1986

1986

Piccolo uomo

che ti credi Dio

manipoli la natura

la pieghi ai tuoi voleri

credi di cambiarla

e non capisci

che il cambiamento

è la sua natura

dove scavi riempirà

dove erigi crollerà

dove arresti passerà

manovri gli atomi

come un bimbo le sue bilie

come un giocoliere

che si crede infallibile

finché non le farai cadere tutte

e la prima

sfuggirà dalle tue mani a Chernobyl.


APRILE 1986

Qualche scatto prima di dire addio alla mia “Stanza”, il rifugio fuori casa, qui ho amato, odiato, pianto, riso, scritto poesie, ascoltato musica, giocato con gli amici, qui è “nato” “Bruno” che ci ha accompagnato nelle serate in discoteca e nelle vacanze estive, la mia piccola GRANDE bolla dove niente e nessuno poteva impedirmi di essere.

 

AGOSTO 1986

In vacanza a Donoratico, le barche al porto di San Vincenzo.

28 SETTEMBRE 1986

L’Empoli arriva in serie A. Lo stadio non è ancora pronto e allora tutti a Firenze a vedere il mitico scontro con la Juventus.

CONCERTI 1986

Un po’ di musica non manca mai.
CARO DIARIO...

10 febbraio – inizia il Maxiprocesso di Palermo che per la prima volta mette la mafia alla sbarra come complesso gerarchicamente formato munito di una unitaria strategia d'azione contro lo stato; a questo straordinario risultato siamo arrivati grazie alla tenacia e al coraggio di uomini che hanno pagato o pagheranno con la vita il compito onorevolmente compiuto; all’apice di una sanguinosa guerra di mafia durante la quale gran parte delle famiglie era stata decimata dalla furia omicida dei Corleonesi del boss Salvatore Riina e in cui hanno perso la vita uomini delle istituzioni che contrastavano la criminalità organizzata; Antonino Caponnetto, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con il loro innovativo approccio nelle indagini riescono a sferrare durissimi colpi all’organizzazione mafiosa grazie anche alla legge 646/1982 che introduce il reato di associazione mafiosa perorata da Pio La Torre che per questo viene assassinato; grazie ai cosiddetti “pentiti” l’impianto mafioso comincia a cedere, il primo della storia è Tommaso Buscetta, “il boss dei due mondi” per quarant’anni in contatto con tutti i vertici delle famiglie mafiose e a cui hanno ucciso due figli e altri familiari, le sue rivelazioni svelano tutti i segreti della cupola siciliana; il processo conta più di quattrocento imputati, portando alla costruzione di un'aula bunker adiacente al carcere dell'Ucciardone con tremila agenti a presidiare l'area per controllare un migliaio di partecipanti alle udienze; la giustizia è preparata a tutto per questo processo che è una vera e propria battaglia da non perdere, ci sono due pubblici ministeri, due presidenti di corte, due giudici a latere, e sedici giudici popolari; i pentiti testimoniano attraverso una ripresa televisiva di spalle, famiglie, commissione, capimandamento, tutto diviene di pubblico dominio; si cerca di screditare i pentiti ma le testimonianze di Buscetta sono ben fondate e anche quelle di Salvatore Contorno e Vincenzo Sinagra attraverso le quali si viene a sapere che molte delle persone scomparse sono state assassinate dalla mafia e sciolte nell'acido per cancellare ogni traccia; tra questi e altri particolari macabri il processo andrà avanti per fino al 16 dicembre 1987 con trecentosessanta condanne tra cui i boss latitanti Riina e Provenzano, catturati poi nel 1993 e nel 2006; in Cassazione il 30 gennaio 1992 le condanne si riducono a sole sessanta anticipando il declino di Falcone e Borsellino che vengono abbandonati nella lotta in prima linea e nella vita, Giovanni Falcone sarà ucciso il 23 maggio, Paolo Borsellino il 19 luglio in due crudeli, violentissimi e mai chiariti attentati manifestando che dietro un boss che cade ce n’è sempre un altro. E non sono mai soli né lontani dalla politica, dall’economia e dal potere vero.

26 aprile – il più grande disastro nucleare del mondo devasta la centrale di Chernobyl e la vicina città di Pripjat nell’Unione Sovietica centinaia di vite vengono cancellate in un istante dalla tremenda esplosione a cui se ne aggiungeranno altre, mai realmente stimate, lentamente avvelenate dalle radiazioni; l'elezione di Mikhail Gorbaciov a segretario generale del Partito comunista sovietico sembra aprire una nuova era di pace e una svolta nella corsa agli armamenti, ma la cautela degli Stati Uniti d’America e del resto del mondo occidentale rallenta il processo di pace e in tutto il mondo rimane la paura di un attacco alle centrali nucleari; infiniti sono i test al limite della sicurezza soprattutto nelle centrali sovietiche in cui gli standard sono molto bassi e le strutture poco affidabili; il vicecapo ingegnere Anatoly Dyatlov decide di verificare se una delle turbine può generare energia anche durante un'interruzione di corrente elettrica nonostante l’opposizione dei tecnici preoccupati per le condizioni non ottimali della potenza del reattore; Dyatlov mira ad una promozione e non sente ragioni e dà avvio all'esperimento che sarà la fine della centrale; dopo solo un minuto la pressione del reattore va alle stelle e le contromisure ne aumentano la potenza distruttiva e due esplosioni disperdono nell'aria 50 tonnellate di carburante nucleare; i soccorsi sono immediati ma il rischio radioattivo non è inarrestabile e fra i primi sessantacinque morti ci sono anche i soccorritori; l’incidente viene minimizzato dalle autorità sovietiche ma quando la nube radioattiva raggiunge l'Europa non è più possibile nascondere il disastro; la zona viene fatta sgombrare in tutta fretta e nel raggio di trenta chilometri dall'impianto tutto diventa e resterà spettrale per anni; l’Europa è nel panico, latte e insalata vengono vietati, l’Italia che si stava appena affacciando al nucleare si avvia al completo smantellamento che sarà sancito dal referendum del 1987, le stime di Greenpeace affermano che negli anni a venire sei milioni di morti potrebbero essere imputati indirettamente a questo disastro. Il delirio di onnipotenza dell’uomo non ha limiti e continuerà per sempre a credere di poter sconfiggere la natura.

26 settembre – esce in edicola “L'alba dei morti viventi” il primo numero del fumetto horror ideato da Tiziano Sclavi e disegnato da Claudio Villa ed Angelo Stano Dylan Dog; con il nome del poeta gallese Dylan Thomas e i tratti somatici dell'attore Rupert Everett; Dylan Dog trentenne ex agente di Scotland Yard, giacca nera, camicia rossa e jeans, è assistito dal sagace e inseparabile Groucho; edito dalla Sergio Bonelli Editore diventa in breve un fenomeno letterario conquistando critici del calibro di Umberto Eco; diventerà il fumetto più venduto in Italia e ispirerà due film che invece saranno dei flop. Ogni tanto un talento italiano riscuote successo nel suo paese.