2017
2017
18 - 19 MARZO 2017
SIENA
4 febbraio 2017
Pochi attimi
Bastano pochi attimi
per fare un momento d’amore
ci sono dei momenti
che fanno tremare il cuore
bastano pochi battiti
a far vibrare il cuore
ci sono vibrazioni
che fremono d’amore.
Basta guardarti negli occhi
e il tempo non ha più senso
ci sono sensazioni
che esplodono da dentro
lascia che prenda le tue mani
lascia che il tempo non abbia domani
lasciami scivolare
sopra le onde di questo mare
mentre la luna bugiarda
ci invidia
e ci guarda
e il vento ci porta via
da qui
come due foglie che danzano al sole
da qui
come due piume soffiate
come due fiabe incantate
di mostri e di fate
e basta solo un momento
basta guardarti negli occhi
è il tempo non ha più senso
e basta un bacio d’amore
per fare un momento
le vibrazioni del cuore
un battito ancora
e anche il mostro s’innamora
di te
che sei la spuma leggera del mare
di te
che sei la brezza prima del temporale
mentre la luna bugiarda
ci invidia e ci guarda
e gli attimi volano via
lascia che prenda le tue mani
lascia che il tempo non abbia domani
lasciami scivolare
dentro un domani che diventa nostro
tu sei la fata di questa fiaba
e io che ti amo
non sono che inchiostro.
Con te bastano pochi attimi
per fare un momento d’amore
tu scrivimi di battiti
sulle carte di questo mare
tu lascia che trabocchi
la luna oltre l’immenso
ma basta guardarti negli occhi
e il tempo non ha più senso.
10 aprile 2017
Di noi
Un bacio lungo una vita
vent’anni di noi
nell’ampolla dell’amore
piccola, golosa reazione
innescata dal fato
e versata all’anima del mondo.
1° maggio 2017
In quel preciso istante
È in quel momento
in quel preciso istante
che non puoi inquadrare
fra un fu
e un sarà
l’attimo che non è stato
e non potrebbe essere
diverso dagli altri
perché vivo
puro
unico
in quel frangente
tutto assapori
e tutto sa
e poi è solo un ricordo
poi è già stato
il pianto di un’infanzia
la meraviglia dell’infinito
e il rosso delle fragole
sulle tue labbra.
È in quel preciso istante
che sei
perché prima eri un altro
e dopo chissà
ma in quel preciso istante
sei
perché quell’istante
è
qualunque esso sia
e non ve ne saranno altri
in cui potrai provare
ciò che in quel preciso istante
t’emoziona il cuore
foss’anche di noia
di dolore
o di morte
quel preciso istante
è,
prezioso
saturo
cosciente
è,
di vita.
27 maggio 2017
L’apprendista barbiera
Morbida
si appoggiò sulla sua pelle
leggera del suo peso
fredda
del suo calore
lenta muoveva
precisa
sapiente
a rinnovar
quel dai e vai di rischio
ad ogni colpo
e ad ogni colpo il rischio
una stilla di sangue
giù per la gola
e sulla guancia resta
la cifra di lei
netta linea rossa
a ricordar che lama.
8 agosto 2017
Seduto al Wild Beach Bar
Sere un bicchiere di vino
mi serve il coraggio
che avevo bambino
per fare quei passi
di sole cocente
per mettere ombra
fra il mare e la gente.
Sere un bicchiere di pace
mi prendo una sedia
e la brezza veloce
rilasso la mente
e mi siedo a guardare
il fiume che scorre
e si getta nel mare.
Sento la gente parlare
raccontano storie
che sanno di mare
raccontano e Giacomo
accende la brace
raccontano storie
di gente felice.
Versami un altro bicchiere
due gocce di liquido
sopra il mio cuore
due gocce di pace
che fanno sognare
un panino e una birra
e poi fammi un piacere…
…versami un altro bicchiere
due gocce di liquido
sopra il mio cuore
io resto seduto
col sole sul viso
rimango a godere
del mio paradiso.
Corrono i bambini
corrono anche i cani
lento scorre il fiume
dormono gli anziani
sbattono le onde
senza mai fermare
ogni andare via
è sempre ritornare
ballano le donne ballano
il sole brucia
sulla pelle morbida
e guardano
gli uomini guardano
sento profumo di felicità.
Sere un bicchiere di vino
la spiaggia dorata
i colori del mare
una birra e un panino
e poi fammi un piacere…
…versami un altro bicchiere
due gocce di liquido
sopra il mio cuore
io resto perduto
sul volto un sorriso
rimango a gioire
nel mio paradiso.
Ballano le donne ballano
il sole brucia
sulla pelle morbida
sbattono le onde
senza mai fermare
ogni andare via
è sempre ritornare
ballano le donne ballano
dolci carezze
sulle forme armoniche
e guardano
gli uomini guardano
sento profumo di felicità
ballano le donne ballano
il sole brucia
sulla pelle morbida
sbattono le onde
senza mai fermare
ogni andare via
è sempre ritornare.
29 novembre 2017
29 XI 2017
A te che mi insegni
a te aspetti
a te che mi insegui
senza sapere di avermi
raggiunto
a te che resti indietro
a me che mi fermo
a te che sei troppo avanti
a me che non mollo
a noi
che su questa giostra di catene
impariamo ad essere liberi
insieme.
18 gennaio – una valanga travolge l'albergo Rigopiano-Gran Sasso Resort, nel comune abruzzese di Farindola, a 1200 metri sul versante pescarese del Gran Sasso, quaranta persone sono bloccate nel buio della montagna e ventinove di loro vi troveranno la morte sepolte da una valanga di assurdità, coincidenze e superficialità; l'Abruzzo è alle prese con una straordinaria emergenza neve che ha lasciato al buio migliaia di persone e le richieste di aiuto si susseguono a centinaia, inoltre nella giornata ci sono state anche delle forti scosse di terremoto; nell’Hotel si diffonde la paura e in molti vorrebbero andare via, ma la strada è completamente bloccata dalla neve; le richieste per un intervento si susseguono incessanti, l'hotel invia una mail in cui si descrive quanto sia preoccupante la situazione, il cameriere Gabriele D'Angelo, che poi morirà sotto le macerie telefona per chiedere aiuto e la sorella del proprietario Roberto Del Rosso si reca direttamente agli uffici della Provincia ma ogni richiesta rimane senza risposta, alle 17:00 una valanga con un peso stimato in centoventimila tonnellate, a una velocità oltre i 50 chilometri orari, travolge l'albergo portandosi via la vita di 29 persone; alle 17.40 Giampiero Parete chiama il suo datore di lavoro Quintino Marcella, che dà l'allarme ma non viene creduto, addirittura una funzionaria della Prefettura di Pescara lo liquida con la frase "la mamma degli imbecilli è sempre incinta", alle 19 Parete riesce a parlare di nuovo con il 118 e finalmente i soccorsi partono ma arrivati a Cupoli devono fermarsi a causa della tormenta; i soccorsi arrivano a piedi dopo venti ore ma non riescono a veder l’albergo, perché l’albergo non c’è più, trovano Giampiero Parete e Fabio Salzetta che sono riusciti a venir fuori dalla struttura sepolta sotto un manto di neve; nei giorni successivi vengono estratte vive nove persone e le ultime vittime vengono portate alla luce il 26 gennaio; trenta imputati e un processo che non prende il via, le perizie sulle cause scatenanti la valanga ritardano allungando inesorabilmente i tempi, poi dapprima viene esclusa l’influenza delle scosse sismiche per poi determinare che la causa sia nella fitta nevicata di oltre tre metri caduta in brevissimo tempo, intanto i parenti che vanno a deporre i fiori vengono denunciati perché si sono avvicinati troppo alla ”zona rossa” di pericolo. Ma in che mani siamo?
14 giugno – è passata da poco la mezzanotte e in un appartamento al quarto piano della Grenfell Tower scoppia un incendio a causa del malfunzionamento del motore di un frigorifero; il palazzo è un edificio popolare degli anni settanta a North Kensington a Londra dove trovano alloggio famiglie a medio e basso reddito e la manutenzione lascia parecchio a desiderare; un’ora dopo i pompieri hanno domato l’incendio nell’appartamento ma il peggio deve ancora succedere, le fiamme fuoriuscite dalla finestra hanno attaccato il rivestimento isolante che è stato installato durante la ristrutturazione dell’anno precedente e sono salite velocemente ai piani superiori; un’ora dopo la torre è avvolta dalle fiamme, le telefonate fra gli inquilini e le autorità ma anche quelle con parenti e amici si susseguono in un inarrestabile richiesta di aiuto, le norme di sicurezza dettate dalle centinaia di pompieri successivamente intervenuti impongono agli abitanti di rimanere nelle loro case fino all’arrivo dei soccorsi ma gli appartamenti si riveleranno delle vere e proprie trappole, muoiono ottantasette persone e i feriti sono più di settanta; le indagini porteranno a scoprire che il materiale isolante utilizzato non risponde alla più basilari norme antincendio anzi ne dimostreranno l’altissima infiammabilità e la completa inadeguatezza allo scopo a cui era stato destinato, una gabbia di plastica costruita intorno alla Grenfell Tower pronta a prendere fuoco in qualsiasi momento; speculazioni nella ristrutturazione e sospetta elasticità nei controlli di sicurezza puntano l’indice sulle oltre duecento varie organizzazioni che avrebbero dovuto occuparsi dello stabile, troppe; l’evento scatena la caccia alle cattive manutenzioni dell’edilizia popolare scoperchiando un mondo di pessima e speculativa gestione. Si chiamano incidenti quando accadono per pura fatalità ma quando non fai niente per evitarli o peggio, ne diventi la causa, come si chiama?
17 agosto – un giorno terribile per la Spagna, alle17:00 un furgone si getta all’impazzata lungo la Rambla de Canaletes a Barcellona, procedendo a zig zag nel tentativo di travolgere quanti più pedoni possibile fino a raggiungere il mercato della Boqueria seicento metri dopo, dove si schianta contro un chiosco, dietro di sé lascia quindici morti e più di centoquaranta feriti; l’Isis rivendica immediatamente l’attentato compiuto nel più sordido dei modi colpendo innocenti, bambini e famiglie nella loro tranquilla quotidianità; gli attentatori Said Ben Iazza, Mohamed Houli e Driss Oukabir verranno arrestati ma non prima che un quarto, Moussa Oukabir, insieme ad altri quattro muniti di cinture esplosive fugga a Cambrils, dove vengono rintracciati e uccisi ma anche qui ci saranno un morto e sei feriti; nonostante la drammaticità dell’evento il piano è un fallimento per Abdelbaki Es Satty, Imam di Ripoli a Barcellona, ideatore e plagiatore dei giovanissimi, alcuni minorenni, attentatori delle Ramblas, l’idea era quella di farsi saltare tra la folla nelle gremitissime zone della Sagrada Familia e del Camp Nou ma fortunatamente mentre la sera prima preparavano i mezzi esplosivi ad Alcanar uno di questi salta in aria, costringendo gli attentatori a ridimensionare i loro piani. Regimi politici e religiosi continuano a crescere innocenti menti nella convinzione che il loro e soprattutto l’altrui sacrificio sia un bene per il futuro, intanto il futuro si fa i fatti suoi.
5 ottobre – un'indagine del New York Times porta alla luce una deprecabile abitudine di cui tutti parlano da sempre, di cui sono accusati tutti gli uomini di potere e della cui complicità sono accusate tutte le donne che il potere lo scalano, per ottenere qualcosa si deve prima passare dal letto di qualcuno; in quanti film abbiamo visto il classico finto produttore che adesca la bellona di turno per portala aletto con la falsa promessa di una parte da protagonista; ma questa volta è diverso, finalmente le donne divengono ufficialmente delle vittime, la modella Ambra Gutierrez denuncia il produttore Harvey Weinstein per un palpeggiamento inappropriato, i media attaccano subito la modella accusandola di voler approfittare del palcoscenico mediatico per ottenere visibilità ma il contrattacco delle giornaliste è immediato, supportato da decine e decine di testimonianze che corroborano le accuse della Gutierrez; si è scoperchiato un calderone che metterà finalmente in luce le angherie subite da speranzose donne disposte forse ma non disponibili, capaci di sopportare ma non di accettare, rinchiuse dalla società maschilista in uno stereotipo da cui non hanno la forza di uscire, forse qualcuna disposta davvero a tutto, forse qualcuna è davvero diventata famosa proprio con questo sistema ma nessuna, nessuna doveva passare attraverso questa iniziazione, questo ius primae noctis, nessuna doveva essere portata a pensare che questo sistema potesse esserle utile; le indagini si allargano dopo ogni nuova denuncia fino a coprire la trentennale carriera di prepotenze del potente produttore cinematografico, saltano fuori accordi milionari per il silenzio della vittime, più di novanta donne si dichiarano vittime degli abusi di Weinstein e non solo; le denunce arrivano a colpire anche Kevin Spacey, Dustin Hoffman, Morgan Freeman; nasce il movimento neo femminista #metoo che oltre alla denuncia promuove la parità; a febbraio 2020 una giuria di New York giudicherà Weinstein colpevole di stupro e atti sessuali criminali condannandolo a ventitré anni di carcere; manifestazioni in piazza e programmi televisivi tengono viva l’attenzione su un malcostume che deborda dal cinema in ogni attività raccogliendo testimonianze sugli abusi subiti da ogni categoria di lavoratrice, a questo si allinea la drammatica questione dei femminicidi che sempre più vedono uomini incapaci di accettare e accettarsi risolvere le loro paure uccidendo mogli, fidanzate amanti; un mondo di sesso e potere che non finirà mai di dare luce a aberranti comportamenti maschilisti in ogni tempo e in ogni campo, come accadrà nel 2019 con il magnate della finanza Jeffrey Epstein che penserà bene di togliersi la vita in carcere, non prima di aver coinvolto addirittura Andrea Duca di Windsor figlio della Regina Elisabetta II. L’oppressione più antica del mondo è dura a scomparire.