CARO DIARIO...

15 febbraio –Brodcast yourself, è con questo slogan che fa il suo esordio sul web YouTube, il sito di video sharing che in poco tempo diviene la TV del terzo millennio, anche in questo caso tutto ha inizio in un tipico garage americano a San Francisco; Chad Hurley, Jawed Karim e Steve Chen, dipendenti di PayPal, grazie all’innovativa tecnologia di Adobe Flash, realizzano il loro progetto di un sito che consenta di caricare velocemente un video digitale da condividere con tutto il mondo; il 23 aprile sarà Karim a caricare il primo video "Me at the zoo"; in poco tempo la rivoluzione digitale, ma soprattutto la semplicità dell’operazione di condivisione, fa aumentare esponenzialmente i video presenti sul sito, si fa un video e la prima cosa che si pensa è di pubblicarlo al più presto su YouTube; sul sito appare di tutto dai gattini ai disastri, dalle brutte figure ai concerti, dalle risse agli sport spericolati e le notizie arrivano prima su YouTube che nei notiziari diventando un serbatoio inesauribile di testimonianze in occasione di terremoti e cataclismi ma soprattutto per gli eventi che si verificano in paesi in cui la censura non ne permette la diffusione come le proteste in Birmania, in Tibet e in Iran, uniche fonti per i notiziari internazionali ritrasmettono prendendole dal web; non si lasciano certo sfuggire l’occasione i personaggi famosi, dagli artisti ai politici che promuovono brani e programmi elettorali tramite YouTube, addirittura Barack Obama il 24 gennaio 2009 pubblica sul suo canale personale il primo messaggio da Presidente degli Stati Uniti d'America; YouTube diviene anche trampolino di lancio per tutti gli illustri sconosciuti che ne approfittano e quando se lo meritano divengono famosi come Susan Boyle; nel 2006 Google acquista YouTube per 1,65 miliardi di dollari, non male per Chad, Jawed e Steve; difficile però resta sempre la salvaguardia del copyright dato che in moltissimi caricano spezzoni o intere parti di programmi, film o utilizzano brani musicali come sottofondo dei propri video violando la normativa sul diritto d'autore; nel 2007 il sito diviene multilingue, tra cui l'italiano e arriva tre miliardi di visualizzazioni al giorno, il primo video a superare il miliardo di visualizzazioni è Gangam Style del rapper coreano PSY fino al tormentone dei tormentoni, Despacito di Luis Fonsi, che arriva a più di sei miliardi di visualizzazioni. Se non ci siamo già visti ci vediamo su YouTube.


1° luglio – con il Decreto-Legge 30 giugno 2005, n.115 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale si pone fine in Italia al servizio militare obbligatorio, la leva diventa volontaria: finisce per i cittadini maschi il trauma del 18° anno causato dall’arrivo della famigerata “Cartolina Rosa” con l’invito obbligatorio di sostenere la visita medica di leva e, al conseguimento dell’idoneità, a prestare per quindici mesi, poi dodici e poi dieci mesi il servizio obbligatorio in esercito, marina o aeronautica; dagli anni ’70 la leva militare poteva essere sostituita con il servizio civile, dichiarandosi obiettore di coscienza; nel 1999 la leva aveva già avuto un importante stravolgimento con l’introduzione della possibilità di arruolamento delle donne nelle Forze Armate. Da questo momento fare il militare diviene a tutti gli effetti una professione.
7 luglio – il terrore arriva a Londra con un attacco al cuore della City in una mattinata di terrore in cui si susseguono una serie di esplosioni che colpiscono tre treni della metropolitana e un autobus causando cinquantuno vittime, oltre ai quattro attentatori e più di settecento feriti, l’attacco sarà considerato il più grave alla capitale dalla Seconda Guerra Mondiale; due settimane dopo altri due ordigni esplodono sui convogli della metropolitana ma a grazie al malfunzionamento dei detonatori non provocheranno ulteriori vittime; gli attacchi saranno rivendicati da Al Qaida per opera di cellule locali. Si apre un periodo di terrore mondiale che colpirà innocenti in tutta Europa.

29 agosto – si presenta al mondo il più devastante uragano che diverrà anche il più tristemente famoso con il nome di Katrina; il ciclone distrugge la città di New Orleans provocando oltre settecento morti, e più di mille fra Alabama, Florida, Georgia, Kentucky, Louisiana, Mississippi, Ohio; New Orleans è colpita dalla potenza massima dell’uragano distruggendo case, vie di comunicazione e inondando le zone costiere ma anche l’entroterra, che risulterà non essere stato sufficientemente protetto da un fragile sistema di argini, quasi tutta la popolazione viene evacuata da una città messa in ginocchio che si presenta agli occhi del mondo come una città fantasma a poche ore dal passaggio dell'uragano Katrina, le polemiche sui ritardi nelle operazioni di evacuazione si trascineranno per anni e New Orleans non tornerà più la stessa. Siamo canne al vento ma a volte la potenza della natura sradica anche i fili d’erba. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Nullam porttitor augue a turpis porttitor maximus. Nulla luctus elementum felis, sit amet condimentum lectus rutrum eget.

2005
2005

Realizzi i tuoi sogni

vent’anni dopo

ancora non ci credi

sono lì

nere come la luce

sul bianco patinato dei campi al sole

dettate dalla tua Musa

scritte nella tua anima

regalate all’infinito

piangi lacrime di soddisfazione

votando

il tuo intimo

alla rivelazione

svuotando

il tuo intimo

come un uragano

e Katrina

devasta il mondo dell’allegria

e piangi lacrime di disperazione

e scrivi ogni emozione

come se tutte

fossero in quel libro

come se tutto

fosse un’emozione

come se tutti

amassero l’amore.

 
6 - 9 GENNAIO 2005
TOUR AUSTRIA

SALISBURGO
INNSBRUK
WATTENS
22 - 29
FEBBRAIO 2005

CROCIERA SUL NILO

ABYDOS
DENDARA
23 - 25 APRILE 2005
ROMA

CASTEL SANT'ANGELO
FONTANA DI TREVI
PIAZZA NAVONA
COLOSSEO
PANTHEON
7 - 21 AGOSTO 2005
MAROCCO
CITTA' IMPERIALI + AGADIR


MARRAKECH
JARDIN MAJORELLE
FES
MEKNES
VOLUBILIS
RABAT
AGADIR
ESSAOUIRA
DESERTO
9 DICEMBRE 2005

ALLE
PRESENTAZIONE DELLA RACCOLTA DI POESIE E AFORISMI

"MUSA"
16 DICEMBRE 2005

Sacre

&

Divagazioni

1 gennaio 2005

Credo

Al di là di tutte le religioni

di tutti i credo

di tutte le fedi

oltre la scienza

e tutto quello

che può provare e confutare

amo Dio

unico, solo

universale, casuale

che in un momento immoto

ha acceso la scintilla

che ci ha donato l’essenza

la materia, la coscienza

senza motivo

senza un fine

senza un dovere verso di Lui

ci guarda e ride

ci osserva e soffre

ci contempla impotente

dinanzi alle nostre assurde mostruosità

e Si chiede sorpreso

come possiamo mai

rovinare questa grazia inattesa

che senza volere ci ha donato

questa stupida, insulsa

immensa vita.

1 gennaio 2005

C’è

Dio è

quell’atomo

unico e solo

che prima del Big

e durante il Bang

si è frantumato

godendo

dell’orgasmo universale

mentre donava la vita

a tutti noi.

26 febbraio 2005

Lucantava

L’hai lasciata andare così

per diventare di nuovo bambino

ancora una volta

stupido grande uomo.

Per tornare sui banchi a imparare

per poter insegnare

e lei chiusa in quelle quattro mura

ricolme di profumi balocchi e rimorsi

a far tornare nuovi

i vecchi ricordi di bambini ormai cresciuti.

Ma in fondo non era questo

ciò voleva quel pargoletto solo

senza una tetta da svecchiare

e con un padre inerme

a cui non puoi fare a meno di volere bene.

È la sorte di tutti

atomi sprovveduti

che si ritrovano a vivere

inesorabilmente

le stesse deliranti pagine

dello stesso melenso libro,

come è accaduto a me.

Forse sono io che sto sbagliando.

Non è così che si dice

quando si ritiene di aver ragione?

Ma stasera pensando a te

ti scorgo affannato e stanco

nel tentativo, vano

di far sentire grande quel bambino impaurito

che voleva diventare un uomo.

Sto qui

a parlare con un bambino spaventato

spiegandogli che non serve a niente

diventare uomini

che la vita è una vera gigantesca presa in giro

e non rimane altro da fare

che prendere lei in giro

finché morte non ci separi.

Intanto disegniamo prati

navi sul mare

e razzi

che ci portano lontano

in uno spazio che non c’è

ma che grazie a noi esiste davvero

26 febbraio 2005

Chi

A chi darò i miei consigli

a chi donerò

la mia inutile esperienza

a chi racconterò le mie stupide favole

per chi rimarrò sveglio la sera

in ansia per un non ritorno

a chi griderò il mio amore

chi festeggerò

chi potrò mai rimproverare?

Chi, se non me

e la mia inutile esistenza.

2 marzo 2005

Iron Mike

Banderuole al vento

che non siamo altro

andiamo dietro ad ogni bava

che ci soffia accanto.

Basta poco per farci cambiar senso

idolatriamo un uomo

poi ce lo gettano nella polvere

e per noi non è più niente.

Ce lo hanno fatto vedere forte

tra quelle quattro corde

ad abbatter muri

grossi quanto lui

e anche di più

ce lo hanno fatto vedere ringhioso

contro le accuse giuste o ingiuste

di una sottana strappata

ha tirato di destro

ha gridato

ha passato i suoi errori

dietro le sbarre rugginose

dell’ignavia e dell’oblio.

Poi è tornato

cane rabbioso

e ha morso

per cadere ancora nella polvere.

Un bel giorno te lo fanno vedere

spaesato e grondante di sudore

sopra un palco immerso nei fiori

tra ugole d’oro e d’argento

con le braccia strette intorno a se

le mani sulla bocca

come a nascondere

le sue fragili emozioni

il corpo chiuso in se stesso

con la paura di essere radiografato

e visto infine per quello che è

un uomo

fragile e arrabbiato

che ha avuto e dato

che viene a confessare il suo disprezzo

per genitori che non l’hanno seguito

per istituzioni che non gli hanno insegnato.

Allora ti accorgi che

su di un ring

su di un palco

o per la strada

è un uomo

e pensa solo a difendersi

perché grande e grosso quanto possa essere

anche lui

come tutti noi

ha paura.

2 marzo 2005

La canzone dell’Amore

Allora provaci non ci vuole tanto

lascia perdere la rabbia, le illusioni e i cattivi pensieri

non ci vuole poi tanto basta metterci la A

in fondo è così che comincia l’alfabeto

è la mamma di tutte le lettere, la prima

quella dietro alla quale trovi tutte le altre

sono tutte in fila ad aspettare il loro turno

e prima o poi toccherà ad ognuna di loro

ci sono così tante parole

che non importa nemmeno avere fretta

il mondo è tondo e prima o poi passerà di qui.

Poi c’è la M, beh l’abbiamo già detta

come no è la Mamma

la prima parola che ognuno di noi ha pronunciato

bene o male, balbettata o decisa

è sempre stata lì sulle nostre labbra

a lasciarci addosso un gran bel sorriso.

C’è la O, e chi è che non l’ha mai detta

la lettera delle meraviglie, delle sorprese

apriamo il nostro dono e la bocca si allarga

felice ed emozionata e forma quel grazioso circoletto

contornato dalle labbra rosee

del bambino che nascondiamo dentro

sì è vero lo teniamo dentro

e quando arriva Natale, Pasqua o un’altra festa di doni

eccolo saltare fuori

con il suo bel cerchietto tondo di allegra meraviglia.

Dopo arriva la R, quella che ruglia, che si fa valere

da tirare fuori quando ce n’è bisogno

quando ci hanno chiuso in un angolo

con il broncio sulle labbra, l’espressione accigliata

e le lacrime pronte a tuffarsi fuori

con un doppio carpiato e avvitato

e quando la prima comincia a rigarci la guancia

allora spunta fuori il jolly, la gridiamo

rombante e rumorosa

e anche se dopo perdiamo

oh beh, perlomeno ce la siamo giocata fino in fondo.

Infine c’è la E, magnifica e sublime

l’unica che dovunque la infili mette pace

oh non c’è verso, questa lega tutti saldamente

e riesce a far sembrare tutto completamente diverso

bianco e nero, giusto e ingiusto, freddo e caldo, bello e brutto.

Su prendile, prendile tutte le parole

e se ce la metti nel mezzo

vedrai che anche le più diverse stanno bene insieme

come io e te.

Gridale, cantale, urlale

sussurrale al vicino di casa, a quello in fila prima di te

al semaforo rosso a chi ti mette le tasse

a chi ti dona a chi ti porta via

gridale una dopo l’altra

A-M-O-R-E

poi tutte assieme per cantare la canzone dell’AMORE.

2 marzo 2005

La canzone dell’Amore

Allora provaci che non ci vuole tanto

lascia perdere il dispetto è solo canto

i pensieri un po’ cattivi e le illusioni

non c’importano noi siamo troppo buoni.

Basta metterci la A incomincia l’alfabeto

è la mamma di tutte quelle dietro

se ne stanno buone in fila ad aspettare

il loro turno appena vuoi parlare,

le parole in fondo sono tante

non importa nemmen sapere quante

tanto gira intorno tutto il mondo

prima o dopo lui passa qui giocondo.

Gridale, cantale, urlale

al tuo vicino sussurrale

a quello in fila prima di te

se la maglia ti macchi col frappè,

al semaforo rosso

a chi mette le tasse

a chi ti dona magia

a chi la porta via.

Gridale una dopo l’altra A-M-O-R-E

tutte assieme falle uscire dal tuo cuore

per cantare la canzone dell’AMORE.

C’è la M l’abbiamo già sentita

con gran forza oppure balbettata

è la mamma la prima che abbiam detto

ogni sera mentre andiamo a letto,

è sempre stata sulla nostra bocca

è la gioia più grande che ci tocca

e baciandoci tutto quanto il viso

ci ha lasciato addosso un bel sorriso.

Gridale, cantale, urlale

al tuo vicino sussurrale

a quello in fila prima di te

se la maglia ti macchi col frappè,

al semaforo rosso

a chi mette le tasse

a chi ti dona magia

a chi la porta via.

Gridale una dopo l’altra A-M-O-R-E

tutte assieme falle uscire dal tuo cuore

per cantare la canzone dell’AMORE.

C’è la O un’altra delle figlie

questa lettera delle meraviglie

ogni volta che apri un pacco

fai una O e dopo ridi un sacco,

la tua bocca forma un circoletto

e il cuore batte forte dentro il petto

che sia Pasqua oppure carnevale

sotto l’albero la notte di Natale.

Gridale, cantale, urlale

al tuo vicino sussurrale

a quello in fila prima di te

se la maglia ti macchi col frappè,

al semaforo rosso

a chi mette le tasse

a chi ti dona magia

a chi la porta via.

Gridale una dopo l’altra A-M-O-R-E

tutte assieme falle uscire dal tuo cuore

per cantare la canzone dell’AMORE.

C’è la R che ruggisce e romba

fa più chiasso che suonar la tromba

con un rullo di tamburo

se la gridi butta giù anche un muro,

ogni volta che ce n’è bisogno

tieni il broncio come in un brutto sogno

che sian pianti o riso sgangherato

e se perdi almeno ci hai provato.

Gridale, cantale, urlale

al tuo vicino sussurrale

a quello in fila prima di te

se la maglia ti macchi col frappè,

al semaforo rosso

a chi mette le tasse

a chi ti dona magia

a chi la porta via.

Gridale una dopo l’altra A-M-O-R-E

tutte assieme falle uscire dal tuo cuore

per cantare la canzone dell’AMORE.

Alla fine c’è la E che lega tutti

se la strilli fa contenti belli e brutti

anche un bimbo ne è capace

se la metti in mezzo mette pace,

fa sembrare tutto un po’ diverso

bianco e nero nello stesso verso

si voglion bene e vuoi saper perchè

stanno insieme come io e te.

Gridale, cantale, urlale

al tuo vicino sussurrale

a quello in fila prima di te

se la maglia ti macchi col frappè,

al semaforo rosso

a chi mette le tasse

a chi ti dona magia

a chi la porta via.

Gridale una dopo l’altra A-M-O-R-E

tutte assieme falle uscire dal tuo cuore

per cantare la canzone dell’AMORE.

7 aprile 2005

Che storia…

Sbocciati di fronte a un fumante caffè

la macchia esotica e aromatica

indelebile della nostra vita.

Oltre le parole non dette

hanno potuto gli sguardi

padroni di un alfabeto muto

capace di urlare la passione e il sentimento

intenzionato a scuotere le nostre orecchie

con il grido acuto della libertà

libertà da noi stessi

e dell’amore

l’amore per noi stessi.

Uniti dentro un caldo groviglio

il dedalo erotico e sensuale

inestricabile della nostra vita.

30 aprile 2005

Ra

Dovessi raffigurare Dio

dipingerei un cerchio

una strada infinita da percorrere

dove non partire da un inizio

per non trovare mai una fine.

Un cerchio

come l’ingresso di un tunnel

infinito di luce

in cui entrare

senza alcuna certezza

ma ricolmo di esaltanti speranze.

Un cerchio

verso lo spazio esteso

un’uscita a cui affacciarsi

abbandonando ogni pretesa

ogni dovere

ogni nefasto bisogno.

Un cerchio

da cui gettarsi

con gli occhi beatamente socchiusi

verso l’immensità della vita

della ridente gioia

delle candide emozioni

dell’assoluto amore.

16 maggio 2005

Dialogo di un miscredente con Dio

Ci hai abbandonati!

No, voi mi avete abbandonato.

E tu di conseguenza non ti curi più di noi.

Voi non desiderate le mie cure.

Tu ci hai abbandonato.

Io vi ho creato un mondo e voi ne avete fatto questo.

Tu hai creato un mondo e ce lo hai negato.

Voi non avete mai voluto ubbidire.

Tu ci hai creato e ci hai negato la vita!

Io la vita ve l’ho donata.

Tu ci hai donato la vita, senza volercela lasciar godere!

Voi avete un concetto distorto del godere.

Godere è vivere!

Ed io vi ho donato la vita, godete di questo.

Tu ci hai creato e ci hai lasciati soli!

Io sono sempre con voi.

Sì, per riprenderci! Un padre non può dare la vita ad un figlio,

fargli vedere il mondo intero e dirgli:

tutto questo tu non lo puoi toccare,

credevi davvero che noi potessimo accettarlo?

Siete degli stolti.

Tu ci hai creato stolti, tu hai creato un giocattolo per la tua eterna noia

e quando hai visto che noi non stavamo al tuo gioco

ci hai abbandonato nell’ignoranza,

ci hai dato la vita, ci hai dato un mondo meraviglioso

ci hai fatto sentire padroni di questo mondo

e poi ci hai chiuso la porta in faccia!

Voi non siete padroni del mondo.

Tu ci hai abbandonati, ci hai scacciati perché avevi paura di noi,

perché hai capito che noi volevamo diventare come Te,

perché tutto quello che ci hai lasciato guardare

ci ha fatto credere di poter essere Te,

Tu ci hai abbandonati

perché avevi paura che potessimo diventare Te,

che male avremmo potuto mai farTi?

Avreste creato mondi dimenticando di seminarvi Amore!

16 maggio 2005

Paradiso

Sento la vita

colarmi addosso

come miele

e grido sì!


17 maggio 2005

Un prato d’amore

Ogni bimbo è come un fiore

sboccia allegro nel tuo cuore

ogni fiore è un bel sorriso

si apre dolce sul tuo viso

un sorriso è come vita

questa favola infinita

e la storia non finisce

qui c’è un bimbo che fiorisce.

15 agosto 2005

Non più

È da allora

da quando non si tagliano più gli alberi

da quando abbiamo smesso

di metterci in ginocchio

e di invocare

da quando si aspetta

solo per dare

ma soprattutto per ricevere

da quando fuggiamo lontano

all’altro capo del mondo

a festeggiare al sole

distesi su spiagge dorate

con solo un cappello rosso in testa.

È da allora

da quando abbiamo smesso

di scrivere lettere

cartoline, auguri

per digitare due unici tasti

e spargere il nostro buon cuore

nell’etere

con pomposi messaggi precompilati

OK invio

per far girare un’infinita catena

di finto amore.

È da allora

E anche se arriva l’inverno

non è più freddo

non c’è più neve

e non è più Natale.

24 agosto 2005

Knocking

Ho bussato alla porta del Paradiso

ho bussato

ed ho atteso che venisse aperta

ma non ha risposto nessuno,

sono rimasto ancora lì

ad aspettare

ma la porta rimaneva chiusa.

Mi sono seduto

ho preso la mia chitarra

ed ho cominciato a cantare

la mia canzone preferita,

quella che parla di amore ed amicizia

di strette di mano

di abbracci e di baci.

Ho bussato ancora

e sono rimasto ad aspettare

cantando

la mia canzone preferita.

Intorno a me

si è radunata una piccola folla

bussavano e rimanevano lì ad aspettare

cantando

la loro canzone preferita.

Ho cantato sotto il sole

illuminato dalla luna

in coro con tutta l’altra gente

ed ho smesso di aspettare

perché anche se nessuno

era venuto ad aprirmi

io ero già dentro,

ero entrato cantando

cantando in coro

la mia canzone preferita.

25 agosto 2005

La cicogna

Si sveglia col sorriso

vola placida sotto il sole

guarda, osserva, gode

vive, di quell’immenso dono Divino

che la circonda

e quando viene sera

soddisfatta e serena

colma d’amore da regalare

ritorna canticchiando

al suo cigno delle cicogne.

2 settembre 2005

Fiori per te

Le parole

sono come fiori

A

ogni lettera

un petalo colorato

M

ogni accento

una goccia di rugiada

O

leggere

come sfogliare una margherita

R

cerchi

la risposta ai tuoi desideri

E

m’ama, non m’ama

m’ama.

Parole

i miei fiori d’amore

per te.

28 novembre 2005

29 XI 2005

Sfoglio le pagine della vita

lasciandomi invadere

sopraffare dai ricordi

ed ecco arriva

puntuale come un rintocco.

Il vibrare si spande lontano

pervade la mia intimità

scuotendo da dentro

e come il solstizio

riapre nuovi orizzonti.

Si illuminano percorsi

da visitare quotidiani

senza fretta insieme

e per incanto

il futuro si ripete diverso.

13 dicembre 2005

Durlindana

Apri questa porta

apri per favore

togli questa barriera che ci divide

apri

perché quello che ho da dirti

è importante.

Mi dispiace di svegliarti

sono steso davanti alla tua porta

e tra un minuto me ne andrò

portando con me

questi insipidi biscotti da tiramisù

mi dispiace devo andare

il mio posto è là.

Apri

apri che è importante

sono su di giri

apri altrimenti

questa pelle sconosciuta e sincera

chi la scalderà?

Aspetto ridendo

che tu apra

aspetto parlandoti

insistente

ma il tuo cuore rimane chiuso

e non dici una parola

sei più piccola che mai.

Apri

apri ti prego

apri e gettati con gioia

nel baratro che ti si è creato intorno

apri

o Durlindana

potrebbe morire per sempre.

15 dicembre 2005

Fantasia

È un refolo di vento

una brezza leggera.

Solletica la fronte

soffia sul viso illuminato dal sole.

Gli occhi socchiusi

un sorriso beato dipinto sulla bocca

i capelli danzano ad ogni respiro

e la pelle suda.

Le braccia si allargano ad accogliere la luce

i piedi nudi scalpitano impazienti

mentre stai per spiccare il salto

e volare libero

sopra quella vallata verde

dove raccoglierai i frutti della mente.

15 dicembre 2005

Le loro mani

Tiene la mia mano nella sua

grande, calda

mi accompagna

per le strade lunghe

dritte e tortuose

che si dipanano

sotto i miei piedi.

Tiene la sua mano

sopra le mie guance

mi da forza, sicurezza

calore e speranza

per una strada di luce

nutre il mi corpo

allevia il mio spirito.

Tengono le loro mani giunte

intorno alle mie

e sul bordo del letto

ripetiamo parole

il cui dolce suono

invoca amore

per le strade di tutti.

23 dicembre 2005

Lo devo a te

Eppure devo tutto a te!

Perché se non ti avessi accompagnato

quel giorno

non avrei potuto trovare

quell’angolo di paradiso

dove ho speso

gli anni più belli

della mia adolescenza.

Perché senza quell’angolo

non avrei trascorso

giorni stupefacenti

su spiagge anonime

piene di sorrisi e speranze

di amori passeggeri

e atroci tunnel senza sfondo.

Perché senza quel mare

non avrei creduto amore

ciò che poi mi ha ucciso

spengendo in me

l’anima, la fiaba

e la capacità

di poter sentire intorno.

Perché se non fossi morto

non avrei visto la luce

rifugiandomi meschino

tra quattro grigie mura

dove con calma

ho potuto nutrire la mia anima

godere e finalmente cercare.

Perché se non avessi

saputo cos’è la luce

non avrei mai potuto trovare

la fiamma della Musa

esserne travolto e cullato

spremuto e risanato

e finalmente vivere.

23 dicembre 2005

Natale

È Natale

la festa che arriva di notte

e con un soffio di pace

svaniscono le cose brutte.

È Natale

tra gli alberi in mezzo alla neve

con un sorriso d’amore

il cuore diventa più lieve.

È Natale

lascia entrare

questo amore

ti riempia tutto il cuore

di speranza di pace

e di colore.

È Natale

lascia uscire

questo amore

non tenerlo dentro al cuore

dai speranza dai pace

e dai colore.

È Natale

la casa si riempie di doni

dentro il presepe c’è pace

di stelle nel cielo milioni.

È Natale

al freddo ci aspetta un bambino

e con la sua fede d’amore

illumina il nostro cammino.

È Natale

lascia entrare

questo amore

ti riempia tutto il cuore

di speranza di pace

e di colore.

È Natale

lascia uscire

questo amore

non tenerlo dentro al cuore

dai speranza dai pace

e dai colore.