Lungo la costa la nebbia avanza lentamente
contro il caldo del deserto a oriente
un pallido sole apre un varco a fatica
tutto attorno si dipinge di nuovi colori
raccontando ancora una volta la storia
di un paese dai mille profumi
dai giardini reali
fino ai vicoli scuri
la Medina riprende a parlare di se
mentre gli uomini bevono il the
fumando un narghilé.
E la piazza si riempie
di suoni, di voci
di fumi di braci
di corse veloci
bambini schiamazzano
intorno alla gente che passa di qua
ascolta canzoni
parole e poi suoni
una lingua lontana
portata dal vento
vestita di tinte sgargianti
metafora di ogni tribù.
E la piazza si riempie
di giochi e stregoni
di rombi di tuoni
di festa, di doni
fachiri che incantano
gente e serpenti nei cesti in bambù
ascolta canzoni
parole e poi suoni
una lingua lontana
portata dal vento
vestita di tinte sgargianti
metafora di ogni tribù.
Lungo la costa la nebbia avanza lentamente
contro il caldo del deserto a oriente
Marrakech si risveglia a una nuova giornata
tutto attorno si profuma di sensi e sapori
regalandoci ancora una nuova giornata
nel paese dai mille profumi
nei giardini reali
dentro i vicoli scuri
la Medina ci prende e ci porta con se
tu sorridi bevendo serena il tuo the
e io fumo il narghilé.
Ascolti canzoni
io parlo, tu suoni
la lingua di Atlante
ci porta sul vento
trasforma le nostre nature
metafora di ogni realtà.
E la piazza si riempie
di suoni, di voci
di fumi di braci
di corse veloci
bambini schiamazzano
intorno alla gente che passa di qua
e la piazza si riempie
di giochi e stregoni
di rombi di tuoni
di festa, di doni
fachiri che incantano
gente e serpenti nei cesti in bambù
ascolti canzoni
io parlo, tu suoni
la lingua di Atlante
ci porta sul vento
trasforma le nostre nature
metafora di ogni realtà.
PELAGOS