1980

1980

Basta stragi

basta attentati

basta sangue

basta piombo

vogliamo solo divertirci

illuderci

crederci

apparire

non più essere

essere cosa

come

dove

quando

a che serve essere

se possiamo nasconderci

dietro una patina

dietro il look

dietro un manifesto

con il buco per la nostra faccia.

Gente preparatevi

arrivano gli anni della finzione!


 

CONCERTI 1980

Niente foto di classe quest'anno, ma sono in prima Ragioneria sezione M, ma si arriva fino alla P, forse è per questo che non ci fanno foto, troppe classi. In compenso si inaugura la stagione dei concerti che durerà molti anni, la musica riempirà il mio tempo, i miei silenzi e anche la mia solitudine da adolescente, regalandomi tanta allegria, tanto divertimento e tanti amici.

Renato fa tappa a Empoli durante il tour di presentazione del suo doppio album Zero Tregua, non potevo mancare dopo aver consumato fino all'infinito le cassette e imparato a memoria ogni singola canzone. Graaaandee!

Non poteva certo mancare la gita di classe, siamo alle Cinque Terre, per l'ennesima volta, ci siamo stati anche lo scorso anno e io ci tornerò ancora con la gita di classe della prima superiore, che fantasia gli organizzatori scolastici, però sono occasioni in cui riusciamo sempre a divertirci.



CARO DIARIO...
6 aprile – entra in commercio un’invenzione che da un caso fortuito è diventato una presenza indispensabile per scuola, ufficio, lavoro e casa un quadratino giallo chiamato "post-it"; Spencer Silver, ingegnere della 3M inventa negli anni ’60 una colla resistente anche se spostata da un oggetto all'altro ma viene ritenuta inutile, grazie alla caparbietà di Geoff Nicholson se ne comprese la portata rivoluzionaria nell'applicarla sulla carta. Non abbiamo più scuse, ci sono post-it a ricordarci i nostri impegni.

22 maggio – annunciato da una musichetta accattivante compare sullo schermo un punto giallo inseguito da quattro fantasmini colorati è “Pac-Man” ma se il punto giallo mangia la pillola erano i fantasmini a darsela a gambe; è amore a prima vista con il popolo delle sale giochi; grazie al programmatore della Namco Tohru Iwatani, ispirato dalla pizza che aveva nel piatto a cui mancava una fetta così da sembrare una bocca aperta Puckman in giapponese; negli USA però assomiglia ad una parolaccia e così diventa per tutti Pac-man; nella prima versione un bug bloccava il gioco al livello 256 definendo in tal modo un massimo punteggio raggiungibile, il "perfect score" di 3.333.360 punti, registrato per la prima volta da Billy Mitchell in sei ore di partita quasi vent’anni dopo, nel 1999. Ognuno ha immaginato di poter ingerire quella pillola e rincorrere i suoi fantasmi.

27 giugno – dei misteri irrisolti d’Italia la strage di Ustica è il paradigma, l’emblema, l’acme; decenni di indagini, perizie e processi non sono riusciti a dare una risposta al perché 81 persone, tra cui 13 bambini, siano morte nel disastro del DC9 Itavia diretto da Bologna a Palermo scomparso dai radar dopo un’ora di volo sopra l’Isola di Ustica; ipotesi, depistaggi, illazioni, un missile lanciato da un caccia militare, una bomba, un cedimento strutturale, nel 2007 le dichiarazioni dell'ex-presidente della Repubblica, Francesco Cossiga che era presidente del Consiglio all'epoca dei fatti, mettono sul piatto anche un missile francese destinato a un aereo libico, su cui avrebbe viaggiato il dittatore Gheddafi e che per sbaglio avrebbe centrato il DC9, accuse che si sono scontrate con il segreto di stato del governo francese, il recupero di un pezzo di missile in fondo al mare, una collisione con un velivolo militare all’interno di uno scenario di guerra; l’aereo fu ricomposto per le indagini in un hangar dell'aeroporto di Pratica di Mare e oggi il relitto del DC9 è al Museo per la Memoria di Ustica, istituito nel 2007 a Bologna, il film “Il muro di gomma” del 1991 del regista Marco Risi, ispirata all'inchiesta del giornalista del Corriere della Sera Andrea Purgatori. Un sacco di parole, un sacco di bugie, un sacco di lacrime, la verità non è di questo mondo.

2 agosto – la drammatica apoteosi del terrorismo in Italia si compie alla stazione di Bologna, alle 10,25 una bomba esplode uccidendo 85 persone e ferendone 218; l'esplosivo è contenuto all'interno di una valigia abbandonata nella sala d'aspetto dell'ala ovest, almeno 20 chili di tritolo; i bolognesi accorrono in aiuto dei feriti nell'attesa dei soccorsi, le immagini arrivano nelle case di tutti gettando l’Italia nella disperazione e nella paura aggiungendosi al lungo elenco di episodi contrassegnato come strategia della tensione; molti lati oscuri di questa vicenda non saranno mai chiariti del tutto anche se gli esecutori materiali della strage saranno individuati dalla magistratura tra le fila dei movimenti neofascisti i mandanti non sono mai stati accertati. Anche perché le indagini sono state continuo oggetto di ostacoli e depistaggi. I processi sono delle farse, dopo condanne all’ergastolo per Massimiliano Fachini, Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Sergio Picciafuoco l’appello li assolve tutti ma deve essere rifatto in quanto le tesi della sentenza sono illogiche e vanno addirittura oltre quanto richiesto dalla difesa; il nuovo processo nel 1995 condanna ancora all’ergastolo Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Sergio Picciafuoco, successivamente invece di nuovo assolto; al secondo processo nel 2007 viene condannato anche Luigi Ciavardini prima assolto; nell'aprile 2014 viene tolto il segreto di Stato che porta nel 2017 ad ulteriori processi e revisioni che lanciano ombre e dubbi su quest’atto ignobile aggiungendo congetture che coinvolgono uomini e settori dello Stato, la grande criminalità organizzata e servizi segreti internazionali. La verità è un'anima fragile, indifesa e sconosciuta.

23 novembre – in un Italia che vive un anno senza pace anche la natura non dà tregua, alle 19,30 una scossa di magnitudo 6.9 sconvolge l'area dell'Appennino Meridionale tra la Campania e la Basilicata, novanta interminabili secondi che radono al suolo interi paesi dell'Irpinia, portando morte e distruzione per un'area di 17mila chilometri quadrati fra le province di Avellino, Potenza e Salerno; la distruzione è tale che le notizie non arrivano nemmeno ai telegiornali solo nella notte s'inizia a prendere coscienza della tragedia e del caos che regna nella macchina dei soccorsi, attivati con colpevole ritardo; avvertito in tutta la Penisola, Lombardia e isole escluse, secondo l'istituto di sismologia di Belgrado dall'epicentro, tra Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania, si è sprigionata una potenza pari a 35 milioni di tonnellate di esplosivo; il presidente della Repubblica Sandro Pertini è presente di persona sull’ennesimo luogo di una tragedia italiana; il disastro finalmente appare nella sua enorme gravità anche attraverso i titoli del quotidiano Il Mattino nel loro susseguirsi di drammaticità da “Un minuto di terrore. I morti sono centinaia” a “Fate presto”; il bilancio finale consegna è un bollettino di guerra 2.914 morti, 280.000 sfollati e 8.848 feriti; l’Italia intera fa sentire il proprio sostegno, volontari accorrono da ogni parte gettando le basi della futura Protezione Civile alla guida del commissario Giuseppe Zamberletti; con la ricostruzione che parte nella primavera successiva si apre un ulteriore oltraggioso capitolo di vergogna italiana, una pioggia di miliardi di lire finisce nella speculazione, nelle mafie e nel malaffare disperdendo le risorse che in alcune zone non si tradurranno in alcun intervento concreto di recupero, uno scempio denunciato dallo stesso presidente Pertini in uno storico messaggio alla televisione, una ricostruzione che non avverrà mai. Più grandi sono le disgrazie maggiori sono le occasioni per arricchirsi, un cancro da cui l’Italia non riesce a guarire.

8 dicembre – John Lennon si appresta ad attendere ai propri impegni della giornata, incontra Mark David Chapman che gli chiede un autografo mentre il fotografo Paul Goresh immortala la scena; posa per Annie Leibovitz nella famosa immagine che lo vede in posizione fetale accanto a Yoko Ono, registra il brano Walking on Thin Ice, poi qualcuno lo chiama «Mr Lennon!» e subito dopo sei colpi di pistola, cinque a segno nella schiena di John Lennon, che cade a terra esanime sotto gli occhi della moglie; l'attentatore è lo stesso Chapman incontrato al mattino Lennon arriva in ospedale in condizioni disperate e alle 23,07 il mondo perde un musicista, un pensatore in anticipo sui propri tempi, uno strenuo difensore della pace, dei diritti umani e del dialogo tra le diverse culture e soprattutto un opinion leader per i movimenti giovanili; lo squilibrato attentatore è una guardia giurata di Honolulu arrivata a New York proprio col proposito di uccidere l’ex leader dei Beatles a causa di una frase di Lennon in cui affermava che i Beatles erano più popolari di Gesù, una vera e propria bestemmia che si aggiunge alla contraddizione tra il rifiuto del possesso cantato in Imagine e la ricchezza personale di John. Coerenza, maledetta coerenza, a volte ci rende Santi, a volte ridicoli, a volte eccentrici altre volte assassini.