
curvi le linee della luce
e riporti a me
immagini fantastiche
immagini che non esistono
verità confezionata
chiusa dietro ad un globo di vetro
offuscano la luce
dietro paraventi colorati
o ne enfatizzano i colori
filtrando l’iride solare
si coprono di vapori nel caldo
e scoprono poi d’improvviso
l’universo nuovo
la realtà
è invece un mondo appannato
dove figure amorfe
si muovono senza confini
celando i misteri neri
ma nascondendo anche
le rosee dita della felicità
e dietro lenti lucide
o abbronzate
camuffano la vera identità
di uomo
di paura
di gioia
di vita
così aspetto il buio
mi guardo dentro
e finalmente vedo
quando la luce non può più
ingannarmi.

 
2000
Grande fratello

Ed io ci son cascato
in questo nuovo imbroglio mi hai gettato
e come in una piscina azzurra
mi ci son tuffato
mi hai detto resta
sotto la palma della vita aspetta
che io ritorno senza fretta
faccio il giro del mondo in un secondo
e poi sarò di nuovo qua
e lì vedremo quel che sarà sarà.
È stato proprio come un rock’n’roll
ti sei vestita con un baby doll
e mi hai lanciato in aria come una moneta
a testa o croce giochi tu con la mia vita
e non la fai finita
muovo le gambe in questo ballo stanco
batto il fianco e non mi resta che suonare
il giro armonico di chi non vuole più aspettare
faccio un accordo non mollo
ma prima o poi ti scordo.
Ed io sono rimasto qui disteso sul divano
conto le ore che ti ho aspettato invano
ascolto i consigli che figliano come conigli
non dormo la notte aspettando che al mattino tu mi svegli
pendo dalle tue labbra e dopo mi ribello
rimango seduto sopra lo sgabello
della vita e poi mi accorgo che non è finita.
È stato proprio come un rock’n’roll
getto dalla finestra questo baby doll
muovo le gambe in questo ballo stanco
batto il fianco e non mi resta che suonare
il giro armonico di chi non vuole più aspettare
faccio un accordo non mollo
ma prima o poi ti scordo.
 
2000
Vita

Respiro e gioia.
 
2000
Cumuli

Si ammassano
scure
sull’orizzonte
giganteschi guerrieri
colmi d’acqua
pronti
a scaricare sulla tua fronte
ogni goccia del loro terrore
bianche
plumbee
rosate
azzurre
le hai disegnate da bambino
per riempire il cielo
si sono presentate
sotto forma di dolori
durante la tua adolescenza
quando sei cresciuto
sono diventate le tue paure
nuvole vere
nuvole irreali
come panna montata
come uccelli
con le forme più strane
accompagnano i tuoi inverni
disturbano le tue estati
le rivedi nei quadri
le risenti
nelle poesie e nelle canzoni
ma le giornate più belle
sono quelle in cui
anche di giorno
puoi vedere le stelle.

 
2000
Illusioni

C’è un mondo di nessuno
nascosto
dietro ad una porta aperta
pieno di fantasia
di passione amore
ricordi e speranze
un mondo
dove non c’è vita
ma un leggero stormir di foglie
dove non c'è morte
ma un soffio di gelo
sulle palpebre tremanti
questo mondo
fiero dei propri quadri
e delle proprie opere
scolpite sulla carta
come mani sapienti
hanno potuto
nei legni e nei marmi
premia se stesso
in un rutilare luccicante
di trofei e carte in filigrana
si gioisce addosso
si complimenta
stringe nuove alleanze
con scambi d’anime e di profondità
fino a che a sera
spenge i suoi lumi serafico
si assopisce
ripensando ai tanti mondi
che gli son passati accanto
ognuno pronto a donar di se
e a rimirarsi nello specchio
che fu di Narciso
e godendo delle stelle
che gli piovono luminose addosso
si disegna sul volto
un beato sorriso
che gli regala
la vittoria più bella
e la più ambita
la sua vera
cara
amata vita.
 
2000
Prova a volare

Ehi ragazzo
non fare il pazzo
guarda che ti prende uno strapazzo
cosa vuoi che sia
restare non andare
chiudere la porta
e non uscire restare
fermo come un perno
che gira come una trottola
colorata e frottola
ne conti tante di bugie
che non sai più se sia la vita
o se non è finita ancora
allora resti fermo
e mandi tutto alla malora
datti una mossa
con i leoni sei finito nella fossa
non ti fermare
urla grida spacca rompi.
Prova a volare
sali sali sali sali vola
sopra i pensieri
sopra ai dolori
sopra ai piaceri
vola con la voglia di volare
lasciarsi andare
trovare unire vivere e volare
lasciarsi andare
vivere sentire e poi volare
lasciarsi andare.
Pensi
te ne rimani solo
chiuso nei tuo sensi
e pensi sigillato dentro una bottiglia
chiuso in casa solo
senza famiglia senza un rapporto
duraturo e stabile
con una vita pazza
incerottata immobile
con un automobile
nuova
giri le strade di una città vuota
di nuovo trottola così ti accorgi
che sono loro
che hanno raccontato a te una frottola
allora urli la tua rabbia
come un leone triste
chiuso dentro ad una gabbia
d’argento e con gli artigli
non più conigli liberi i pensieri
e gli sbadigli
urla grida
spacca e rompi no!
Prova a volare
sali sali sali sali vola
sopra i pensieri
sopra ai dolori
sopra ai piaceri
vola con la voglia di volare
lasciarsi andare
trovare unire vivere e volare
lasciarsi andare
vivere sentire e poi volare
lasciarsi andare.
Vivi
infine libero dagli incubi
cattivi apri quella porta
non era morta
respiri sapori nuovi
lasci entrare dentro colori
e luci ed esce il tuo tormento
muovi i tuoi passi
su di una strada breve
o lunga non lo so
ma piena di sconquassi
e tu rispondi contro agli scassi
urla grida senti ama.
Prova a volare
sali sali sali sali vola
sopra i pensieri
sopra ai dolori
sopra ai piaceri
vola con la voglia di volare
lasciarsi andare
trovare unire vivere e volare
lasciarsi andare
vivere sentire e poi volare
lasciarsi andare.
Vivi
infine libero dagli incubi
cattivi
Prova a volare
sali sali sali sali vola
sopra i pensieri
sopra ai dolori
sopra ai piaceri
vola con la voglia di volare
lasciarsi andare
trovare unire vivere e volare
lasciarsi andare
vivere sentire e poi volare
lasciarsi andare.

 
2000
A Raul

Non è bastato
il miele dei suoi fiori
non è bastato
il vento nei capelli
non è bastato
il grattacielo più alto del mondo
non è bastato un bacio
a fargli capire
che sarebbe potuto restare.
 
2000
Il cielo sotto di noi

Non ho perso un grande amore
non ho perso una cometa
non ho perso la mia vita
tra le gambe tue di seta.
Ho vissuto mesi e giorni
tra la folla di risate
ho passato spazio e tempo
tra le mie dimenticate.
Cosa resta di un momento
di un bambino spaventato
cosa resta se mi fermo
se mi fermo in questo prato.
Ma c’è ma c’è ma c’è
un mondo di favole per me
un angolo fertile di gioia
dove può brillare anche la noia.
Volo volo volo
e non rimango solo solo solo
metto le ali e volo volo volo
sopra di te
sopra di noi
sopra la moltitudine che c’è.
Puoi scoprire un cielo rosa
sotto un mare di catrame
puoi scavare con le dita
e mangiare senza fame.
Non hai conosciuto amore
non hai visto una cometa
non hai spento la tua vita
nella ciotola di creta.
Ma c’è ma c’è ma c’è
un soffio di nuvole per te
un battito d’ali nell’aurora
ritornare a vivere la gioia.
Volo volo volo
e non rimango solo solo solo
metto le ali e volo volo volo
sopra di te
sopra di noi
sopra la moltitudine che c’è.

 
2000
Gli occhi dell’amore

C’era una luce di pace
in fondo ai tuoi occhi
ed ogni volta
sembrava che tu la potessi far vedere
allora voltavi il tuo sguardo
lontano
e scappavi via da me
temendo che io ti potessi entrare dentro
che io potessi capire te e le tue paure di bambino
guardando a fondo
in quegli enormi occhi dolci
che piangevano
ogni volta che le tue mani fendevano l’aria fino a me.
C’è un posto nel mio cuore
che nessuno potrà togliere all’amore
ci sono degli occhi
in cui mi posso ancora tuffare
nello specchio dei miei desideri.
E chi piangeva ero io
nella paura e nella disperazione
mentre cercavo invano
di farti capire i miei motivi
le mie ragioni le mie innocenti speranze
la mia voglia di sentirmi
mentre il mondo intorno a me
cercava di schiacciarmi
e di fare di me una nullità da dimenticare
io invece sognavo il mio nome scritto nel cielo
quando invece mi sarebbe bastato
sentirlo pronunciare dalle tue labbra
senza che tu urlassi.
C’è un posto nel mio cuore
che nessuno potrà togliere all’amore
ci sono degli occhi
in cui mi posso ancora tuffare
nello specchio dei miei desideri.
Mi hai sorriso una sera nel freddo dell’inverno
ed hai lasciato che finalmente
potessi leggere il tuo libro
aperto sul petto
ed ho perso le mie fantasie dentro di te
ed ho ascoltato il battere del tuo cuore
che mi teneva caldo in quelle sere di gelo
mentre intorno a noi si preparava l’ultima primavera
che sarebbe stata la più calda
ed un estate
che ci avrebbe portato a vivere l’innocenza della paura
e la paura dell’innocenza
nei nostri occhi da bambino
nelle nostre mani
che si tengono ancora strette
in un abbraccio infinito
dell’amore di un padre e di un figlio.
C’è un posto nel mio cuore
che nessuno potrà togliere all’amore
ci sono degli occhi
in cui

LUIGI LOCANTO LEGGE

Ci sono cose che non sono riuscito a dirti
le tengo nascoste in una scatola
piena dei baci che non mi hai dato
è tutto chiuso in un cassetto della mia vita
e la chiave la conservo in una tasca
in cui non metto mai la mia mano.
A volte sogno di poterti regalare
ciò che ti hanno portato via
e scrivo lettere del suo amore per te
sperando che tu possa ricordare le mani
che ti hanno accarezzato
gli occhi
che ti guardavano con semplicità
le labbra
che stampavano baci sulle tue guance
rosse dell’emozione
che ogni volta ti riempiva il cuore.
Ho corso verso di te mille e mille volte
cercando quel calore che solo tu potevi dare
e non hai mai mancato ai miei appuntamenti
anche se poi
io ho voluto ricordare soltanto i tuoi no
senza pensare al miele caldo
che ogni giorno versavi dalle tue mani doloranti
consumate dal duro lavoro
che ti hanno portato una casa che non è più tua
ed una vita che non vorresti più.
E adesso piangi e semini i tuoi ricordi
nei mattini freschi di primavera
aspetti la tua estate
quando finalmente potrai mietere i frutti
del tuo eterno amore.
Non stancarti mai
no
continua ad innaffiarli con le tue lacrime
e non stancarti mai.
Verrà un giorno l’estate
e potrai finalmente toccarli con le mani
le tue mani e le sue.
 
2001
Sogno di Natale

Tengo il mio dolore sottobraccio
cammino nella notte più nera che c’è
ricordando le impronte lasciate sui cuscini
mentre i gatti rovistano i bidoni
ed i cani abbaiano alla luna che vigliacca
si nasconde dietro nubi di discorsi e disaccordi
me ne vado per le strade vere della vita
per i vicoli inermi pieni di siringhe e di poesia
dove i gatti con gli abiti rovistano i bidoni
dove i cani abbandonati guardano la luna che è scappata
lontano dai problemi e dalle soluzioni
la cercano attraverso lenti di occhiali trovati per strada
ma non la troveranno mai se glie la faremo vedere solo con gli occhi
e il tempo continua a marcire su se stesso.
Ma io no
non ho vinto il perdono
non ho potuto credere che il mondo fosse questo
io non credevo che fosse Natale
solo quando le luci accendono le strade
Avrò tutta la notte per fare l’amore con te
adesso preso dai ricordi e dalle storie
chiuso nei pensieri senza glorie
di ombre che vagano lente e perdute
nella notte più fredda dell’anno
illuso innamorato di una vita che non c’è
di una donna che passa è non ha bisogno di te
mi volto e vedo mani tese tutto intorno a me
allora capisco che non posso lasciare che mi resti
solo l’amore dei risvegli e porto a casa i miei sogni
li porto con me per non farli fuggire mai più.
 
2001
C’era una volta

C’era una volta una bambina
un cavaliere, un orco giù in cantina
c’era una volta un drago alato
robot su ruote un mondo di gelato
c’era una storia buia nera e fitta
con un finale allegro in corsa su una slitta
c’era una volta e adesso ci sei tu
a raccontare la favola del mondo
una novella un canto un coro e poi
c’era una volta e adesso siam qui noi.
 
2001
Semplice

Basta poco
le parole di un uomo che non conosci
un sorriso
due occhi giocondi
una frase senza senso
senza significato
senza motivo
parlarsi
anche solo perché ci siamo
perché esistiamo
allora ti rendi conto
che il mondo intorno a te
c’è
alzi gli occhi al cielo
e ringrazi.
 
2001
The president of a miracle

Cosa credi di fare qui
non siamo mica sulla terra
qui non valgono le tue carte di credito
qui non hanno valore i tuoi sporchi soldi
i tuoi dollari e i petrodollari
dove credi di andare
non ci sono suite non ci sono appartamenti
non puoi scegliere
non abbiamo riservato alcuna stanza per te.
You are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle.
Hai fatto e disfatto
hai lasciato che le donne crollassero ai tuoi piedi
hai lasciato che i palazzi
crollassero sotto i tuoi piedi
hai lasciato che sotto i tuoi luridi piedi
morissero milioni di persone
ed ora cosa credi di fare
cosa credi di esserti guadagnato il paradiso
qui nessuno si lascia corrompere
e tu non hai nessun potere qui.
You are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle.
Ti piaceva guardare i bambini con le mosche sul viso
ti piaceva che le loro madri chiedessero aiuto a te
che si mettessero in ginocchio
per chiedere aiuto a te
ti piaceva dare cento lire
alle zingare con i bambini in braccio
ti piaceva dare mille lire
agli albanesi che ti lavavano i vetri al semaforo
ti sentivi forte e potente
anche se non lo eri
ti sentivi più grande di loro
anche se eri l’ultimo operaio
dell’ultima fabbrica della terra.
You are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle.
Ed ora cosa credi
di esserti guadagnato il paradiso
solo per aver offerto diecimila lire
per la lotta contro il cancro
no non ci sono stanze riservate per te
non ci sono suite non ci sono
You are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle.
Qui c’è solo una grande vallata
dove potrai riunirti con tutti gli altri
meditare e chiedere perdono
ed avrai un eterno momento
per pentirti dei tuoi peccati e chiedere perdono
You are not the president of a miracle
you are non an owner of a paradise card
è tardi per cliccare su www heaven paradise.
You are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle.

 
2001
Tobia

Povero Tobia
non ne pole proprio più
sempre gli occhi gonfi sempre a tirar su.
Grossi lacrimoni
come gemme assai preziose
sia che corra lieto
che nelle ore più oziose.
Povero Tobia povero Tobia
il gatto più allergico che ci sia
basta una piuma o un pelo di topo
basta un po’ di carne basta così poco.
E così il gattaccio si ritrovò a mangiare
pane verdura e latte
e a rincorrere zanzare.
Niente uccellini
niente sorci e ratti
solo gomma anallergica
ma che siamo matti.
Povero Tobia povero Tobia
il gatto più allergico che ci sia
basta una piuma o un pelo di topo
basta un po’ di carne basta così poco.
Il naso ormai è stasato
gli occhi non son più gonfi
il peggio è gia passato.
Rinunce e sogni infranti
niente Titti e Gigio
il futuro si è sereno
anche se un po’ grigio.
Povero Tobia povero Tobia
il gatto più allergico che ci sia
basta una piuma o un pelo di topo
basta un po’ di carne basta così poco.
Beve la medicina il gatto Tobia
beve e ha per amici
gli uccelli della via.
Scorrazza con i topi
vola tra i passerotti
non mangia la carne
ma vive felice senza l’allergia
ed è gioioso e allegro
il più gioioso che ci sia.
Povero Tobia povero Tobia
il gatto più allergico che ci sia
basta una piuma o un pelo di topo
basta un po’ di carne basta così poco.
 
2001
Mani tese

Fatela
e sentitela dentro
lasciate che pervada i vostri corpi
che faccia librare le vostre menti
che porti i sogni e i desideri
dove possano volare alto
insieme a quelli
di chi non ha da sognare
di chi non sa cosa desiderare
se non di vivere.
Un fazzoletto come vestito
per coprire le piaghe e le ossa
un coltello stretto in mano
per nascondere la rabbia e la paura
che si celano avide di vite
dietro volti scuri
che spalancano le vostre case
e derubano con odio
fatela
a chi striscia su sentieri polverosi
con bimbi morti in braccio
fatela
a chi non ha più che lacrime
da rendervi indietro
fatela
a chi tende verso di voi la sua mano
con un arma in pugno
fatela
a chi non ha imparato a chiedere aiuto
fatela
perché non gli è stato insegnato.

 
2001
Orchidea

Mi sono ritrovato
a guardare oltre un tramonto
lontano
un sole sbiadito
che sparisce
al di là delle nuvole
all’orizzonte
e nel buio
che si è portato dietro
ho lasciato che la mente
vagasse
dove gli occhi
non avrebbero mai
potuto arrivare
ho compreso
anche se non ho sopportato
ho imparato
anche se continuo a sbagliare
ho vissuto
anche se mi sono lasciato morire
guardavo
queste immagini
che come un treno in corsa
sono passate davanti a me
ho visto le facce ai finestrini
ma non sono riuscito
a vedere i loro occhi
a guardare nella loro anima
perché troppe volte
non sono riuscito
a fermare quel treno.
Adesso
cammino lungo i binari vuoti
con un fiore per mano
ed ogni giorno
mangio uno dei suoi petali
colorati
ed ogni giorno
assaporo un gusto nuovo
e con uno spirito nuovo
che alberga in me
e che mi lascia fluttuare
nel limbo della pace
vivo
comprendendo
anche se non riesco a sopportare
e soffro dei limiti miei
che incatenano esausti la mia rabbia
imparando
anche se continuo a sbagliare
e per fortuna continuerò a farlo
con il mio fiore per mano
che mi perdonerà se lo avrò colto
vivendo
anche se mi lascio morire
in questo tramonto senza colori
con un fiore in bocca
che lascerà sulle mie labbra
i sapori di una vita
effimera e gloriosa
scivolata via nel tempo
ma trattenuta con gli artigli
di un semplice fiore
che con la forza testarda
ha saputo dare un senso ai sogni miei.

LUIGI LOCANTO LEGGE

Ci sono cose che non sono riuscito a dirti
le tengo nascoste in una scatola
piena dei baci che non mi hai dato
è tutto chiuso in un cassetto della mia vita
e la chiave la conservo in una tasca
in cui non metto mai la mia mano.
A volte sogno di poterti regalare
ciò che ti hanno portato via
e scrivo lettere del suo amore per te
sperando che tu possa ricordare le mani
che ti hanno accarezzato
gli occhi
che ti guardavano con semplicità
le labbra
che stampavano baci sulle tue guance
rosse dell’emozione
che ogni volta ti riempiva il cuore.
Ho corso verso di te mille e mille volte
cercando quel calore che solo tu potevi dare
e non hai mai mancato ai miei appuntamenti
anche se poi
io ho voluto ricordare soltanto i tuoi no
senza pensare al miele caldo
che ogni giorno versavi dalle tue mani doloranti
consumate dal duro lavoro
che ti hanno portato una casa che non è più tua
ed una vita che non vorresti più.
E adesso piangi e semini i tuoi ricordi
nei mattini freschi di primavera
aspetti la tua estate
quando finalmente potrai mietere i frutti
del tuo eterno amore.
Non stancarti mai
no
continua ad innaffiarli con le tue lacrime
e non stancarti mai.
Verrà un giorno l’estate
e potrai finalmente toccarli con le mani
le tue mani e le sue.
 
2001
Sogno di Natale

Tengo il mio dolore sottobraccio
cammino nella notte più nera che c’è
ricordando le impronte lasciate sui cuscini
mentre i gatti rovistano i bidoni
ed i cani abbaiano alla luna che vigliacca
si nasconde dietro nubi di discorsi e disaccordi
me ne vado per le strade vere della vita
per i vicoli inermi pieni di siringhe e di poesia
dove i gatti con gli abiti rovistano i bidoni
dove i cani abbandonati guardano la luna che è scappata
lontano dai problemi e dalle soluzioni
la cercano attraverso lenti di occhiali trovati per strada
ma non la troveranno mai se glie la faremo vedere solo con gli occhi
e il tempo continua a marcire su se stesso.
Ma io no
non ho vinto il perdono
non ho potuto credere che il mondo fosse questo
io non credevo che fosse Natale
solo quando le luci accendono le strade
Avrò tutta la notte per fare l’amore con te
adesso preso dai ricordi e dalle storie
chiuso nei pensieri senza glorie
di ombre che vagano lente e perdute
nella notte più fredda dell’anno
illuso innamorato di una vita che non c’è
di una donna che passa è non ha bisogno di te
mi volto e vedo mani tese tutto intorno a me
allora capisco che non posso lasciare che mi resti
solo l’amore dei risvegli e porto a casa i miei sogni
li porto con me per non farli fuggire mai più.
 
2001
C’era una volta

C’era una volta una bambina
un cavaliere, un orco giù in cantina
c’era una volta un drago alato
robot su ruote un mondo di gelato
c’era una storia buia nera e fitta
con un finale allegro in corsa su una slitta
c’era una volta e adesso ci sei tu
a raccontare la favola del mondo
una novella un canto un coro e poi
c’era una volta e adesso siam qui noi.
 
2001
Semplice

Basta poco
le parole di un uomo che non conosci
un sorriso
due occhi giocondi
una frase senza senso
senza significato
senza motivo
parlarsi
anche solo perché ci siamo
perché esistiamo
allora ti rendi conto
che il mondo intorno a te
c’è
alzi gli occhi al cielo
e ringrazi.
 
2001
The president of a miracle

Cosa credi di fare qui
non siamo mica sulla terra
qui non valgono le tue carte di credito
qui non hanno valore i tuoi sporchi soldi
i tuoi dollari e i petrodollari
dove credi di andare
non ci sono suite non ci sono appartamenti
non puoi scegliere
non abbiamo riservato alcuna stanza per te.
You are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle.
Hai fatto e disfatto
hai lasciato che le donne crollassero ai tuoi piedi
hai lasciato che i palazzi
crollassero sotto i tuoi piedi
hai lasciato che sotto i tuoi luridi piedi
morissero milioni di persone
ed ora cosa credi di fare
cosa credi di esserti guadagnato il paradiso
qui nessuno si lascia corrompere
e tu non hai nessun potere qui.
You are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle.
Ti piaceva guardare i bambini con le mosche sul viso
ti piaceva che le loro madri chiedessero aiuto a te
che si mettessero in ginocchio
per chiedere aiuto a te
ti piaceva dare cento lire
alle zingare con i bambini in braccio
ti piaceva dare mille lire
agli albanesi che ti lavavano i vetri al semaforo
ti sentivi forte e potente
anche se non lo eri
ti sentivi più grande di loro
anche se eri l’ultimo operaio
dell’ultima fabbrica della terra.
You are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle.
Ed ora cosa credi
di esserti guadagnato il paradiso
solo per aver offerto diecimila lire
per la lotta contro il cancro
no non ci sono stanze riservate per te
non ci sono suite non ci sono
You are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle.
Qui c’è solo una grande vallata
dove potrai riunirti con tutti gli altri
meditare e chiedere perdono
ed avrai un eterno momento
per pentirti dei tuoi peccati e chiedere perdono
You are not the president of a miracle
you are non an owner of a paradise card
è tardi per cliccare su www heaven paradise.
You are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle
you are not the president of a miracle.

 
2001
Tobia

Povero Tobia
non ne pole proprio più
sempre gli occhi gonfi sempre a tirar su.
Grossi lacrimoni
come gemme assai preziose
sia che corra lieto
che nelle ore più oziose.
Povero Tobia povero Tobia
il gatto più allergico che ci sia
basta una piuma o un pelo di topo
basta un po’ di carne basta così poco.
E così il gattaccio si ritrovò a mangiare
pane verdura e latte
e a rincorrere zanzare.
Niente uccellini
niente sorci e ratti
solo gomma anallergica
ma che siamo matti.
Povero Tobia povero Tobia
il gatto più allergico che ci sia
basta una piuma o un pelo di topo
basta un po’ di carne basta così poco.
Il naso ormai è stasato
gli occhi non son più gonfi
il peggio è gia passato.
Rinunce e sogni infranti
niente Titti e Gigio
il futuro si è sereno
anche se un po’ grigio.
Povero Tobia povero Tobia
il gatto più allergico che ci sia
basta una piuma o un pelo di topo
basta un po’ di carne basta così poco.
Beve la medicina il gatto Tobia
beve e ha per amici
gli uccelli della via.
Scorrazza con i topi
vola tra i passerotti
non mangia la carne
ma vive felice senza l’allergia
ed è gioioso e allegro
il più gioioso che ci sia.
Povero Tobia povero Tobia
il gatto più allergico che ci sia
basta una piuma o un pelo di topo
basta un po’ di carne basta così poco.
 
2001
Mani tese

Fatela
e sentitela dentro
lasciate che pervada i vostri corpi
che faccia librare le vostre menti
che porti i sogni e i desideri
dove possano volare alto
insieme a quelli
di chi non ha da sognare
di chi non sa cosa desiderare
se non di vivere.
Un fazzoletto come vestito
per coprire le piaghe e le ossa
un coltello stretto in mano
per nascondere la rabbia e la paura
che si celano avide di vite
dietro volti scuri
che spalancano le vostre case
e derubano con odio
fatela
a chi striscia su sentieri polverosi
con bimbi morti in braccio
fatela
a chi non ha più che lacrime
da rendervi indietro
fatela
a chi tende verso di voi la sua mano
con un arma in pugno
fatela
a chi non ha imparato a chiedere aiuto
fatela
perché non gli è stato insegnato.

 
2001
Orchidea

Mi sono ritrovato
a guardare oltre un tramonto
lontano
un sole sbiadito
che sparisce
al di là delle nuvole
all’orizzonte
e nel buio
che si è portato dietro
ho lasciato che la mente
vagasse
dove gli occhi
non avrebbero mai
potuto arrivare
ho compreso
anche se non ho sopportato
ho imparato
anche se continuo a sbagliare
ho vissuto
anche se mi sono lasciato morire
guardavo
queste immagini
che come un treno in corsa
sono passate davanti a me
ho visto le facce ai finestrini
ma non sono riuscito
a vedere i loro occhi
a guardare nella loro anima
perché troppe volte
non sono riuscito
a fermare quel treno.
Adesso
cammino lungo i binari vuoti
con un fiore per mano
ed ogni giorno
mangio uno dei suoi petali
colorati
ed ogni giorno
assaporo un gusto nuovo
e con uno spirito nuovo
che alberga in me
e che mi lascia fluttuare
nel limbo della pace
vivo
comprendendo
anche se non riesco a sopportare
e soffro dei limiti miei
che incatenano esausti la mia rabbia
imparando
anche se continuo a sbagliare
e per fortuna continuerò a farlo
con il mio fiore per mano
che mi perdonerà se lo avrò colto
vivendo
anche se mi lascio morire
in questo tramonto senza colori
con un fiore in bocca
che lascerà sulle mie labbra
i sapori di una vita
effimera e gloriosa
scivolata via nel tempo
ma trattenuta con gli artigli
di un semplice fiore
che con la forza testarda
ha saputo dare un senso ai sogni miei.