2007
E poi…
eccoti ancora qua
eccomi ancora qua accanto a te
per dire un’altra volta sì
due pazzi noi
gioia sul viso
non smetto mai
di innamorarmi
degli occhi tuoi
con la tua mano
nella mia mano
e innamorati
l’amore intorno a noi
la gioia intorno a noi
la festa è per noi
ancora una volta
anzi di più
il cavaliere rosso
e la donzella dalla gonna corta
per sempre insieme
innamorati
cantate
cantate
e tu scrivi canzoni
doni il ritmo alle tue rime
scrivi canzoni
che la voce tenore del mondo
non canterà più
scrivi canzoni
e intanto il mondo si apre
chiudendosi in un telefono.
PAROLE
E
MUSICA
15 gennaio 2007
Per te
È per te
anche se non lo vedi
è per te anche quando non ci sei
quando non ci sono io.
È per te
in ogni sole del giorno
e in ogni luna della notte
per te
anche quando non senti
per te
anche quando non vuoi sentire
o non voglio ascoltare io.
È per te
in ogni battito di tempo
in ogni lacrima di pioggia
in ogni raffica di vento.
È con te
quando cammini
quando ridi
quando soffri
quando l’ira si impossessa dei tuoi sentimenti.
È con te
e di te vuole avere cura.
27 febbraio 2007
La caduta della città di Megalon
Candide
le ho viste librarsi da sole
ed ho riso di gioia
scuotendo lontano lacrime
che non mi appartenevano più.
Ricordo il giorno in cui le raccolsi
con mani tremanti
e me ne adornai i capelli
tutto cambiò.
Un abisso vorticante
avviluppò le mie torri
le mura e i miei cavalli
soffiando via ogni cosa
per lasciare il posto
a un oceano frizzante
mai calmo, mai quieto.
Rinnovato e forte
nelle mie debolezze
adesso nulla più
è per me certo
adesso temo ogni giorno
che si apre davanti a me
adesso vivo
dove la mia imponenza
non mi avrebbe mai fatto arrivare
e lascio che il vento le soffi via
perché più lontano andranno
più saranno me e in me
ed io con loro
nell’eterna beata incertezza
nella paura
nel dolore
senza scudi, elmi o alabarde
baciato dal sole
scosso dalle emozioni
lancinanti o malinconiche
vivo
guardandole volteggiare
e rido
come un ipocrita
come un bambino
come un innamorato
come un pazzo
che il giorno tace
e la notte canta nei suoi sogni
dove tutto
è finalmente realtà.
27 febbraio 2007
Trappola per topi
A forza di piccoli morsi
era riuscito a mangiarsi l’intera crosta
due volte più grande di lui
e solo allora
con la pancia piena e la vista annebbiata
si accorse
di essere entrato in un luogo
da cui non c’erano vie d’uscita
se non quella di vomitare
tutto ciò che aveva avidamente trangugiato
ed infilarsi fra le sottili sbarre di quella prigione.
Si pentì
dell’effimera gioia provata
nel sentirsi satollo
e perì d’inedia
dopo settantaquattro anni
senza aver mai deciso
se lasciarsi catturare
o rendere ciò che aveva ingurgitato
e fuggirsene via!
28 febbraio 2007
Dimmelo tu
Non domandarmi
perché
non domandarmi
come
non chiedermi
quando
ma dimmi tu
quanto
e lascia che io goda
delle tue risa
e dei tuoi occhi
pieni di luce
finché la luce stessa
non si vergognerà
e se ne andrà via.
12 aprile 2007
E poi…
E poi, eccoti qua
fra la tua gente, col tuo vestito
e temi, ancora che
il nostro amore, non sia esistito
e poi, eccomi qua,
fra tanta gente, nel mio vestito
è strano ma il nostro amore, lo abbiam vissuto.
Lo sai, non cambi mai
non perdi mai, il tuo sorriso
lo sai, non lasci mai
che un filo d’ombra, ti solchi il viso
lo so, non cambio mai
testardo io, che ti sorrido
non lascio che un desiderio, non sia esaudito.
Che bella sai la libertà
di stare insieme perché ci va
per sempre tu per sempre noi
per sempre insieme come tu vuoi
con la tua mano nella mia mano e innamorati.
E poi eccoci qua
fra tanta gente in mezzo al riso
raggianti due pazzi noi
la nostra gioia dipinta in viso
lo so viziarti e poi
che folle io non smetto mai
di innamorarmi perdutamente degli occhi tuoi.
Che bella sai la libertà
di stare insieme perché ci va
per sempre tu per sempre noi
per sempre insieme come tu vuoi
con la tua mano nella mia mano e innamorati.
Con la tua mano nella mia mano e innamorati.
8 maggio 2007
Uniti in Matrimonio
Il Signore ci ha unito
offrendoci l’amore e la fede
e regalandoci
il più bello fra tutti i privilegi
la capacità di contraccambiarsi l’amore
di consolarci l’un l’altra
di sorreggerci nel momento del bisogno
e di gioire insieme
per questa grande possibilità.
Il Signore ci ha unito
e veglierà su di noi
sulle nostre debolezze
sulle paure e i timori
sulle incertezze e sui dolori
rafforzando ogni volta la nostra fede
l’uno nell’altra e insieme in Dio
ispirandoci, sorreggendoci
consolandoci per i nostri errori
e insegnandoci ogni giorno ad amare.
Il Signore ci ha unito
tanto tempo fa
quando le nostre luci
si sono accese levandosi da Lui
per lungo tempo le ha fatte volteggiare
lasciandoci temere di esserci persi
fino al giorno in cui
siamo divenuti una sola luce
una luce di amore
una luce di fede
fino al giorno in cui
illuminati
abbiamo finalmente sentito
di esser stati da sempre
per Lui una sola fiamma
con Lui una vibrante bagliore
in Lui la forza universale
della vera e unica luce di vita
l’Amore.
14 giugno 2007
Tutto tace
È notte
le promesse si spengono
gli occhi rincorrono i sogni
con movimenti rapidi e convulsi
le membra si stendono
i cuori riposano
e il respiro regola il suo ritmo
sul rumore della risacca.
Tutto tace.
Tutto si quieta.
È notte.
Le promesse si spengono
aspettando domani.
16 giugno 2007
Preghiera
Signore,
Tu che hai avvicinato
le nostre vite
donandoci l’amore e la pace
benedici la nostra Sacra Unione
e aiutaci a fortificarla
onorando i tuoi insegnamenti.
Facci sentire la Tua presenza
nei momenti di bisogno
così che noi, uniti in Te
possiamo con amore accettare
superare ed amare
anche i giorni meno lieti.
Non lasciarci mai soli
saremmo altrimenti
due miseri corpi spenti,
accanto alla Tua luce invece
possiamo risplendere
come un'unica anima d’amore.
11 luglio 2007
‘A sposa tua
Che bella cosa sta jurnata 'e sposa
si’ chiu serena con l’anello a ‘o dito!
Statten’accorta mo tieni marito
che bella cosa na jurnata 'e sposa.
Ma n'ata sposa
Cchiu' bella, n’ce
‘a sposa tua
Sta qui con te!
‘A sposa, ‘a sposa tua
Sta qui con te!
Sta qui con te!
Quanno fa nott' e 'o sposo s’asserena
pieno d’amore e de malincunia
fra’ e braccia toie quieto restarria,
Quanno fa nott' e 'o sposo s’asserena.
Ma n'ata sposa
Cchiu' bella, n’ce
‘a sposa tua
Sta qui con te!
‘A sposa, ‘a sposa tua
Sta qui con te!
Sta qui con te!
8 agosto 2007
La luna e la candela
La luna.
Ah, la luna non c’era quella sera.
Ah, se ci fosse stata
quante ne potrebbe raccontare.
Filava la lama
sotto il cadenzato ritmo della mola
e rideva
solleticata da quell’incedere monotono
ma delizioso.
La luna non c’era
e l’arrotino vedeva soltanto
il lieve barlume della lama
alla flebile luce di una candela.
La luna non c’era
l’arrotino guardava la lama filare
e ne rimaneva accecato
orgoglioso del suo lavoro
e della stima che ne riceveva.
Ebbro di se stesso e della lama
esultò
quel tanto troppo
da far cadere la candela
e tutto intorno a lui andò a fuoco.
L’arrotino prese a disperarsi e maledirsi
per quello che la sua vanità gli stava togliendo.
Tutto bruciava intorno
le lacrime correvano sulle guance
evaporando al calore del fuoco
le lame si contorcevano in forme astruse
tanto che nessuno le avrebbe più potute filare
neanche uno bravo come lui.
L’arrotino alzò in alto le sue mani
quasi a chiedere un miracolo o a imprecare
ma non ebbe il tempo
né per l’uno né per l’altro.
Fra le dita stringeva ancora
ciò che rimaneva del coltello
una lama contorta e fusa
e sotto di essa incastonato nell’impugnatura
un rubino splendeva
rosso
più rosso del fuoco che gli ardeva intorno.
Smise di piangere
vide la luna levarsi
la guardò attraverso il suo rubino
e gli apparve luminosa come il sole.
Spense con calma il fuoco
ricostruì la sua bottega
e si mise a fare candele.
Perché dove brucia
nasce sempre vita nuova.
29 agosto 2007
La gamba di Gino
La vidi di lontano
mi parea appen’abbronzata
galoppava fantasia
liscia lunga e affusolata.
Pian piano più vicino
s’ingrandiva agl’occhi miei
e già mi pregustavo
di veder chi era costei.
Ma quando fui d’appresso
varicose e peli ahimè
la gamba pia di Gino
palessassi avant’amme.
Ah mera l’illusione
di una linea alla Bardò
poi Gino mise in moto
dette gasse e se n’andò.
Ormai la delusione
lasciò il campo ad altri eroi
rimase a me che ridere
e di schernimmi poi.
11 novembre 2007
Un mare di parole
Vorrei sapere perché
parlo parlo parlo
e non mi ascolto mai.
Le rane saltano
e non mi ascolto mai.
Cerco il tesoro
no, cerco l’isola del tesoro
no, cerco la mappa dell’isola del tesoro
ma non mi ascolto mai
e trovo l’isola che non c’è.
I gabbiani volano
ed io non mi ascolto mai.
Non ne posso più di sentirmi
parlare parlare parlare
così non mi ascolto mai.
Le torri crollano
e io continuo a parlare.
Cerco il pirata
che ha nascosto la mappa dell’isola del tesoro
ma non ho nave
non ho equipaggio
e non ho nemmeno un mare
solo un mare di parole
ma non mi ascolto mai.
Le ciminiere fumano
e io non mi ascolto mai.
Il sonno mi vince
stordito dalle parole
appoggio la testa sul cuscino
e sento il rumore
il tintinnio delle monete
che cadono una dopo l’altra
e rimango lì ad ascoltarmi
ad ascoltare il tesoro che mi parla
bum bum bum bum bum bum…
24 novembre 2007
29 XI 2007
Ci sono voluti undici anni
ma alla fine è venuta giù
l’ho vista
solcare l’aridità della roccia
renderla finalmente animata.
Ti ha impaurita, sconvolta e scoperta
infine ti ha dato la vita
la stessa
che ogni giorno
tu doni a me.
14 dicembre 2007
Ode alla rinascita
Lenta cala la sera
sopra miserie e affanni
copre con manto funebre
i fiori gli occhi e i danni
luce non torna intorno
l’umido attacca l’ossa
tutto tace silente
colmando a vuoto fossa
veglia la speme invano
ignar che non v’è scampo
se d’improvviso almeno
baluginasse un lampo
forte cozza la pietra
con l’altra pietra in mano
a provocar quel folgore
rendendo volto umano.
17 dicembre 2007
Gocce dietro i vetri
Guardo il cielo con un dito
tocco il soffitto e l’infinito
tengo dentro le mie mani
la speranza di domani
non potrò sapere
quante primavere
ma potrò contare
tutti i giorni di Natale
quando avrò abbastanza tempo
per capire che non c’è
un’altra primavera né un natale senza te.
Ti cercherò in ogni cosa del mondo
nel sorriso più rotondo
ti verrò a trovare
dopo i saldi a carnevale
ti lascerò soltanto
quando sarò triste e stanco
ma di te
non ne avrò abbastanza mai
sempre nei pensieri miei
rimani
rimani
domani oggi e ieri sempre se
nella testa sempre dai
e sogno ancora di toccare l’infinito
con te
tu con me.
Guardo gli occhi e ridi ancora
vedo già la prima aurora
tengo strette tra le dita
le migliori gioie della vita
non potrà far male
ridere e sognare
ma potrò cantare
tutti i mari da solcare
non è mai abbastanza il tempo
da dividere con te
un’altra primavera e un Natale insieme a te.
Ti cercherò in ogni cosa del mondo
nel sorriso più rotondo
ti verrò a trovare
dopo i saldi a carnevale
ti lascerò soltanto
quando sarò triste e stanco
ma di te
non ne avrò abbastanza mai
sempre nei pensieri miei
rimani
rimani
domani oggi e ieri sempre se
nella testa sempre dai
e sogno ancora di toccare l’infinito
con te
tu con me.
Guardo il cielo con un dito
tocco il soffitto e l’infinito
tengo dentro le mie mani
la speranza di domani
non potrà far male
ridere e sognare
ti potrò cercare
tutti i giorni che sto male
non avrà più senso il tempo
non ha senso sai perché
c’è un’altra pioggia ancora
da ammirare insieme a te.
17 dicembre 2007
La casa in riva al mare
Mauro con le mani nell’acqua tutto il giorno
Mauro che d’estate è un forno
mentre ancora l’aria profuma di pane
Mauro porta a spasso il cane
quando tira vento la tuta è una vela
Mauro che d’inverno si gela
con la pezza in mano Mauro tira la cera
mentre aspetta che arrivi sera
con la laurea in mano tiene al caldo un sogno
del riscatto attende il giorno
quando è tardi Mauro prende la strada e va
dove il cuore lo porterà.
E insieme vita ci sarà
lungo tutta la città
dove vivono i colori
batteranno i loro cuori
dove luce intensa ci sarà
si diranno la verità
con la forza della loro passione
canteranno una canzone
già li vedi li a sognare
di una casa in riva al mare
con un cane e tre gattini
due limoni e mandarini
quanti ne vorranno fare
quanti porterà l’amore
in un giorno non lontano
mentre tendono la mano.
Silvia coi bambini degli altri fino a sera
Silvia che non è mai seria
mentre prende i mezzi per andare a insegnare
Silvia si mette a cantare
quando c’è la pace arriva subito un pianto
Silvia che ogni bizza è un tormento
con le mani Silvia è pronta a consolare
non importa se c’è altro da fare
con i libri in mano tiene al caldo un sogno
del rispetto attende il giorno
quando è tardi Silvia prende la strada e va
dove il cuore la porterà.
E insieme vita ci sarà
lungo tutta la città
dove vivono i colori
batteranno i loro cuori
dove luce intensa ci sarà
si diranno la verità
con la forza della loro passione
canteranno una canzone
già li vedi li a sognare
di una casa in riva al mare
con un cane e tre gattini
due limoni e mandarini
quanti ne vorranno fare
quanti porterà l’amore
in un giorno non lontano
mentre tendono la mano.
6 - 9 SETTEMBRE 2007