1985

1985

Il mondo suona per il mondo

per sfamare il mondo

per dare una speranza

a chi non ne ha più

grandioso

maestoso

unico

transoceanico

un alibi per tutta l’umanità

mentre continua

a succhiare il sangue ai disperati

mentre continua

a stampare moneta falsa

con cui farsi pagare

mentre continua a mentire

ma la musica va oltre

oltre le menzogne

oltre la povertà

oltre la fame

rimane come monito

rimane come speranza

rimane nel sangue

entra senza potersene andare

e aspetta silenziosa

il suo momento

un lungo letargo

attraverso il buio del futuro a venire

raggiungi le più alte vette

sbagli strada

uccidendo il tuo futuro

entrando nel tunnel più buio della tua vita

che ti porterà alla disperazione

all’annullamento

all’omologazione

alla resurrezione

alla vera luce

mentre la musica

pulsa quieta dentro di te.





FEBBRAIO 1985
Un ultimo Carnevale con gli amici, quest’anno mi travesto da sirenetta, da notare che lo stesso vestito lo aveva indossato mia sorella Betty l’anno prima, mi sta un po’ strettino… appena appena. Il Poccia veste classico, Zorro, il Porro da Fedayin e mia sorella Francesca diventa Tarzanita. Andiamo a far casino!
 

ASCOLTANDO I RICORDI

Se un giorno la nebbia

tornasse ai miei occhi

fuggirei

fuggirei a testa alta

quell’orrendo pensiero

che invase la mente

quando l’adolescenza

diveniva adulta

quando da solo

premevo i miei piedi

su di un nuovo selciato

quando la vita divenne mia.

Allora mi sono piegato

alla viltà della paura

le gocce degli occhi

hanno lasciato un morbido segno

sulla pelle

incisa dal rigido inverno

che andava a finire

allora ho vissuto per paura

per il dubbio che c’era

al di la del muro

a lungo ho guardato per terra

per non vedere attorno a me

ma adesso

il mio volto si nutre dei raggi del sole

che impavidi avanzano

in lunghe distanze

per andare a colpire un ostacolo

e dar vita ad un altro ego

che striscia sui muri

e mi segue

raccogliendo di me

quello che è stato

e che non deve più

essere!!!


 

VITA MORTE E MIRACOLI

Mi sono adagiato sul fondo

come tutta la merda del mondo

e poi d’improvviso ho sentito

una voce dal profondo infinito

ho parlato con versi d’amore

provenienti dal centro del cuore

sono entrato violento e sicuro

nel giardino tuo turgido e scuro

ho viaggiato per ore con te

vita e morte di un nero caffè

che ho bevuto lontano una sera

che a momenti era già primavera.

È morto, è tranquillo e sicuro

il suo sangue ha macchiato quel muro

ma nessuno se n’è ancora accorto

che a seguire quell’orma di morto

si va dritti all’inferno domani

non sui piedi non sulle mani

ma sdraiati sul marmo bianco

occhi chiusi ed il corpo ormai stanco

il mio angelo mi ha perdonato

sulle labbra il sorriso è tornato!!!

MARZO 1985

Un ultima pazzia, i capelli a Mohicano, l’ultimo gesto di ribellione prima di omologarsi ai crismi della società, l’ultimo grido prima di scomparire, i miei preparativi alla grande gita scolastica a Parigi.

NON HO VOGLIA DI SCRIVERE

 Non ho voglia

di scrivere

di donne e di amori

di viaggi e di cuori

di cotte dannate

di gnomi e di fate

non ho voglia

di fare l’amore

su una pagina bianca

mi snerva e mi stanca

mi dà nostalgia

di tette e di fia

mi fa ricordare

che ho fatto l’amore

in gioia e dolore

in dolore e gioia

non ho voglia

di sentire il suono

che mi spacca la testa

come lapidi scolpite

con ferro e acciaio

con forza e dolore

con morti di cuore

non ho voglia

di parlare di me

di te

di loro

di tutto

e di tutti

di facce serene

del male

e del bene

dell’odio

e l’amore

di frecce nel cuore

di cose passate

di belve crollate

di oggi e domani

di Santi e di nani

non ho voglia

di scrivere niente

di scostante

o di arrapante

non ho voglia

di starti attaccato

come un piccolo petalo

al fiore

no

non voglio

parlare di luci

di rumori

e di tu che mi bruci

tu che vivi solcando l’aria

devi avere pietà di me

che ho vissuto

vent’anni nel buio

e per sempre ci resterò

non ho voglia

di scrivere ancora

non ho voglia

di peste o di gloria

non ho voglia

stasera

non ho voglia di scrivere!!!


 

STASERA NON DORMO

 Con la faccia triste

del ritorno

con addosso

la malinconia

la nostalgia

la voglia di morire

per non soffrire

la mancanza

con la voglia

di urlare

di scappare via

e tornare la

ad immergere

le membra stanche

nell’acqua limpida

a cantare

a parlare

a sentire

le solite voci

dire sempre

le solite cose

di noi

di loro

degli altri

con la paura

che sia tutto finito

con la certezza

che cambieremo

che non potremo più

essere bambini

che non giocheremo

più insieme

con la pazza voglia

di tornare indietro

per ricominciare

tutto da capo

e stringerci

ancora di più

gli uni agli altri

ed ogni volta

che finisse

scrivere ancora

per loro

e con loro

ricominciare

con mille ricordi

che mi affiorano

alla mente

stasera non dormo

piango!!!


 

TUA MADRE

Questi sono gli occhi

che per primi

vedranno il volto

di mio figlio

gli occhi

da cui uscirà

una lacrima di gioia

quando queste orecchie

udranno

il suo primo vagito

queste sono le labbra

che per prime

si poseranno

dolci

sul corpo

di mio figlio

le labbra

che per prime

parleranno

con lui

queste sono le braccia

che lo terranno

stretto

nella prima

morsa d’amore

queste sono le mani

che passeranno

lente e tremanti

sul suo volto

di bambino

questo è il giardino

da cui mio figlio

uscirà

quel giardino

che col tempo

tornerà a cercare

per avere

lui stesso

un figlio

a cui

carezzare

la mente

con il suono

delle labbra

e pronunciare

quelle quattro

immense

parole:

questa

è

tua

madre!!!


 

100

 Solo un numero

per le parole

che avrei

da dire

un numero

per la mia vita

che ho vissuto

e che ho stampato

su un foglio

bianco

di carta

un numero

dietro al quale

stanno nascoste

le mie prime

cento

poesie!!!


 

IL BRUTTO ANATROCCOLO

 La favola

la conoscete tutti

ma non è solo fantasia

la vita spesa

a sventrare il labirinto

per uscire

da un assurda malattia

che sta sulla sua pelle

solo il colore

ne decide la sorte

e domani

si ricorderà ancora

il seno di sua madre

senza colpe

senza rancore

mentre veloce

poggerà le sue zampe

nel cielo

e gli occhi di tutti

potranno allora

ammirare

la sua infinita bellezza!!!



 

EMPOLI

 Empoli stazione di Empoli

Empoli rossa di sangue

Empoli con i suoi bambini

che giocano e corrono

nei prati e nei parchi.

Empoli nemica dei cani

amica di giovani coppie

distese sull’erba

abbracciate sulle panchine

Piaggione parcheggio dell’amore.

Empoli serie B

con il suo stadio

i campi da tennis e la piscina.

Empoli con i suoi morti

e con i suoi incidenti

Empoli con la fiera a settembre

ed il deserto ad agosto.

Empoli ti ho viaggiato

ti ho calpestato in ogni tua via

ti ho girato intorno per quelle quattro strade

Empoli ti ho baciata

ti ho portato i fiori

ti ho declamata

Tu

Empoli

con la tua droga

e la piazza dei leoni

con i bar per tipi snob

con gli emigrati

con i tuoi disperati amori

pronti a sbocciare dietro ogni angolo

con le tue mille facce sconosciute

con i volti amici

con chi ti fa piangere

e chi ti fa ridere

con chi ti fa vivere in ogni tua ora

con la musica che sgorga dalle tue radio

con il pane fresco

e le paste di ieri.

Empoli le confezioni

migliaia di donne a catena

rumori di vita

la notte

il fornaio, Vivetta

e il metronotte

la mattina

il bar, la sveglia

e la cucina

a mezzogiorno butta la pasta

traffico intenso

multe salate

la scuola, lo studio, il lavoro.

Ore 18,30 giro d’Empoli

seduti sugli scalini disponibili

mille ragazzi

crescono dentro di te

con le loro cazzate

le loro bravate

ed il loro affetto per una città

portato in petto

con due parole

Empoli Amore!!!

APRILE 1985

Un ultima foto di classe, l’addio a tanti compagni di vita, per qualcuno un arrivederci a festose cene di classe non retoriche e prive di rimpianti ma piene della stessa identica gioia. Un abbraccio speciale a Daniele Superciuhone, unico e inimitabile, che ci lascerà troppo presto.

In piedi Elisabetta, la Babbiera, i’ Melo, il Parenti, Silvia, la Cocchini, i’ Biondi, la Rovetini, la Toti, la Giuntoli, Cristona, “e lei chi erà?”, l’Antoni, la Berti e la Galli.

Seduti: il mio incubo personale, la Makkagni, prof. Di tedesco, la Castellacci, Mery, i’ Tozzi, il Serafini, Daniele, io, il Broto, Cristina e Mara. Adesso ci aspetta un vita di lavoro… che sciocchi a cresccere.
 

PARIGI

 Sei triste stasera Parigi

vedo le lacrime dei tuoi palazzi

scendere giù verso la Senna

vedo facce tristi intorno a te

vedo che ti manca qualcosa

vedo che tendi ancora l’orecchio

per sentire

se in qualche vicolo nascosto

risuonano ancora i nostri passi stanchi

il metrò stenta a chiudere le sue porte

in un ultima vana speranza

di poterci ancora

sentir pronunciare

le sue fermate

in quell’orribile modo.

La Tour Eiffel

dall’alto della sua imponenza

non riuscirà a vederci

perché non ci siamo più

non ci sono più i contrabbandieri

i gabbatori, i menatori

gli sniffatori di caffè

gli insonni turisti

che come globuli rossi

hanno attraversato tutto il tuo corpo

dentro le vene del metrò.

Non sentirai più le nostre voci

unite in coro

per far vibrare di felicità

le corde vocali di una città.

Non ci vedrai più

camminare soli lungo le tue strade

non ci vedrai mano nella mano

per chi l’ha auta

e per chi non l’ha auta

levatelo per favore

alza, dacci un pò d’aria

metti Alabama

cantiamo Albachiara

All’ombra dell’ultimo sole

chiodo fisso

Cochis, Cocca, Tozzariello

Brotinico, Cuccuvillo

Le Schizzinosine

qui comincia la mezza avventura.

Parigi piango, piango con te

perché mi manchi

ti ho avuta solo per pochi giorni

e mi manchi

mi mancherà per sempre

la prima Parigi che ho conosciuto

mi mancherà tutto di te

tutto e tutti

i negri, i Cinesi, gli Inglesi

gli Arabi, gli Americani, gli Spagnoli

e i Francesi che non c’erano.

Addio Parigi

anche se ti rivedrò

addio

perché non sarai più tu

e non sarò più io!!!

 

A SILVIA

 Silvia rimembri ancora

quei giorni in cui

il freddo vento del nord

correva veloce sui nostri volti

ricordi le nostre passeggiate

per i larghi viali di Parigi

ricordi le ore di morfeo che abbiamo trascorso

uno accanto all’altra

stretti in una morsa

dolce e nostalgica

che ci ha fatto parlare di noi

dei nostri pensieri

delle nostre malattie

ricordi quando le mie labbra

si sono posate dolcemente

sulla tua guancia

per poterti portare

quell’unico e solo

messaggio d’affetto

in una notte piena di problemi

di rimorsi

di rabbia

quella notte

piena di risate

di cazzate

di scherzi e di giochi

quella notte

in cui mi hai detto

che la vita

non va vissuta

a spese degli altri!!!


 

ANCHE A TE

Un giorno i tuoi dolci occhi

incontreranno uno sguardo sorpreso

ti porterai la mano sul petto

per sentire il tuo cuore

correre come un treno

vedrai la sua mano forte

sul suo corpo che freme

si volterà per guardarti

per studiarti

per osservarti

si fermerà

e verrà incontro ai tuoi occhi

luminosi di vita

di felicità

di amore

chiederà il tuo nome

il tuo indirizzo

ti parlerà di se

e chiederà a te

tutto della tua vita.

Vi fermerete

e volgerete lo sguardo

verso una lunga strada diritta

dove all’orizzonte

splende un sole ricco di gioia

i vostri corpi si legheranno

in un abbraccio intenso

e le labbra si poseranno sulle labbra

gli occhi socchiusi

sogneranno momenti meravigliosi

che poi verranno

quando meno te lo aspetti

e anche a te toccherà l’amore terreno

a te celeste creatura

che cammini sulla terra

senza sfiorarla

spargendo sugli uomini l’amore di Dio!!!

COSA POSSO DIRTI

Poi tutto ad un tratto ti ho conosciuta

è sparita sotto i miei occhi

la seriosa snob

che per due anni

mi ha tenuto a distanza

è sparita Cristina

e così come d’incanto

anche per me sei diventata

la Cristona già di molti amica

una ragazza praticamente pazza

che in ogni momento

perde l’occasione per stare zitta.

Cosa posso dirti

questi sono gli amici che voglio io

gli amici che in ogni momento

riescono a farti ridere

anche se quello

non era il loro intento.

Certe volte mi rimproveri

per quello che faccio

mi dai spiegazioni

mi metti davanti alla logica

ma io sono di un altro mondo

io non ci credo

io

non capisco, ma mi adeguo!!!

MERY

Mery.

Mery la lunatica

che un giorno ti sorride

e l’altro ti manda a quel paese

Mery la romantica

sempre innamorata

sempre in lotta con il cuore

Mery di sinistra

con il braccio teso

ed il pugno strinto

Mery che studia

che passa i pomeriggi sul prato

con il libro in mano

e la testa tra le nuvole

Mery triste

per i contrasti in famiglia

per la scuola

per il suo amore

Mery musino di topo

che nasconde una vita

un cuore

e un universo di sentimenti

dietro i suoi enormi occhiali da vista.

Mery.

È PER QUESTO

 C’ero la volta

che c’erano tutti

con i propri vizi

con i propri tormenti

con la pazza voglia

di stare insieme

c’ero

e ancora ci sono

e per sempre ci sarò

perché non è umano

scordare ciò che

in questi giorni

ci ha tenuti legati

e ci ha sciolto

la lingua.

Ognuno di noi

l’ha usata

con quello

che sentiva dentro

l’ha usata

per stare con gli altri

per parlare

della vita

dei problemi

delle cazzate

e a volte

è affiorato ancora

il ricordo

di quelle sere

che abbiamo trascorso

lontano

nel freddo vento del nord

fra caffè e giochi.

Ora il sole

splende caldo

ma non ce n’è bisogno

come non ce ne fu allora

noi siamo il sole

noi riusciamo a scaldarci

nello stare insieme

nel vivere sette giorni

fuori dal mondo

con i problemi chiusi

e con la luce nel cuore.

In questa notte

buia del nero

ma accesa

in ognuno di noi

mi sale al cervello

una piccola frase

poche parole

ma ricche di forza

si ne sono certo

lo so

lo sento

è così

è per questo

che è bello

essere amici!!!


 

DUE MINUTI INFINITI

Una caccia disperata

nella jungla in riva al mare

la preda più ambita

uno sterpo secco

buono per bruciare

buono per far luce

in questa notte priva di luna.

Soffia sul fuoco

o si spenge.

I rami secchi

si contorgono

in un rosso atroce delirio

e ci uniscono

in questa fredda notte d’estate.

Immersi nell’acqua

più calda dell’aere d’intorno

correre umidi sulla sabbia bruna

e restare immobili

davanti al fuoco

a guardare le gocce di mare

scivolare lungo la pelle.

I due minuti non passano mai

e le nostre voci

si alzano fiere

nel silenzio della notte

a stonare la calma del fuoco

il fuoco è morto

viva il fuoco

che ancora

da solo

rinasce e cresce

con impeto

con amore

lieto di essere così ben accolto.

chi rimane

si stringe in un'unica forma

si abbraccia e si bacia

si stende e riposa

getta fuori la rabbia

e la paura

di quel fuoco

ormai spento

che fa vedere di se

solo rari ma rossi frammenti.

È un fuoco bastardo

hanno detto

e un fuoco vigliacco

che fra due minuti

ci lascerà soli

col nostro destino.

Quando con un pò di rimorso

copriamo quel fuoco

con piccole mosse

che muovon la sabbia

la faccia bagnata

la pancia svuotata

ci allontaniamo

a piccoli passi

sbandando insicuri

sul dolce terreno

siamo noi

un unico eroe

che impavido e fiero

ha fatto l’amore

col fuoco sincero

che intenso e alternato

più volte ha pregato

di vivere ancora

per qualche secondo

quei due minuti

più veri del mondo.

COMPAGNO DI SCUOLA

Dentro la testa

sempre le solite parole

sempre i soliti pensieri

la solita domanda

perché?!!!

Perché deve diventare

solo un ricordo

vabbè

sarà un dolce ricordo

ma non ci sarà più.

E poi?

Cosa ne sarà di noi

di noi

che ci siamo voluti bene

di noi

che ci siamo amati

per sette indimenticabili giorni.

Ecco, ancora

indimenticabili

e questo

mi fa stare ancora più male

non li voglio scordare

non li devo

ma non vorrei

mai più

separarmi da loro.

Una lacrima e poi?

Altre seguono

ma non mi renderanno

quelle facce

non me le faranno

stare ancora vicine

come quella

di lei

che per sempre avrò accanto

di lei

che non vuole sentir parlare

di quelle facce da collezione

le facce di famiglia

le facce degli amici

non sono da meno

ma sono solo

un puzzle

a cui manca un pezzo

un pezzo

che non troveremo mai

e che una volta di più

renderà inutile

questa mia triste vita

questa vita

di amori

di gioie

di dolori

e di amici di scuola

che non avrò più!!!


 

AL ROGO

Al rogo li manderei

tutti

poeti d’amore

d’infamia e di gioia

sconfitti e vinti

dei libri di storia

principe e papi

potenza e gloria!

Nel fuoco coi popoli di tutte le genti

nazioni prodotti miniere e correnti!

Brucia radice brucia percento

della fine dei calcoli è giunto il momento!

Bruci il bilancio bruci il senato

la buona fede e l’oggetto viziato!

Bruci la perdita e l’utile netto

il capitale ed il socio perfetto!

Bruci lo sconto con la cambiale

l’assegno in bianco ed il vaglia postale!

Bruci la lingua che dura impera

in ogni cella di questa galera!!!




 

Canta che ti passa

la nostalgia di ciò che non hai

manda la tua mente

a spaziare lontano dai problemi

drogati di fantasia

perché la verità è dura.

GIUGNO 1985

Un ultima vittoria ma forse anche la prima, la mitica V° E primeggia nel torneo scolastico annuale di pallavolo, un branco di imbranati ma ognuno con la propria mossa caratteristica, io mitico ricevitore, le schiacciate non schiacciate del Parenti, i fini tocchi del Serafini e le alzate del Biondi; abbiamo vinto e stravinto contro squadre capaci e ben messe, si vede che ce lo meritavamo!

L’ultimo esame, anche se si dice sempre che gli esami non finiscono mai. Scritti: Italiano: 10, Tecnica: 2; Orali: Geografia la mia passione nascosta, Diritto interrogazione sui capelli e la loro storia, io ce li avevo dritti il povero Euro era pelato!

ISTANBUL

Intanto

Scorre lento il

Tempo per

Arrivare a

Nuoto al

Bosforo dell’

Ultima meta

Lontana!!!

ASIA

Le orecchie

hanno udito

un nuovo rumore

e gli occhi

hanno visto

cose meravigliose

le membra stanche

si sono posate

sul suolo

di terra straniera

e abbiamo lasciato

la nostra ombra

ancora la

a vagare sperduta

fra le genti scure

di un mondo diverso

Asia!!!

CON GLI OCCHI SUL BOSFORO

Con gli occhi sul Bosforo

mi sono ritrovato a pensare

alle menti di questa gente

dalla pelle scura

dalla faccia triste

dalla vita dura.

Per tutto quel pò di vostro

che siete riusciti a donare a me.

LUGLIO 1985

Fotoessera per la patente internazionale, Istanbul arriviamo!

L’UOMO CHE AMAVA I TRENI

Pochi ne ha presi

nella vita

molti sbagliati

ma mai

si è pentito

delle sue scelte

e a testa bassa

si è gettato

di slancio

nella penombra

certo di essere

amato

per il suo sforzo

per il suo coraggio

per il suo amore

nascosto

dietro quelle mani

dure

dietro quella voce

da basso

dietro quegli occhi

di bambino

che ancora

giocano

sul monte

tra il silenzio

delle bombe

e la calma

della guerra !!!


 

LA DONNA DELLE PULIZIE

Ordine

ovunque

in ogni angolo della casa

sotto ogni mobile

sopra ogni cosa

ordine

quell’ordine

che non ha mai avuto

dentro la testa

per non aver mai capito

cosa le accadeva intorno

perché?

Si è ritrovata

le rughe sul viso

senza aver mai

trovato il coraggio

di urlare la sua gioia

la sua felicità

credendo

di essere amata

solo per dovere

solo per comodità

solo perché

il disordine

nella sua mente

le ha nascosto

che c’era un cuore

dietro la mano

che frugava

nelle sue tasche !!!



 

La quiete dopo la tempesta

niente dopo di noi?

Cosa ci dà la vita in più o in meno

di ciò che dopo ci attende, se ci attende.

E cosa sarà, se andremo incontro al niente?

AGOSTO 1985

Un ultima vacanza con gli amici dell’adolescenza, obiettivo Istanbul via Grecia. Patrasso Corinto Atene, Micene, Alessandropoli, Istanbul, e ritorno, Nauplia, Olimpia e Pirgos. Troppe cose da raccontare, troppe cose che è meglio nessuno sappia, rimarranno solo dentro di noi oppure un giorno ci scriverò un libro.
 

RINO

 Solo

da ultimo

ti ho conosciuto

quando

hai smesso

di essere

l’altro

quando

hai parlato

come noi

e come noi

hai fatto

sempre

le stesse

stupide cose

hai vissuto

in una sfera

di cristallo

dura come

la rocca

che finalmente

è in frantumi.

Ne sei uscito

nuovo

ed anche tu

hai sprecato

amore

per niente

anche tu

hai cantato

e stonato

con noi

e con noi

hai passato

le ore

della tua vita

migliore

con noi

hai spezzato

le briglie

del mondo

e con te

ho fatto a pezzi

la lapide

scura

che si ergeva

ripida

su di me

e minacciosa

dentro!!!

FABIO

Mente giovane da invidiare

fantasie

che ti circolano addosso

come sangue nelle vene

occhi di bimbo

che hanno visto

mondi

sparsi su questa faccia di terra

un corpo esile

che non si piega

non si spezza

sotto il peso

di ciò che ha conosciuto

ogni volta che la sua orma

si è formata

fuori dal ghetto di sempre!!!

NOVEMBRE 1985

L’Ultima immagine del 1985, qui muoio, nell’attesa della mia resurrezione, qui uccido nell’attesa del mio perdono, qui cado credendo di non potermi più rialzare, qui nel fondo più profondo da cui invece non posso far altro che risalire.

Un anno pieno di ultimi, un anno di addii, un anno sbagliato ma pieno di tutta la vita che ho potuto metterci, un anno meraviglioso, l’anno del tutto e contrario di tutto, l’anno del tutto a tutti i costi, delle trasgressioni, delle pazzie, dell’immortalità, l’anno del buio che vede come anno successivo il 1997. L’inizio del cupo Medio Evo prima del Rinascimento.

 

JUVE CAMPIONE D’EUROPA

Adesso la stringi tra le mani

ma ti brucia

e i tuoi occhi

si riparano con essa

dall’orrore dei corpi accatastati

come carne da macello

il tuo volto sorride

ma le lacrime non sono di gioia

c’è il dolore

la rabbia

la speranza

che sia solo un sogno

l’hai rincorsa per anni

e l’hai avuta

proprio quando nessuno

l’avrebbe voluta.

Il loro coraggio

e il loro amore per te

rimarranno sempre nei nostri cuori

e ogni domenica

ritorneranno ancora ad urlare

nel catino della follia

torneranno per esaltarti

per ricordarci

cosa è successo

per chiederci

perché sono dovuti morire.

E noi cosa risponderemo?!!!
 

CONCERTI 1985

CANCELLO 17

C’ero anch’io

là in mezzo

e non lo dimenticherò

mai

ero là ad urlare

mentre la musica

mi sfondava il cervello

ero là a miscelare

il suono della mia voce

e quello delle mie mani

insieme a quello di tutti

ero là

ed ho cantato

ero là

ed ho ballato

ho sentito

dentro di me

l’emozione che cresceva

ed è esplosa

in un grande urlo

proprio quando la voce

mi stava abbandonando

ma ho avuto ancora la forza

il coraggio

di gridare

di battere le mani

di cantare

per ore ed ore

era come se

un unico folle spettatore

fosse seduto davanti

al palco

in mezzo a lattine, panini

ed acqua sulla testa

per placare

la forza del sole

per ore ha atteso

e poi stanco e sfinito

è risorto

come per incanto

alle prime note

al primo assaggio di musica

ed ha vissuto

fino a che

ridotto uno straccio

ha scostato lento

il lenzuolo

ed è crollato

sul suo letto

di stelle

e di strisce!!!

VAPE

Ti entra

nel sangue

e ti smuove

quelle quattro

luride

ossa

perle

di sudore

scivolano

lente

e splendenti

di luce

ritmata

sulla tua pelle

ti sfonda

la mente

quel suono

di un rombo

di tuono

ed il tuo

urlo

si getta

tra la folla

spezzando

la vista

del tuo volto

e in un

attimo

stramazzi

al suolo

mentre

il rumore

ti copre

il corpo

sudato

per la

guerra

contro

l’immobilità

e con il sole

alto

nel lembo

di cielo

non è

ancora giunta

la fine di uno zz

                         zz

                        zzzzzzz!!!

Un sacco di musica per il 1985, tienila stretta e un giorno la restituirai.
Al concerto degli “Everything but the girl” con l’attualissima “Gonna lunga da uomo” e poi un ultimo grido di vita.

 

PIERO

L’ho visto ridere e scherzare

l’ho visto rosso di rabbia

l’ho visto

e me lo ricordo

l’ho visto alla partita

l’ho visto lavorare

l’ho visto

un ultima volta

steso su un marmo bianco

con i piedi legati

l’ho visto e ho pianto

perché non c’era più!!!


 

NERO IL DESTINO

La nella valle

c’è un filo d’erba

un pò rosicchiato

del tempo passato

con i suoi denti

aguzzi e felini

morde il coniglio

quei verdi filini

coniglio scappa

che sei braccato

l’ultimo sparo

ti ha quasi ammazzato

corri e rifugi

le membra stanche

nel legno marcio

di queste panche

non uno sparo

solo un tritio

era la legge

dell’uomo di Dio

se soffri e fuggi

devi morire

sennò ti sbatti

dell’uomo nell’ire

devi tornare

nel mondo nero

dove chi arriva

non è mai straniero

poco cresciuto

molto invecchiato

ma qui di tempo

non ne è passato!!!

Eresie di una notte di sconforto

di dolore

di gioia

per ciò che dal cielo

per me si era deciso

senza pensare

al riflesso sul mio viso.


 

FIAT LUX

Il primo giorno creò la luce

quella luce che per milioni di anni

avrebbe dato calore e speranza

creò il sole, le stelle e una luna di specchio

per poter vedere nelle notti buie

quando la gente ha paura

e si chiude in casa

quando i cani ululano ad un pezzo di vetro.

 Il secondo giorno creò la terra

dove l’uomo poteva posare la sua orma

dove l’uomo si sarebbe attaccato

con i suoi mille artigli

quella terra da difendere con la vita

da ferire con l’aratro

da uccidere con la guerra

quella terra che è una casa da abitare.

 Il terzo giorno separò le acque

e innalzò le montagne

incise la pelle del mondo

e la riempì con le sue lacrime di gioia

felice per ciò che i suoi occhi divini

potevano vedere

un limpido e trasparente manto di aria liquida.

 Il quarto giorno chinò la sua vecchia schiena

e diede la vita

il verde invase la terra e si sommerse nel mare

strisciò viscido lungo la costa

e si innalzò ripido correndo verso il cielo

quel verde che nasce, cresce

che dà altra vita e poi muore.

Il quinto giorno diede la vita

per correre e volare

vite che uccidono e sbranano per nutrirsi

vite da macellare, sacrificare e adorare

vite con il sangue che scorre

come un fiume in piena.

 Il sesto giorno impastò con le sue mani

il fango del mondo

e dette vita ad un essere strano

un uomo

capace di dominare, costruire, distruggere

plasmare a piacere il mondo

l’uomo che scopriva, inventava, scordava

l’uomo che adorava, mistificava e bestemmiava

il nome di colui che per sei giorni aveva sudato.

Il settimo giorno si riposò

stanco e distrutto dall’odio dell’uomo

si riposò e cominciò a pensare

alla fatica che non era valsa a nulla

alle mani ancora sporche di fango

e fu in quel momento

che decise di trovare una soluzione

un sistema per soffiare via il mondo

qualcosa di veramente atomico.


 

CREDO

Ho visto nel cielo

il volto di Dio

e un'unica sola

parola

è uscita dalle mie labbra

come un soffio di vento

grazie!!!

Quando fa buio

la gente si chiude in casa

per sfuggire alle paure

che, da sola, si è creata

per tenersi lontana dal nero

dove solo la fantasia può vedere.

STANOTTE

 La notte spengeva gli ultimi rumori della città

mentre il caldo stagnava pesante su di me

steso nudo sul letto, con gli occhi rivolti al futuro.

Ho saputo di te quando ancora non sapevo leggere

ho saputo cosa accade, dopo l’ultimo respiro

ho capito che sei stravagante, che non avverti

che quasi mai ti fai annunciare, prima di entrare in scena.

Un tempo non lontano ti ho cercata, in ogni angolo di strada

e ho capito che non ti fai pregare, non ti fai chiamare

non accetti le proposte di un uomo sotto il livello del mare.

Lo so che non mi ascolti, ma stanotte  ti voglio parlare

ti voglio parlare di un ragazzo, che è morto tanto tempo fa

perché aveva già capito tutto, perché sapeva che doveva aver paura

sapeva che il giorno dopo, poteva andare peggio.

Con lui è morta la speranza, la gioia e la lealtà

e tutti ne hanno parlato, tutti ci hanno pensato

e tutti lo hanno creduto morto, ma non è così.

È tornato a trovarmi stanotte e abbiamo parlato

mi ha spiegato perché, ma io non ho capito

mi ha fatto vedere i segni del dolore e li ho toccati.

Le mie dita sporche del suo sangue hanno tremato

e lo hanno chiamato mentre se ne stava andando

si è voltato e ha sorriso, forse ha avuto pietà di me

per questo stanotte dormirà nel mio letto, accanto a me

o forse vuol dire che non è morto, che ancora vive

nell’inchiostro della mia penna, che ancora vive in me

sotto la crosta dell’uomo cattivo, sotto la pelle sporca di male.

Non venire stanotte signora, non venire proprio ora

che è tornato il mio amico, ora che ho voglia di fare l’amore con lui!!!


 

NOTTE

Non manchi mai

al tuo appuntamento

quando presto

quando tardi

ma tu

arrivi sempre.

Quando ci sei tu

si fanno le brutte cose

è quando ci sei tu

che la gente

ha paura

perché non vede

i fantasmi

che gli girano

intorno

perché

stesa al riposo

ode rumori

strani

e agghiaccianti

così chiude gli occhi

per non vedere

il niente.

C’è chi ti aspetta

per vivere

per trovare l’amore

per parlare

e tu ci sei sempre

anche con me

che ti amo

che ti vivo

che parlo dite

come fossi

un’amica

un’amica

che mi aiuta

a nascondere

i miei segreti

a celare

il mio volto

a vivere

la mia incredula vita.

Quante volte

mi hai tenuto

compagnia

nel dolore

e nel pianto

nel ricordo

e nella speranza

quante volte

ho pregato

te

di fare

ciò che

queste umili braccia

non hanno

saputo fare.

Ti ringrazio

di rompere

il giorno

con la sua

frenesia

la sua

stupidità

e la sua

oppressiva

inutilità.

È con te

che vivo.

È con te

che mille anime

dannate

come la mia

vorranno andarsene

da qui

senza

doversi svegliare

senza

morire davvero

per restare

per sempre

con te

e con la tua luna!!!

LA PRIMA NOTTE

Lontano miglia e miglia

dal canto natio

odo rumori di vite umane

sempre più scarsi

e la notte prende piede

anche in questo scenario

e mi avvolge

e mi soddisfa

in questa mia prima volta

a letto

con Istanbul!!!

LUCE DELLA NOTTE

In questa notte

di mare

di stelle

di vento

che scorre sul viso

delle sue labbra

del suo sorriso

in questa notte d’amore

per te e per lei

per lei e per te

mi sento come

una piccola stella

lontana

quasi nascosta

sconosciuta

ma splendente

di luce che è sua!!!



 

UN ATTIMO

La notte si spande

sul sole cocente

ma si può vedere per un attimo ancora

la vecchia signora

cammina pregando

al seno si stringe un bambino.

La luna sbiadisce

dietro la nebbia

si cela scompare in un attimo

dalla finestra

il mondo di fuori

sembra che aspetti il destino.

Arriva un rumore

dalla cantina

si sente l’odore del vino.

Un canto straziante

risale le scale

la voce che arriva

impreca nel male

una lacrima scende

e si mescola al vino

che percorre la gola

di un cuore vicino

a un tratto il silenzio

di sotto è tornato

in quel cuore d’amore malato

non sente rimorso

per quello che ha fatto

vuol solo morire in un attimo.

La piccola folla

si stringe con lui

si sente sfregare un cerino

l’odore del fumo

si spande veloce

nell’aria che è invasa in un attimo

la sigaretta

finisce nel vino

la stessa gola

lo stesso bambino

ma una mano di amica

asciuga il suo volto

e per una volta

non si sente nel torto.

Il telefono squilla

l’ennesimo trillo

veloce risponde il bambino

la voce che arriva

è a grande distanza

gli piace sentirla per un attimo ancora

si sente tranquillo

il suo cuore sorride

ormai non è più un bambino.

Il giorno si spande

sul buio costante

si potrà vedere tra un attimo

la vecchia signora

avanza ridendo

la tiene per mano il suo uomo

dalla finestra

il mondo di fuori

rimane a aspettare il destino.

Labbra più labbra

corpo su corpo

gli anni passano in un attimo

il dolore è passato

ormai è scordato

la donna si stringe il suo uomo.

Adesso rimane

un felice ricordo

che non può finire in un attimo

la fronte guarda

la terra crepata

la schiena si piega

per l’era passata.

I vecchi signori

camminan per mano

si guardan negli occhi per un attimo

seduti nell’ombra

di queste fronde

al parco han portato un bambino.

 

Musica: Diaframma

CARO DIARIO...
 

28 gennaio – un cast stellare canta per combattere la povertà del continente africano, da un'idea della star della musica caraibica" Harry Belafonte nasce il progetto Usa for Africa che riunisce nel 1985 alcuni dei più grandi nomi del rock e del pop americano per incidere una canzone, l’inno universale alla solidarietà verso tutti i popoli del mondo, We Are the World; sulla falsariga della consolidata Band Aid che pochi mesi prima, capitanata da Bob Geldof e Midge Ure realizza il brano “Do They Know It's Christmas?”; la risposta degli artisti americani porta la firma di Michael Jackson e Lionel Richie sotto la direzione di Quincy Jones negli studi della A&M Recording Studios di Hollywood si radunano i nomi più conosciuti della musica: Stevie Wonder, Diana Ross, Ray Charles, Tina Turner, Bob Dylan, Bruce Springsteen e molti altri fra solisti e voci del coro e dopo dodici ore di registrazione nasce un dei brani più cantati da tutto il mondo; Usa for Africa raccoglie più di 50 milioni di dollari da destinare ai popoli affamanti dell'Etiopia e approdando al progetto mondiale del Live Aid. Quando ancora il mondo si preoccupava di quelli che avevano bisogno.

13 luglio – grazie a un idea di Bob Geldof e Midge Ure si celebra la giornata del mondo per aiutare  i popoli dell’Etiopia, il Live Aid, è un evento che supera anche il famosissimo Woodstock, sedici ore ininterrotte di grande musica rock con collegamenti transoceanici fra il JFK di Filadelfia e il Wembley Stadium di Londra; nei due collegamenti partecipano: Status Quo, Style Council, Boomtown Rats, Adam Ant, INXS, Ultravox, Loudness, Spandau Ballet, Bernard Watson, Joan Baez, Jack Nicholson, Elvis Costello, The Hooters, Opus, Nik Kershaw, The Four Tops, B.B. King, Billy Ocean, Sade, Black Sabbath, Yu Rock Mission, Run-DMC, Sting, Phil Collins, Rick Springfield, REO Speedwagon, Howard Jones, Autograph, Bryan Ferry & David Gilmour, Crosby, Stills and Nash, Udo Lindenberg, Judas Priest, Paul Young, Alison Moyet, Bryan Adams, U2, The Beach Boys, Dire Straits, George Thorogood and the Destroyers, Bo Diddley, Albert Collins, Queen, Simple Minds, David Bowie con Thomas Dolby alle tastiere, The Pretenders, The Who, Santana, Pat Metheny, Elton John, Elton John con Kiki Dee, Wham!, Ashford and Simpson, Teddy Pendergrass, Madonna, Freddie Mercury & Brian May, Paul McCartney, Band Aid diretta da Bob Geldof, Tom Petty, Kenny Loggins, The Cars, Neil Young, Power Station, Thompson Twins, Thompson Twins con Madonna, Eric Clapton, Phil Collins dopo aver preso un Concorde dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti d’America, Led Zeppelin con Phil Collins e Tony Thompson, Crosby, Stills, Nash & Young, Duran Duran, Cliff Richard, Patti LaBelle, Hall & Oates con G.E. Smith alla chitarra, Eddie Kendricks, David Ruffin, Mick Jagger, Tina Turner, Bob Dylan, Keith Richards, Ron Wood, USA for Africa diretti da Lionel Richie; il concerto viene trasmesso via satellite in cento paesi e visto da circa due miliardi e mezzo di telespettatori ed è considerato la più grande trasmissione televisiva di tutti i tempi. Quando ancora il mondo si preoccupava di quelli che avevano bisogno e riusciva a coinvolgere tutti.

7 ottobre – il viaggio nel Mediterraneo del transatlantico Achille Lauro sotto la guida del comandante Gerardo De Rosa viene tragicamente interrotto dal blitz di quattro terroristi imbarcati a Genova con passaporti falsi; alle 13 irrompono nella sala pranzo iniziando a sparare in aria; a bordo della nave ci sono i membri dell'equipaggio e un centinaio di passeggeri mentre la maggior parte era sbarcata per una visita guidata a Il Cairo; l'obiettivo dei terroristi è in realtà un attentato nello scalo israeliano di Ashdod ma vengono scoperti dagli ufficiali della nave a nascondere delle armi e sono costretti ad affrontare un drammatico dirottamento; i quattro terroristi sono membri del Fronte per la liberazione della Palestina, una frangia estremista dell'OLP presieduto da Yasser Arafat e chiedono la liberazione di 50 palestinesi detenuti in Israele; il Governo italiano apre le trattative per evitare una strage trovando un alleato nello stesso Arafat, che prende le distanze dai dirottatori, i tmpi si allungano e la tensione sale, il commando individua tra i passeggeri un ebreo statunitense disabile, Leon Klinghoffer, e lo assassina gettando il cadavere in mare; l'intervento di Abu Abbas, emissario di Arafat, convince i quattro a consegnarsi alle autorità egiziane con la promessa di un salvacondotto e l'Italia, ancora ignara dell’omicidio commesso appoggia la trattativa tra le proteste dell'amministrazione di Ronald Reagan, che vuole la cattura dei terroristi e dello stesso Abbas, per questo l'aereo su cui sono imbarcati viene intercettato dai caccia americani e costretto ad atterrare alla base aerea di Sigonella in Sicilia; a questo punto si consuma una vera e propria crisi diplomatica tra gli Stati Uniti d’America e l'Italia che per bocca del presidente del Consiglio Bettino Craxi dice "no" alla consegna dei terroristi che saranno arrestati dalle forze dell'ordine italiane, solo a questo punto finisce l’incubo dell’Achille Lauro che finalmente lascia l'Egitto. Quando ancora l’Italia aveva fora di fronte ai grandi del pianeta.

20 novembre – Microsoft lancia la prima versione di Windows, con menu a discesa, barre di scorrimento e le finestre che gli danno il nome che insieme al mouse accelerano e soprattutto semplificano l'utilizzo dei programmi; dopo l’avvento del MS-DOS di IBM si sente il bisogno di far affacciare alle finestre del computer anche a chi non conosce l'informatica, un sistema operativo che grazie alle finestre consente di lavorare su più programmi contemporaneamente, Paint, Windows Writer, Blocco note, calcolatrice e addirittura il gioco Othello; non è ancora il top ma le applicazioni e la versatilità aumenteranno esponenzialmente anno dopo anno. Ci siamo affacciati tutti a quelle finestre e ognuno ha visto il suo panorama.